CINEMA E MUSICA
Alfredo Ronci
Non avrà l’oro in bocca ma… "Western stars" di Bruce Springsteen.

Ci risiamo. Eccoci a parlare dell’ultimo disco di Springsteen. Che fare dunque?
Ne ho viste e sentite di curiose. C’è chi lo ritiene un capolavoro quasi insuperabile, chi ne accetta alcune parti e ne rifiuta altre, chi ne fa un discorso quasi psicoanalitico augurandosi di rivedere al più presto la E Street Band.
Ma perché tutta questa fatica e questo citarsi addosso? Springsteen ormai ha quasi settant’anni. Ha inciso quello che voleva, ha detto quello che ha sempre voluto dire e a volte si è tolto anche qualche sassolino dalle scarpe.
Cosa pretendere di più? Per me Western stars è un bel disco. Non mostra particolari situazioni (e perché dovrebbe? Bruce ha già dato tutto) non ha particolari intuizioni musicali (ripeto: ma perché dovrebbe? E lo dico soprattutto agli psicoterapeuti del rock) e soprattutto pur mostrando alcune propensioni alla melodia più spiccia, non sfigura per nulla.
Ero un appassionato di Bruce Springsteen. Ora gliene sono semplicemente grato.
Ne ho viste e sentite di curiose. C’è chi lo ritiene un capolavoro quasi insuperabile, chi ne accetta alcune parti e ne rifiuta altre, chi ne fa un discorso quasi psicoanalitico augurandosi di rivedere al più presto la E Street Band.
Ma perché tutta questa fatica e questo citarsi addosso? Springsteen ormai ha quasi settant’anni. Ha inciso quello che voleva, ha detto quello che ha sempre voluto dire e a volte si è tolto anche qualche sassolino dalle scarpe.
Cosa pretendere di più? Per me Western stars è un bel disco. Non mostra particolari situazioni (e perché dovrebbe? Bruce ha già dato tutto) non ha particolari intuizioni musicali (ripeto: ma perché dovrebbe? E lo dico soprattutto agli psicoterapeuti del rock) e soprattutto pur mostrando alcune propensioni alla melodia più spiccia, non sfigura per nulla.
Ero un appassionato di Bruce Springsteen. Ora gliene sono semplicemente grato.
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