CINEMA E MUSICA
Alfredo Ronci
Nulla si crea nulla si distrugge: 'What Matters Most '- Barbra Streisand Sings The Lyrics of Alan And Marilyn Bergman (Deluxe Edition).

Ci si può anche scherzare sopra (e gli americani lo hanno già fatto: chi ricorda la memorabile battuta – quel 'ma vaffanculo Barbra Streisand' – che illuminava un film divertente, ma tendenzialmente reazionario, come In & Out?), ma un disco della 'divina' non può essere liquidato come un'operazione del tempo che fu.
Ad essere sinceri i fans e le persone più accorte aspettavano questo disco da parecchio tempo: il flirt tra la Streisand e i coniugi Bergman dura ormai da almeno quarant'anni e la versione deluxe dell'oggetto ne è una profonda testimonianza. La seconda parte snocciola una serie di formidabili hits che hanno fatto la storia dell'easy listening d'oltreoceano: pensiamo soprattutto a 'The way we were' che accompagnava, nel film omonimo, gli ultimi sguardi dolenti e appassionati tra l'attrice e Robert Redford, o 'You dont' bring me flowers' duetto ad hoc con l'ugola sentimental-strappalacrime di Neil Diamond.
Nella prima parte invece la Streisand ha registrato undici inediti che completano il lavoro svolto in tutti questi anni coi coniugi Bergman.
Inutile elencare le canzoni (l'inizio però è scoppiettante, non perché il pezzo invogli alla dance, anzi, tutt'altro, ma solo perché il brano è di lusso: 'The windmills of your mind' di cui ricordiamo una versione altrettanto attraente, e recente, nell'ultimo cd di Alison Moyet): è l'atmosfera generale quella che conta (verso la fine ti prende anche un po' d'abbiocco, ma è lo scotto che in qualche modo si deve pagare) e soprattutto il risultato finale.
Quel che sembra intatto nella Streisand non è la sua immagine (la copertina è accattivante, ma si sa, Photoshop fa miracoli) ma la bellezza della sua emissione. La voce rimane pura cristalleria e dunque crediamo che la massa adorante dei seguaci della divina rimanga ancora una volta soddisfatta (un po' come succede per la nostra Mina).
Rimane però un disco tutto sommato 'americano' nel senso che non potrà mai avere un successo in Italia (la Streisand lo ebbe, e anche clamoroso, nel nostro paese solo in occasione dell'uscita di Guilty, ma che sfruttava sapientemente la scia dell'enorme consenso che a quel tempo avevano i Bee Gees).
What Matters Most è un disco solo per intenditori e per i seguaci più incalliti di uno dei più grandi talenti musicali del novecento americano.
Sull'utilità o meno di certe operazioni si può anche discettare, ma mi sembrerebbe inutile chincaglieria.
Barbra Streisand
What Matters Most - Barbra Streisand Sings The Lyrics of Alan And Marilyn Bergman (Deluxe Edition).
Columbia - 2011
Ad essere sinceri i fans e le persone più accorte aspettavano questo disco da parecchio tempo: il flirt tra la Streisand e i coniugi Bergman dura ormai da almeno quarant'anni e la versione deluxe dell'oggetto ne è una profonda testimonianza. La seconda parte snocciola una serie di formidabili hits che hanno fatto la storia dell'easy listening d'oltreoceano: pensiamo soprattutto a 'The way we were' che accompagnava, nel film omonimo, gli ultimi sguardi dolenti e appassionati tra l'attrice e Robert Redford, o 'You dont' bring me flowers' duetto ad hoc con l'ugola sentimental-strappalacrime di Neil Diamond.
Nella prima parte invece la Streisand ha registrato undici inediti che completano il lavoro svolto in tutti questi anni coi coniugi Bergman.
Inutile elencare le canzoni (l'inizio però è scoppiettante, non perché il pezzo invogli alla dance, anzi, tutt'altro, ma solo perché il brano è di lusso: 'The windmills of your mind' di cui ricordiamo una versione altrettanto attraente, e recente, nell'ultimo cd di Alison Moyet): è l'atmosfera generale quella che conta (verso la fine ti prende anche un po' d'abbiocco, ma è lo scotto che in qualche modo si deve pagare) e soprattutto il risultato finale.
Quel che sembra intatto nella Streisand non è la sua immagine (la copertina è accattivante, ma si sa, Photoshop fa miracoli) ma la bellezza della sua emissione. La voce rimane pura cristalleria e dunque crediamo che la massa adorante dei seguaci della divina rimanga ancora una volta soddisfatta (un po' come succede per la nostra Mina).
Rimane però un disco tutto sommato 'americano' nel senso che non potrà mai avere un successo in Italia (la Streisand lo ebbe, e anche clamoroso, nel nostro paese solo in occasione dell'uscita di Guilty, ma che sfruttava sapientemente la scia dell'enorme consenso che a quel tempo avevano i Bee Gees).
What Matters Most è un disco solo per intenditori e per i seguaci più incalliti di uno dei più grandi talenti musicali del novecento americano.
Sull'utilità o meno di certe operazioni si può anche discettare, ma mi sembrerebbe inutile chincaglieria.
Barbra Streisand
What Matters Most - Barbra Streisand Sings The Lyrics of Alan And Marilyn Bergman (Deluxe Edition).
Columbia - 2011
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