CINEMA E MUSICA
Alfredo Ronci
Oh quante cose fa fare l'amore: 'Fidelity' di JP. Chrissie & The Fairground Boys.

Intanto capiamoci con le sigle: JP sta per JP Jones (che non è quello dei Led Zeppelin), cantautore gallese che hai voglia a dire che ha la voce rauca da crooner, ma a me ricorda i singulti burinozzi di Bon Jovi. Chrissie sta per Chrissie Hynde , l'ex leader dei Pretenders, fascinosissima singer che meriterebbe l'eternità solo per aver scritto una canzone come 'I'll stand by you' la quale ha dato la possibilità a Patty Labelle, in occasione di un tributo alle Destiny's Child, di trasformarla in un sanguinoso gospel. The Fairground Boys è un quartetto rock che accompagna degnamente i due.
Perché i due hanno una liaison: la Chrissie che ormai ha superato i sessanta, furbastra, s'è messa co' 'sto coattone britannico che ha ventisette anni di meno e le cronache dicono che i due vanno d'amore e d'accordo tanto che non hanno avuto nessun problema a intitolare il disco Fidelity e a cantare una canzone come 'Perfect lover' che conciona così: Ho trovato il mio amore perfetto/ ma ha la metà dei miei anni/ e quando io ero già moglie lui imparava giusto a camminare./ Ho trovato il mio amore perfetto però devo voltar pagina/ ma lo voglio con me in cucina e con me sulla scena.
Tutta invidia la nostra (ma è pur vero che la Chrissie ha sempre avuto le fregole con i musicisti...): quel che conta è il risultato e a detta delle nostre orecchie possiamo essere soddisfatti.
La 'vecchia' Pretenders, se vogliamo essere onesti, non ha mai sbagliato un colpo: i primi due album sono davvero rappresentativi del meglio del rock degli anni settanta/ottanta. Ora si diverte a mettere il naso qua e là (ma quanto era bello il live The Isle of View... che risale ormai al 1995 e quindi al secolo scorso!) e a ricordarci che la sua voce, e la sua musica, tutt'ora sono tra le cose più coinvolgenti del panorama musicale internazionale.
In Fidelity le cose filano decisamente lisce, sia quando si tratta di ballatone spezza cuore ('Australia', che sarebbe ideale anche per le stazioni FM americane, o 'Courage' che vede una distribuzione equa della parti tra i due, ma quando comincia a cantare la Hynde la differenza si sente eccome!), sia se si tratta di rokkazzi ('If you let me') tirati allo spasimo, dove la voce burinotta di JP riesce comunque a portar a casa il risultato.
Si dirà, in quest'epoca scellerata di rimessaggi e campionature, che è materiale di altri tempi ed annate: stolti coloro che lo pensano! Questo è un onesto disco rock, così come si faceva una volta, dove una cantante con voce suadente, accompagnata da un partner dignitoso e da un gruppo altrettanto dignitoso, regala ancora brividi e turba i sogni di qualche nostalgico del tempo che fu. Se poi volete approfondire allora cercate The Pretenders e Learning to crawl, ne sentirete delle belle. Ma belle davvero!
JP. Chrissie & The Fairground Boys
Fidelity
Ear Music-Edel - 2010
Perché i due hanno una liaison: la Chrissie che ormai ha superato i sessanta, furbastra, s'è messa co' 'sto coattone britannico che ha ventisette anni di meno e le cronache dicono che i due vanno d'amore e d'accordo tanto che non hanno avuto nessun problema a intitolare il disco Fidelity e a cantare una canzone come 'Perfect lover' che conciona così: Ho trovato il mio amore perfetto/ ma ha la metà dei miei anni/ e quando io ero già moglie lui imparava giusto a camminare./ Ho trovato il mio amore perfetto però devo voltar pagina/ ma lo voglio con me in cucina e con me sulla scena.
Tutta invidia la nostra (ma è pur vero che la Chrissie ha sempre avuto le fregole con i musicisti...): quel che conta è il risultato e a detta delle nostre orecchie possiamo essere soddisfatti.
La 'vecchia' Pretenders, se vogliamo essere onesti, non ha mai sbagliato un colpo: i primi due album sono davvero rappresentativi del meglio del rock degli anni settanta/ottanta. Ora si diverte a mettere il naso qua e là (ma quanto era bello il live The Isle of View... che risale ormai al 1995 e quindi al secolo scorso!) e a ricordarci che la sua voce, e la sua musica, tutt'ora sono tra le cose più coinvolgenti del panorama musicale internazionale.
In Fidelity le cose filano decisamente lisce, sia quando si tratta di ballatone spezza cuore ('Australia', che sarebbe ideale anche per le stazioni FM americane, o 'Courage' che vede una distribuzione equa della parti tra i due, ma quando comincia a cantare la Hynde la differenza si sente eccome!), sia se si tratta di rokkazzi ('If you let me') tirati allo spasimo, dove la voce burinotta di JP riesce comunque a portar a casa il risultato.
Si dirà, in quest'epoca scellerata di rimessaggi e campionature, che è materiale di altri tempi ed annate: stolti coloro che lo pensano! Questo è un onesto disco rock, così come si faceva una volta, dove una cantante con voce suadente, accompagnata da un partner dignitoso e da un gruppo altrettanto dignitoso, regala ancora brividi e turba i sogni di qualche nostalgico del tempo che fu. Se poi volete approfondire allora cercate The Pretenders e Learning to crawl, ne sentirete delle belle. Ma belle davvero!
JP. Chrissie & The Fairground Boys
Fidelity
Ear Music-Edel - 2010
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