CINEMA E MUSICA
Alfredo Ronci
Ora o mai più. “Things have changed” di Bettye Lavette.
![immagine](uploads/tx_orchidata/R-11804344-1522671637-1899_jpeg.jpg)
Siamo alle solite quando si parla di Bettye Lavette. Ora si va addirittura oltre, anche se la responsabilità di tutto quello che si vocifera è colpa anche della stessa artista. Sì, perché più volte la Lavette ha dimostrato poca attitudine musicale nei confronti di Dylan. Figuriamoci poi dedicargli un intero disco.
Invece il disco l’ha fatto e noi diciamo: Dio gliene renda merito. Lasciamo stare per una volta il fatto che utilizzando i suoi testi spesso li ha sostituiti (e vorrei vedere il contrario). E’ forse uno scandalo cambiare le volte dell’universo (diciamo così… visto che ormai il Dylan è un premio Nobel) per riappacificarsi con un grande paroliere e musicista?
E poi tutto il resto: un’ugola che ha pochi rivali nel canto contemporaneo (e speriamo che il suo dinamismo duri ancora per molto tempo) e una sicurezza nello scandire i pezzi da farcela amare come e più di prima.
Poi le quisquiglie e le pinzillacchere lasciamole ai criticoni (e ne sono, anche in questo triste periodo di vita). La Lavette ha cantato Dylan e l’ho ha fatto come Cristo comanda (si vede che ho voglia di citare i classici), con una puntualità che non conosce soste.
Il resto è noia. Come diceva Califano.
Invece il disco l’ha fatto e noi diciamo: Dio gliene renda merito. Lasciamo stare per una volta il fatto che utilizzando i suoi testi spesso li ha sostituiti (e vorrei vedere il contrario). E’ forse uno scandalo cambiare le volte dell’universo (diciamo così… visto che ormai il Dylan è un premio Nobel) per riappacificarsi con un grande paroliere e musicista?
E poi tutto il resto: un’ugola che ha pochi rivali nel canto contemporaneo (e speriamo che il suo dinamismo duri ancora per molto tempo) e una sicurezza nello scandire i pezzi da farcela amare come e più di prima.
Poi le quisquiglie e le pinzillacchere lasciamole ai criticoni (e ne sono, anche in questo triste periodo di vita). La Lavette ha cantato Dylan e l’ho ha fatto come Cristo comanda (si vede che ho voglia di citare i classici), con una puntualità che non conosce soste.
Il resto è noia. Come diceva Califano.
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