Racconti

Underdogs n.23
Non fare domande. Evita di gesticolare. Ringrazia per ciò che ti viene offerto, ma non farti sentire pronunciare "grazie!" Dimostra che non sei un sopravvissuto. Entra nella casa del sogno. Non metterti a spolverare. Ascolta "Down side blues". Scopri gli scrigni. Apri le porte e tutte le finestre. Osserva i gioielli. Non rubare. Cogli la luce, le pagliuzze d'oro e di giada. Guarda le tue mani. Le dita si allungano uguali a fili, è la luce che sgorga dalle materie. Stai facendo tesoro di questa esperienza? Indossa un sorriso. Sorprenditi a piangere. Abbraccia la bestia.

E sono già via
Semaforo rosso.
Oggi poi li becco tutti io.
Si insomma non è proprio rosso, è giallo.
Dicono sia la stessa cosa e che ti devi fermare lo stesso.
Allora a che serve il giallo?
Come sempre inchiodo, perchè a questo serve il giallo.
Altrochè a farti rallentare! Regolarmente freni bruscamente per paura delle multe, delle telecamere nascoste sugli alberi e ti pianti sull'asfalto, sperando che quello dietro non ti entri dentro con tutta la famiglia.

Letting go
Poi c'era la faccenda del sesso, certo.
Elena prese i pomodori dal frigo. Era ancora pungente il ricordo quando, fresca di matrimonio (ma anche prima, molto prima), si lasciava invadere dalla gioiosa irruenza di un Emanuele più incosciente e meno controllato di quello attuale. Le succedeva poi di continuare a tremare tutto il giorno, persa in quella speciale risonanza che nessun altro uomo aveva saputo evocare prima e lei neppure si sognava di possedere.

Sherazade.com: Julia
Julia è nata in Argentina. Da una famiglia di emigranti italiani. Il nome è l'unica eredità del nonno, veterano degli Alpini della prima guerra mondiale. In compenso i genitori se la passavano bene. Avevano impiantato un'azienda vinicola di successo dalle parti di Valparaiso, per cui, quando fu il momento, fu per loro motivo d'orgoglio mandarla a studiare nella capitale. Prima al liceo italiano poi, speravano, alla facoltà d'economia. Julia, però, di conti e bilanci non ne voleva sapere, così si iscrisse a lettere.

La moglie del ministro (traduzione dal cinese di Lavinia Benedetti)
Si narra che nel distretto di Jieyang, nella città di Chaozhou, vivesse un ministro di nome Zhao Xin, molto amico dell'ufficiale Zhou Yi.
Un giorno Zhou Yi chiese all'amico di accompagnarlo in città a vendere della stoffa. Zhao Xin si recò subito dal capitano Zhang Chao e prenotò il suo battello. Stabilirono poi che si sarebbero incontrati il giorno seguente all'alba davanti al battello.
Il dì seguente Zhao Xin si presentò per primo sul luogo prestabilito. Quando il capitano lo vide erano appena suonate le quattro e per strada non c'era nessuno.

Mirror
Non che ci creda davvero ma se non mi fossi sottoposto a questa pagliacciata di esame non avrei potuto continuare a lavorare.
Lingue lunghe di colleghi, sempre pronti a farti le scarpe, a criticare, a mettere in giro voci sconsiderate.
Io sarei quello strano, solo perché parlo in faccia e non mi nascondo dietro ipocrite apparenze.
Va beh, forse ogni tanto esagero, ma da qui a considerarmi fuori di testa...
D'accordo, passiamo al dunque.

Underdogs 22
Buongiorno a voi sintonizzati in ascolto! Pee Dee è pronta a vomitare, prima però, lancia sulle frequenze delle underdogs una voce da canapè, Julia London, con Bopin Street Blues! Guardatemi bene, vi pare che una vestita da struzzo, piume e fiori viola nei capelli bianco-biondi, possa aver voglia di scherzare? Sto facendo sul serio, come Joe Cocker in Look what have you done! Avete sporcato, insudiciato, maltrattato fanciulli, uomini, donne, monumenti, marciapiedi, coscienze,

La sentenza del ladro di melanzane (traduzione dal cinese di Lavinia Benedetti)
Il giudice Guo era uscito in perlustrazione e stava andando verso Yangzhou (1), attraverso la foresta di Wu. In quel momento vide due fruttivendoli che si stavano azzuffando per strada.
Il giudice ordinò che li portassero al suo cospetto, quindi chiese loro: "Voi due, qual è il motivo del vostro litigio?" Uno dei due rispose: "Questa insignificante persona si chiama Wan Chun. Sono di fuori città, coltivo verdure per mantenermi.

Il ragnetto
Monologo per voce calda da recitare fuori scena.
Una stanza male illuminata, una sedia, un video.
Le immagini proiettate possono essere dei dettagli del monologo, lo sguardo panico di un uomo o un filo tagliato da una luce accecante. Si potrebbero aggiungere dei suoni legati all'acqua e all'umidità.
Tutto però come fosse un'istallazione artistica.
Il luogo ideale per questa rappresentazione è un sotterraneo puzzolente.

Storia di un uomo e della sua vite.
Una vita di vuoti, di bottiglia. Bevuta alla goccia o in interminabili sorsi. Dinamiche e brevi linee liquide lasciavano lo stretto collo del fiasco per cascare nel calice ampolloso e assumere nuova forma nel piano cartesiano della stanza. Adagiato sul letto del bicchiere, ormai mezzo pieno, il bianco Greco si quietava, goccia dopo goccia, a formare una cupola rovesciata, calma.
Una stilla lacrimosa scivolava sul dorso del fiasco, rapida sino alla curvatura che ingrassa la pancia, e poi lenta sino a perdersi tra le zigrinature del legno del tavolo. Così una lacrima si faceva spazio tra i peli della barba di Romeo, perdendosi nel sottobosco fisionomico.
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