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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Mauro Biglino

Il libro che cambierà per sempre le nostre idee sulla Bibbia

Infinito Editori, Pag. 214 Euro 16,00
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Immaginate questo scenario. Un tempo lontano, mettiamo 300.000 anni fa, una popolazione extraterrestre estremamente avanzata giungeva sul pianeta Terra in cerca di oro. Si chiamavano Anunnaki. Provenivano dal pianeta Nibiru. Dell'oro avevano bisogno perché l'atmosfera del loro pianeta, composta appunto di oro fuso, per via di un terribile effetto serra si stava deteriorando. Consapevoli di aver bisogno di forte manodopera per l'estrazione, modificarono geneticamente i primati che sembrarono loro più adatti a svolgere l'arduo compito. Nacque l'Adam (o l'ADAMÁ, "quello della Terra"). E guarda caso, come ci ricorda l'autore di questo straordinario testo, nella Genesi (2.2) si dice che dopo aver creato l'Adam (l'uomo) "Elhoim desistette da ogni opera sua".

Facciamo un passo indietro. L'autore di questo libro. Si chiama Mauro Biglino e nella sua vita ha svolta, fra le varie attività, anche quella di traduttore dall'ebraico antico dei testi editi dalle Edizioni San Paolo. La formula che ci propone in questo volumetto è semplice. Affidandosi alla letteralità della traduzione, Biglino ci mostra frasi prese dall'Antico Testamento e ce ne dà il senso letterale sia in ebraico antico, sia in greco (oltre che in italiano). Con questo sistema scopriamo delle vere e proprie sorprese. Per esempio, che Elhoim, impropriamente tradotto al singolare, è in realtà un nome plurale. Gli dèi, non Dio. Che la Bibbia conosceva il sistema astronomico antico e che ci parla chiaramente della presenza di questo dodicesimo pianeta del sistema solare, Nibiru, appunto. Che gli Anunnaki utilizzarono l'ingegneria genetica per fare l'uomo non a immagine e somiglianza (è qui l'inganno) ma "Per mezzo di quel materiale che contiene l'immagine" (ovvero il DNA). Che gli dèi abitarono insieme agli esseri umani per un lungo periodo (stabilendosi nell'attuale zona della Mesopotamia). Che avevano una statura enorme (i giganti della Bibbia). Che trasmisero il loro sapere a pochi iniziati, Mosè fra questi. E che, ad esempio, i dieci comandamenti riportati sull'Antico Testamento in realtà non hanno nulla a che vedere con le vere disposizione date da uno degli Elohim a Mosè il giorno in cui salì sul monte (dove sostava la sua astronave?) e ne uscì con le presunte tavole della legge. Le quali gli ordinavano di: "non contrarre alleanza con gli abitanti del paese"; "distruggere i loro altari, le stele, le immagini, e non adorare i loro dei"; "non prendere le loro donne per i figli di Israele"; "non fare divinità di metallo fuso"; "osservare la festa degli Azzimi nel mese di Abib"; eccetera, eccetera... Da che viene il sospetto che ancora oggi l'essere umano stia combattendo guerre che non lo riguardano.

Dulcis in fundo, il testo di Biglino ci mostra chiaramente come questi presunti dèi che giunsero dallo spazio fossero non solo pregni di bisogni materiali ma mortali. Ebbene sì. Lo dice il Salmo 82. La frase, riportata durante un assemblea di Elohim convocata da El (il possibile sovrano di Nibiru?), è la seguente: "Io dico a voi Elohim figli del Signore che sta in Alto voi tutti eppure con certezza morirete come un adàm". Perbacco! Davvero sorprendente.

Chiudiamo davvero ringraziando l'esistenza su questa Terra degli scettici e di tutti quelli che, in malafede, hanno tentato per secoli di nascondere all'essere umano questa mostruosa evidenza (se non altro per aver stimolato nell'andare avanti con la ricerca), ricordando che dell'esistenza dei cosiddetti oggetti volanti non identificati tutta la Bibbia è piena. Basta voler aprire gli occhi davanti "all'assunzione in cielo" dei vari profeti e allo loro descrizioni dell' "evento". Per esempio Zaccaria: "ed ecco io tornai e alzai i miei occhi e vidi ed ecco rotolo cilindro volante io vedente rotolo volante... sua lunghezza venti in il cubito, sua larghezza dieci in il cubito" (che nelle misure odierne corrispondono a 10 e 5 metri!). Con buona pace di Piero Angela, Margherita Hack, Cecchi Paone e compagnia cantante.



di Adriano Angelini Sut


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