ATTUALITA'
Agostino Morgante
Il secondo martedì del mese (2)
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Il libro si prestava a diverse interpretazioni, per cui è stato quasi naturale che ci fossero valutazioni disparate. Stiamo parlando di La città dei ladri (Beat, 2008), che è stato al centro dell’ultimo incontro di Esuli nella folla. Alcuni hanno apprezzato il folle girovagare di Lev e Kolja, due picari, nel freddo di Leningrado alla ricerca del loro sacro Graal. Altri invece hanno fatto fatica e terminarlo. Ricordiamo che, lo facciamo sempre al secondo martedì del mese, che chiudere un libro e metterlo da parte senza averlo terminato, è un diritto del lettore, così come ci dice il nostro lume tutelare Daniel Pennac.
Per chiudere leggiamo cosa dice di Esuli, Annamaria, storica fondatrice del bookclub:
“Il secondo martedì del mese è il giorno di cui non potrei fare a meno.
Esuli nella folla è un gruppo di lettura di lettori fuggiaschi da un altrove, che si incontrano per parlare di un libro che poi diventa tanti libri, che si trasformano in storie usando le parole della vita di ognuno.
Leggere è un atto individuale, di libertà, che però quando ti confronti con gli amici si trasforma in momento di condivisione, libero. Il libro letto (o non letto o non terminato) si arricchisce perciò di stimoli e luci o ombre, e ti conduce alla vita e ai sentimenti di ciascuno di noi. Amici in un bar che oramai è casa, un boccale di birra o un calice di vino, la stessa copertina sparsa sul tavolo, dal libro alla vita dalla vita al libro.
Banana Yoshimoto — al centro del passato incontro — riletto dopo tantissimi anni. Ogni volta con lei è così, mi sento bene, quieta, circondata e invasa da benessere anche quando affronta tematiche dolorose. È sempre opportunità di riflessioni, talvolta "terapeutica".
Per chiudere leggiamo cosa dice di Esuli, Annamaria, storica fondatrice del bookclub:
“Il secondo martedì del mese è il giorno di cui non potrei fare a meno.
Esuli nella folla è un gruppo di lettura di lettori fuggiaschi da un altrove, che si incontrano per parlare di un libro che poi diventa tanti libri, che si trasformano in storie usando le parole della vita di ognuno.
Leggere è un atto individuale, di libertà, che però quando ti confronti con gli amici si trasforma in momento di condivisione, libero. Il libro letto (o non letto o non terminato) si arricchisce perciò di stimoli e luci o ombre, e ti conduce alla vita e ai sentimenti di ciascuno di noi. Amici in un bar che oramai è casa, un boccale di birra o un calice di vino, la stessa copertina sparsa sul tavolo, dal libro alla vita dalla vita al libro.
Banana Yoshimoto — al centro del passato incontro — riletto dopo tantissimi anni. Ogni volta con lei è così, mi sento bene, quieta, circondata e invasa da benessere anche quando affronta tematiche dolorose. È sempre opportunità di riflessioni, talvolta "terapeutica".
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