Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina

Il Paradiso degli Orchi
Home » Recensioni » L'amore è un dio

Pagina dei contenuti


RECENSIONI

Eva Cantarella

L'amore è un dio

Feltrinelli, Pag.175 Euro 13,00
immagine
In siffatte operazioni il più gran pregio coincide esattamente con il più grande difetto, ed è per ciò che esse producono in me ammirazione e disgusto in ugual misura. La Cantarella, per chi non lo sapesse, è docente di Diritto greco antico, e il sottotitolo del libro, ultimo di una nutrita serie, è "il sesso e la polis". Dunque opera squisitamente divulgativa. Vi si parla di miti, e della concezione dell'amore nella Grecia antica. Va da sé che argomento centrale è la mentalità greca riguardante i rapporti fra i sessi e, inevitabilmente, la condizione della donna. Vi si apprendono informazioni tutt'altro che scontate, e interpretazioni che connettono miti e vita privata, nonché considerazioni sul rapporto fra le teorie filosofiche e la mentalità comune. La Cantarella è bravissima a divulgare, cioè di-vulgare, rendere chiari al vulgus concetti non semplici, ma qui sta il rovescio della medaglia. I miti, così di-vulgati, perdono fascino e mistero, diventano fatterelli dal vago sapore di pettegolezzo. Un esempio:

Personaggio davvero intollerabile questo Giasone. Opportunista, falso, vigliacco. Medea ormai ha capito; sa quel che deve fare, e ordisce uno dei suoi piani...

Più avanti, a proposito di Tantalo e Pelope:

Ammannire manicaretti a base di carne umana è evidentemente una specialità di famiglia ... E questa volta il pasto viene effettivamente consumato, con un colpo di scena degno di un film dell'orrore.

L'Autrice riesce a raccontare i miti con leggerezza e umorismo. Troppo. Troppa leggerezza e troppo umorismo. E troppo, anche, l'accattivante fervore didascalico, come se avesse fatto la scommessa di raggiungere tutti, ma proprio tutti i lettori, anche i deficienti e i bambini. Come ho già detto, è questione di punti di vista. Perché indubbiamente l'operazione è riuscita. Non so se nel frattempo il paziente è morto, falciato dai titoli sensazionalistici dei capitoli, come "MEDEA: VITTIMA O SERIAL KILLER?" Più convincenti sono le parti riguardanti i costumi dell'antica Grecia. Particolarmente illuminante il capitolo che tratta l'istituto della pederastia, con citazioni dai lirici greci. Qui non c'è banalizzazione che tenga. Si ha davvero la percezione di un mondo diverso, dove i concetti di puro e impuro hanno applicazioni opposte a quelle in uso da noi. Un mondo, però, perfettamente etico e coerente nella sua logica. Merita una menzione il capitolo sui processi famosi, in cui la Cantarella, esperta di diritto, gioca in casa. Nelle parti che riguardano i miti sono da apprezzare le tavole, molto semplificate, delle genealogie, da cui si apprende, per esempio, che Pasifae è sorella di Circe e Calipso, e che tutt'e tre sono zie di Medea. Uno strumento per dirimere i dubbi (forse). Insomma, in questa mescolanza di sacro e profano, scelga il lettore, se vuole, quello che più gli piace.



di Giovanna Repetto


icona
Mangiabile

CERCA

NEWS

RECENSIONI

ATTUALITA'

CINEMA E MUSICA

RACCONTI

SEGUICI SU

facebookyoutube