RECENSIONI
Amy MacKinnon
La ragazza dei fiori morti
Best Thriller – SuperPocket, Pag. 309 Euro 6,90
Il direttur che è persona tignosa e faceta, leggendo le prime pagine di questo thriller, direbbe che le donne si fanno riconoscere: per non dire delle scrittrici, che non solo si fanno riconoscere, ma si fanno anche voler male (intendiamoci: sto trasferendo qui il mondo-pensiero del capo... e in estrema sintesi).
Nel caso presente non gli darei torto: l'esordiente Amy MacKinnon, di cui non ti si dice nulla tranne che è di Toronto (ma esisteranno tutte queste noiriste, e pure i noiristi? A volte si ha l'impressione che, come negli anni sessanta, per non far passare tra le forche caudine l'indigena letterarietà, si preferisca l'inganno e l'invenzione... cattiverie...) si riconosce immediatamente dal tocco. Tocco da donzella, da casalingua (ops, volevo dire casalinga) frustrata che, scontenta che il marito (sono sempre sposate queste noiriste, a volte accompagnate pure a lesbiche imprenditrici) stia spesso lontano da casa, riscatta la condizione di insoddisfatta con una tenzone letteraria imprescindibile dal delitto.
Dunque darei ragione al direttur che direbbe: scrive come la Tamaro solo che tratta di delitti e di una protagonista che veste i cadaveri (ho un amico che ha fatto questa lavoro ed ora va avanti col prozac) ma che si ritrova spesso in mezzo ai piedi una bambina che pare preferisca frequentare gli obitori piuttosto che i campi di margherite.
Leggendo le prime cento pagine ti chiedi se hai sbagliato strada: ma i Best Thriller della collana SuperPocket non erano, secondo la vecchia denominazione tutta italica e secondo pure le copertine della suddetta collana, dei gialli?
Poi andando avanti scopri che la bambina impicciona è una delle tante che ha subìto violenze, che è stata addirittura ritratta in un filmino porno di pedofili e che se è viva è davvero grasso che cola.
Il direttur in questi casi direbbe: ohibò la solita solfa, tanto ora la pedofilia va molto di moda e vuoi vedere pure che la MacKinnon, di cui si ignora il lavoro, sempre che lavori, fa un mestiere tipo assistente sociale se non giudice di un tribunale per minori? Si accettano scommesse.
Curioso assai lo strillo in 'prima': La voce forte di una donna offesa, un personaggio lontano dalle convenzioni. Firmato l'onnipresente (ma mai presente in Parlamento) Gianrico Carofiglio.
Mi chiedo di che offesa parli visto che stuprate sono le bambine e non la protagonista che proprio per la sua età non potrebbe essere bocconcino per i porcelloni. E poi... personaggio lontano dalle convenzioni? Ma dai, non c'è nulla che la differenzi dalle altre a parte l'esordio letterario.
Il direttur direbbe: senza infamia e senza lode. Anzi, storia un po' ad mentula canis.
Io direi: senza infamia e senza lode. Anzi, storia un po' ad mentula canis.
Ma guarda te che convergenze tra me e il direttur. Vai a sapere perché...
di Eleonora del Poggio
Nel caso presente non gli darei torto: l'esordiente Amy MacKinnon, di cui non ti si dice nulla tranne che è di Toronto (ma esisteranno tutte queste noiriste, e pure i noiristi? A volte si ha l'impressione che, come negli anni sessanta, per non far passare tra le forche caudine l'indigena letterarietà, si preferisca l'inganno e l'invenzione... cattiverie...) si riconosce immediatamente dal tocco. Tocco da donzella, da casalingua (ops, volevo dire casalinga) frustrata che, scontenta che il marito (sono sempre sposate queste noiriste, a volte accompagnate pure a lesbiche imprenditrici) stia spesso lontano da casa, riscatta la condizione di insoddisfatta con una tenzone letteraria imprescindibile dal delitto.
Dunque darei ragione al direttur che direbbe: scrive come la Tamaro solo che tratta di delitti e di una protagonista che veste i cadaveri (ho un amico che ha fatto questa lavoro ed ora va avanti col prozac) ma che si ritrova spesso in mezzo ai piedi una bambina che pare preferisca frequentare gli obitori piuttosto che i campi di margherite.
Leggendo le prime cento pagine ti chiedi se hai sbagliato strada: ma i Best Thriller della collana SuperPocket non erano, secondo la vecchia denominazione tutta italica e secondo pure le copertine della suddetta collana, dei gialli?
Poi andando avanti scopri che la bambina impicciona è una delle tante che ha subìto violenze, che è stata addirittura ritratta in un filmino porno di pedofili e che se è viva è davvero grasso che cola.
Il direttur in questi casi direbbe: ohibò la solita solfa, tanto ora la pedofilia va molto di moda e vuoi vedere pure che la MacKinnon, di cui si ignora il lavoro, sempre che lavori, fa un mestiere tipo assistente sociale se non giudice di un tribunale per minori? Si accettano scommesse.
Curioso assai lo strillo in 'prima': La voce forte di una donna offesa, un personaggio lontano dalle convenzioni. Firmato l'onnipresente (ma mai presente in Parlamento) Gianrico Carofiglio.
Mi chiedo di che offesa parli visto che stuprate sono le bambine e non la protagonista che proprio per la sua età non potrebbe essere bocconcino per i porcelloni. E poi... personaggio lontano dalle convenzioni? Ma dai, non c'è nulla che la differenzi dalle altre a parte l'esordio letterario.
Il direttur direbbe: senza infamia e senza lode. Anzi, storia un po' ad mentula canis.
Io direi: senza infamia e senza lode. Anzi, storia un po' ad mentula canis.
Ma guarda te che convergenze tra me e il direttur. Vai a sapere perché...
di Eleonora del Poggio
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