RECENSIONI
Luca Evangelisti
Mai più paura di volare
Kowalski, Pag. 220 Euro 12.00
Ecco, qualcuno dirà: anche gli orchi si apprestano a partire per le vacanze. Oppure: ecco, anche gli orchi s'abbassano a recensire i manuali del saper vivere. Il prossimo sarà: come diventare milionari alla faccia di Berlusconi.
Uff, ma almeno dateci il tempo di spiegare: c'è dell'altro in questo libro. Innanzi tutto riguarda una fobia che pare più della metà degli italiani abbia ma, cosa ancora più significativa, invece di essere un vademecum tronfio alberoni-style, è una signora guida scritta da chi se ne intende. Perché Luca Evangelisti proprio questo fa nella vita: è psicologo esperto in psicoterapia cognitiva, ma soprattutto, da alcuni anni, tiene un corso all'Alitalia (ci sarà ancora con quei quarti di luna che si ritrova la nostra compagnia di bandiera?) per far superare la paura di volare.
Che, come ci spiega esaustivamente l'esperto, è espressione erronea. Dunque non paura di volare, ma ansia di volare, perché il disagio che proviamo all'interno dell'aereo va ricondotto alle tematiche tipiche dell'ansia e non della paura, a causa della componente squisitamente individuale dell'attribuzione del pericolo e di minaccia.
L'Evangelisti dunque tenta di convincerci che è solo una questione di testa anche specificando che:
1 – L'aereo è il mezzo di spostamento più sicuro al mondo.
2 – Che i nevrotici che non vanno in aereo tendono a rifugiarsi in casa, che è il posto in cui sono più frequenti gli incidenti, immaginando invece che solo tra le quattro mura domestiche si trovino al sicuro.
3 – Che l'imprinting a tale fobia, come tutte le fobie, e come la psicologia da secoli (Freud sarà servito pure a qualcosa no?) tende a suggerirci, avviene nei primi cinque anni di vita.
4 – Che i rumori che si sentono durante il volo sono sempre, tranne nei casi in cui qualche potenza occidentale, nel tentativo di far fuori qualche uomo politico africano, produca effetti deflagranti, dovuti a manovre effettuate dai piloti: tipo retrazione dei carrelli o estensione dei flat.
5 – Che l'aereo, per quanto grande, sta in aria perché l'aerodinamica non è un'opinione. E nemmeno la fisica e nemmeno la matematica.
6 – Che in genere non siamo dentro a un film tipo L'aereo più pazzo del mondo (questo l'ho aggiunto io tanto per sdrammatizzare).
7 – E che l'ansia di volare ha diversi valori a seconda che le persone siano di 'carattere giallo' (ma non è né itterizia, né nausea) o di 'carattere 'azzurro'.
8- Che i voli charter sono sicuri quanto quelli di linea.
Ma se tutte queste rassicurazioni non dovessero bastare e doveste comunque prendere l'aereo, personalmente vi consiglio o un litro di valium, o farvi dare una tortorata in testa prima dell'imbargo, e una volta in volo, chiedere che vi facciano vedere le apparizioni di Crepet a 'Porta a Porta'. Come Evangelisti dice di essere psicologo, ma al contrario di questi e della sua professionalità, lui esterna pubblicamente ed è molto, molto più fico. Vuoi mettere?
di Alfredo Ronci
Uff, ma almeno dateci il tempo di spiegare: c'è dell'altro in questo libro. Innanzi tutto riguarda una fobia che pare più della metà degli italiani abbia ma, cosa ancora più significativa, invece di essere un vademecum tronfio alberoni-style, è una signora guida scritta da chi se ne intende. Perché Luca Evangelisti proprio questo fa nella vita: è psicologo esperto in psicoterapia cognitiva, ma soprattutto, da alcuni anni, tiene un corso all'Alitalia (ci sarà ancora con quei quarti di luna che si ritrova la nostra compagnia di bandiera?) per far superare la paura di volare.
Che, come ci spiega esaustivamente l'esperto, è espressione erronea. Dunque non paura di volare, ma ansia di volare, perché il disagio che proviamo all'interno dell'aereo va ricondotto alle tematiche tipiche dell'ansia e non della paura, a causa della componente squisitamente individuale dell'attribuzione del pericolo e di minaccia.
L'Evangelisti dunque tenta di convincerci che è solo una questione di testa anche specificando che:
1 – L'aereo è il mezzo di spostamento più sicuro al mondo.
2 – Che i nevrotici che non vanno in aereo tendono a rifugiarsi in casa, che è il posto in cui sono più frequenti gli incidenti, immaginando invece che solo tra le quattro mura domestiche si trovino al sicuro.
3 – Che l'imprinting a tale fobia, come tutte le fobie, e come la psicologia da secoli (Freud sarà servito pure a qualcosa no?) tende a suggerirci, avviene nei primi cinque anni di vita.
4 – Che i rumori che si sentono durante il volo sono sempre, tranne nei casi in cui qualche potenza occidentale, nel tentativo di far fuori qualche uomo politico africano, produca effetti deflagranti, dovuti a manovre effettuate dai piloti: tipo retrazione dei carrelli o estensione dei flat.
5 – Che l'aereo, per quanto grande, sta in aria perché l'aerodinamica non è un'opinione. E nemmeno la fisica e nemmeno la matematica.
6 – Che in genere non siamo dentro a un film tipo L'aereo più pazzo del mondo (questo l'ho aggiunto io tanto per sdrammatizzare).
7 – E che l'ansia di volare ha diversi valori a seconda che le persone siano di 'carattere giallo' (ma non è né itterizia, né nausea) o di 'carattere 'azzurro'.
8- Che i voli charter sono sicuri quanto quelli di linea.
Ma se tutte queste rassicurazioni non dovessero bastare e doveste comunque prendere l'aereo, personalmente vi consiglio o un litro di valium, o farvi dare una tortorata in testa prima dell'imbargo, e una volta in volo, chiedere che vi facciano vedere le apparizioni di Crepet a 'Porta a Porta'. Come Evangelisti dice di essere psicologo, ma al contrario di questi e della sua professionalità, lui esterna pubblicamente ed è molto, molto più fico. Vuoi mettere?
di Alfredo Ronci
CERCA
NEWS
-
9.06.2025
Sellerio
Roberto Alajmo -
9.06.2025
La nave di Teseo
Maria Corti -
9.06.2025
Adelphi
Vladimir Nabokov
RECENSIONI
-
Domenico Conoscenti
Manomissione
-
Han Kang
L'ora di greco
-
Milena Michiko Flasar
Single con criceto.
ATTUALITA'
-
Stefano Torossi
Charles Ives 1874 - 1954
-
Stefano Torossi
Arcangelo Corelli (!653-1713)
-
Stefano Torossi
FRANCIS POULENC 1899 – 1963
CLASSICI
-
Alfredo Ronci
Poco classico? “L’impazienza di Rigo” di Giancarlo Buzzi.
-
Alfredo Ronci
Un maniaco dello stile: “Mania” di Daniele Del Giudice.
-
Alfredo Ronci
Un “piccolo” capolavoro: “Zebio Còtal” di Giulio Cavani.
CINEMA E MUSICA
-
marco minicangeli
La fossa delle Marianne
-
marco minicangeli
The Shrouds
-
marco minicangeli
Una barca in giardino
RACCONTI
-
Luigi Rocca
La città cancellata.
-
Ermes Ronzani
Qui riposa il Toro.
-
Joseph Santella
La mosca