RACCONTI
Pietro Pancamo
Mani
Non potendo sopportare un mondo, divenuto da tempo il regno dell’odio, i baci e gli abbracci preferirono partire per rifugiarsi in Paradiso: ecco perché dismisero con sollievo sia noi e i nostri corpi (intenti a delitti recidivi, fra cui gli stupri assassini), sia le nostre labbra (suggelli continui di patti aberranti, ad esempio mafiosi) abbandonandoci al destino che purtroppo ci attendeva. Fu proprio allora, infatti, che persino negli angoli più remoti della Terra, mani a tradimento sbucarono dal nulla all’improvviso, tempestandoci di schiaffoni insolenti e a perdita d’occhio che – nell’abbattersi collerici sulle nostre guance, per stravolgerle di netto – eran spesso accompagnati da pizzicotti così feroci, da staccarci le gote o quasi. Ovunque eravamo insomma angariati da una furia tremenda, da raffiche di mani che dispensavano percosse a volontà, ma anche “ganascini” dolorosi – e questa situazione, intollerabile quanto mostruosa, si protrasse per anni interminabili, obbligandoci ad un passo fatale: redimerci e optare per l’amore.
«Ebbene sia» – proclamarono i capi di stato in seduta congiunta e a nome della razza umana intera – «Rinunciamo per sempre a ciò che abbiamo di più caro: l’odio».
Ad una simile dichiarazione, solennemente intrisa di sincerità e sacrificio, le mani iraconde – forse strumento del Cielo – cessarono all’istante di malmenarci a iosa; poi, commosse, si strinsero due a due in tanti nodi serrati, composti di dita. In tal modo ogni coppia formò un pugno (innocuo, per fortuna, dato che in realtà era quello intrecciato della preghiera).
Ormai i soli ceffoni autorizzati, ed effettivamente presenti qui sul nostro pianeta, furon gli “schiaffi” che le mani di ciascuno (adulto o bimbo che fosse) si scambiarono a vicenda nel gesto dell’applauso: l’applauso che accolse corale il ritorno festoso dei baci e degli abbracci.
«Ebbene sia» – proclamarono i capi di stato in seduta congiunta e a nome della razza umana intera – «Rinunciamo per sempre a ciò che abbiamo di più caro: l’odio».
Ad una simile dichiarazione, solennemente intrisa di sincerità e sacrificio, le mani iraconde – forse strumento del Cielo – cessarono all’istante di malmenarci a iosa; poi, commosse, si strinsero due a due in tanti nodi serrati, composti di dita. In tal modo ogni coppia formò un pugno (innocuo, per fortuna, dato che in realtà era quello intrecciato della preghiera).
Ormai i soli ceffoni autorizzati, ed effettivamente presenti qui sul nostro pianeta, furon gli “schiaffi” che le mani di ciascuno (adulto o bimbo che fosse) si scambiarono a vicenda nel gesto dell’applauso: l’applauso che accolse corale il ritorno festoso dei baci e degli abbracci.
CERCA
NEWS
-
11.04.2024
Adrian N. Bravi
Adelaida (Nutrimenti) -
11.04.2024
Marina Cvetaeva
'Taccuini' di Marina Cvetaeva -
28.03.2024
Vita di Karl Marx di Fabio Giovannini
Scritto in modo semplice e divulgativo. Il libro è dedicato ai lettori più giovani...
RECENSIONI
-
Marco Niro
Il predatore
-
Massimiliano Città
Agatino il guaritore
-
Enrico Deaglio
C’era una volta in Italia. Gli anni sessanta.
ATTUALITA'
-
Eleonora del Poggio
Uno scrittore... splendidamente carino.
-
Agostino Morgante
Una sottile Membrana
-
La redazione
Conviene leggere Holly?
CLASSICI
CINEMA E MUSICA
-
Marco Minicangeli
"The Piper": Il pifferaio di Hamelin
-
Alfredo Ronci
Fiorella Mannoia e Danilo Rea
-
Francesco Piano
Nuovo Olimpo
RACCONTI
-
Andrea Ciucci
Cristo è un pop-up
-
Carmela Chiara Imbrogiano
Lupo
-
Leonello Ruberto
Tornare indietro