RECENSIONI
Nino G.D'Attis
Mostri per le masse
Marsilio, Pag. 238 Euro 16,00
Qualcuno ci ha detto che parliamo troppo di noir. Potrei rispondere che siccome il noir parla del mondo, ci si rimprovera di parlar troppo della realtà.
Da un certo punto di vista questa sorta di sillogismo può funzionare: ma solo in parte, perché hanno ragione anche quelli che pretendono di rappresentare l'esistenza al di là degli accadimenti delinquenziali e dello spargimento di sangue.
Insomma, bando alle ciance e alle polemiche e parliamo di libri.
Giovane autore questo, di cui andiamo a trattare, alla seconda prova narrativa: ha piglio autorevole e linguaggio secco e sciolto. Eccolo alla prova: Il cadavere nell'erba era gratis, come tutte le salme che gli assassini offrono al mondo (Pag. 17). Alla ricerca del dettaglio che le sue minuzie rasentano l'ispezione anatomopatologica: Il tavolo: un vassoio opportunatamente inclinato per il deflusso delle acque provvisto di bordatura perimetrale di contenimento. Dimensione tavolo:235x80x85 cm. Dimensione lavello: 40x50x25 cm. (Pag. 44).
Un noir Mostri per le masse che è schierato: nel senso che lo spartiacque creato da Romanzo criminale di De Cataldo (peraltro segnalato tra le pagine del libro) ha determinato sistemazioni e nuovi modelli. D'Attis ci sembra appunto dalla parte dell'ex magistrato ormai star dell'indigena letteratura e seppure alla ricerca di tasselli e nodi di pettine non può non affermare, per bocca del protagonista: ...non siamo in un romanzo di Sherlock Holmes o in una puntata del tenente Colombo. (Pag. 231).
Avremmo da suggerire altri modelli (intendiamoci: se si fa una lista non vuol dire che l'autore plagia, semmai, nel nostro caso, vi si riscontra una perfetta determinazione nello stabilire priorità narrative che seguono modelli di riferimento. Più che plagio ci sembra che al buon intenditor necessitano poche parole): ma chiederei anche all'autore (e lo farò) se la rappresentazione di un corpo di polizia 'bacato' derivi da tanta letteratura poliziesca, (mi vien da pensare a Ellroy in primis, ma pure Dennis Lehane), o perché sic e sempliciter, e la realtà ce lo insegna (mi rivolgo a chi ci rimprovera: vedi che inevitabilmente nel noir, e non potrebbe essere diverso, s'affaccia la realtà?), nelle forze dell'ordine, ma in genere nelle diverse 'istituzioni', il più pulito c'ha la rogna?
Insomma avete capito: Mostri per le masse contiene il necessario per piacere. Un delitto, un secondo delitto, un'indagine, la corruzione, il mistero del Male e della violenza (come ci suggerisce il risvolto di copertina) e anche un accenno alla sociologia politica: Domanda: abbiamo davvero avuto in Europa un terrorismo sponsorizzato dallo stato, allo scopo discreditare i movimenti democratici di sinistra? Risposta: tutto ciò che c'era – se c'era – è stato smantellato, potete fidarvi. Quello che più conta al momento è la lotta al terrorismo internazionale, soprattutto nei paesi poveri di una democrazia compiuta. (Pag. 211).
Apparentemente potrebbe sembrare un'analisi approssimativa e semplicistica, ma pare tanto azzeccata. Come a dire che anche il noir può dare delle risposte lontane dallo sproloquio politichese.
di Alfredo Ronci
Da un certo punto di vista questa sorta di sillogismo può funzionare: ma solo in parte, perché hanno ragione anche quelli che pretendono di rappresentare l'esistenza al di là degli accadimenti delinquenziali e dello spargimento di sangue.
Insomma, bando alle ciance e alle polemiche e parliamo di libri.
Giovane autore questo, di cui andiamo a trattare, alla seconda prova narrativa: ha piglio autorevole e linguaggio secco e sciolto. Eccolo alla prova: Il cadavere nell'erba era gratis, come tutte le salme che gli assassini offrono al mondo (Pag. 17). Alla ricerca del dettaglio che le sue minuzie rasentano l'ispezione anatomopatologica: Il tavolo: un vassoio opportunatamente inclinato per il deflusso delle acque provvisto di bordatura perimetrale di contenimento. Dimensione tavolo:235x80x85 cm. Dimensione lavello: 40x50x25 cm. (Pag. 44).
Un noir Mostri per le masse che è schierato: nel senso che lo spartiacque creato da Romanzo criminale di De Cataldo (peraltro segnalato tra le pagine del libro) ha determinato sistemazioni e nuovi modelli. D'Attis ci sembra appunto dalla parte dell'ex magistrato ormai star dell'indigena letteratura e seppure alla ricerca di tasselli e nodi di pettine non può non affermare, per bocca del protagonista: ...non siamo in un romanzo di Sherlock Holmes o in una puntata del tenente Colombo. (Pag. 231).
Avremmo da suggerire altri modelli (intendiamoci: se si fa una lista non vuol dire che l'autore plagia, semmai, nel nostro caso, vi si riscontra una perfetta determinazione nello stabilire priorità narrative che seguono modelli di riferimento. Più che plagio ci sembra che al buon intenditor necessitano poche parole): ma chiederei anche all'autore (e lo farò) se la rappresentazione di un corpo di polizia 'bacato' derivi da tanta letteratura poliziesca, (mi vien da pensare a Ellroy in primis, ma pure Dennis Lehane), o perché sic e sempliciter, e la realtà ce lo insegna (mi rivolgo a chi ci rimprovera: vedi che inevitabilmente nel noir, e non potrebbe essere diverso, s'affaccia la realtà?), nelle forze dell'ordine, ma in genere nelle diverse 'istituzioni', il più pulito c'ha la rogna?
Insomma avete capito: Mostri per le masse contiene il necessario per piacere. Un delitto, un secondo delitto, un'indagine, la corruzione, il mistero del Male e della violenza (come ci suggerisce il risvolto di copertina) e anche un accenno alla sociologia politica: Domanda: abbiamo davvero avuto in Europa un terrorismo sponsorizzato dallo stato, allo scopo discreditare i movimenti democratici di sinistra? Risposta: tutto ciò che c'era – se c'era – è stato smantellato, potete fidarvi. Quello che più conta al momento è la lotta al terrorismo internazionale, soprattutto nei paesi poveri di una democrazia compiuta. (Pag. 211).
Apparentemente potrebbe sembrare un'analisi approssimativa e semplicistica, ma pare tanto azzeccata. Come a dire che anche il noir può dare delle risposte lontane dallo sproloquio politichese.
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