RECENSIONI
Lanfranco Fabriani
Nelle nebbie del tempo
Delos Digital, Pag. 280 Euro 17,00
Riproposto da Delos, questo romanzo scaturito anni fa dal Premio Urania è il secondo di una trilogia che comprende Lungo i vicoli del tempo e il recente Il lastrico del tempo, romanzo conclusivo. Tra fantascienza e spy story, Fabriani ci regala le godibilissime avventure in cui incorrono gli agenti dell’UCCI, il servizio segreto temporale italiano. All’occorrenza, usando macchine del tempo costruite in base a una rivoluzionaria idea di Leonardo da Vinci, viaggiano nel passato per sventare danni irreparabili alla storia (col rischio collaterale, nel peggiore dei casi, di provocarne qualcuno a loro volta) e ingaggiano complicate guerre fra spie. Tutt’altro che politicamente corretti, anzi piuttosto spregiudicati, i nostri agenti agiscono all’interno di una rigorosa griglia di regole, sempre assillati dalla necessità di scegliere quali violare con meno conseguenze. Il loro cinismo non riesce a evitare il coinvolgimento empatico del lettore, forse perché l’onnipresente carica di ironia tiene sempre alto il livello del divertimento insieme a quello della curiosità per avventure così strampalate. La costruzione dell’intreccio è tuttavia rigorosa, nonostante i risvolti paradossali.
In questa storia l’agente Mariani deve superare la relativamente comoda posizione di vicedirettore per sostituire il Vecchio, mitica figura apicale paragonabile solo ai megadirettori fantozziani, ora messo fuori combattimento da un grave problema di salute. Mariani deve muoversi come camminando sulle uova per tenere segreto il malore del capo, depistare gli agenti nemici e perfino quelli amici, e affrontare una patata bollente emersa nel tempo di Cristoforo Colombo a causa di altri non identificati viaggiatori temporali.
- Il punto è che quando sono arrivata (…) c’era una vera e propria invasione di americani, più goffi di marines travestiti da turisti in un paese arabo! Persino i genovesi stavano cominciando a chiedersi da dove fossero sbucati tutti quegli sconosciuti! Diplomatici inglesi con il loro seguito in viaggio verso Roma, figurati! Di rado ho visto una copertura più ridicola – rispose imperturbabile la Savoldi.
Mariani cominciò a sudare freddo e sperò che il Vecchio non dovesse più uscire dal coma, soltanto per non dovergli fare un rapporto sull’immane bordello che si stava configurando.
Eh sì, pare che il passato sia affollato di viaggiatori del tempo, più di quanto si creda, fra amici, nemici, potenziali alleati e potenziali concorrenti. Si prospettano responsabilità da far tremare i polsi, per Mariani, se non ci fosse al suo fianco la collaboratrice Marina Savoldi, sveglia e fin troppo spigliata, capace di cavare le castagne dal fuoco senza tanti scrupoli.
I dialoghi sono un merletto di intelligenza e arguzia, la storia è una parata di giochi pirotecnici. Per gli appassionati del genere, il consiglio è di partire dal primo romanzo della trilogia e lasciarsi trasportare dagli eventi. Di certo non mancherà il… tempo!
di Giovanna Repetto
In questa storia l’agente Mariani deve superare la relativamente comoda posizione di vicedirettore per sostituire il Vecchio, mitica figura apicale paragonabile solo ai megadirettori fantozziani, ora messo fuori combattimento da un grave problema di salute. Mariani deve muoversi come camminando sulle uova per tenere segreto il malore del capo, depistare gli agenti nemici e perfino quelli amici, e affrontare una patata bollente emersa nel tempo di Cristoforo Colombo a causa di altri non identificati viaggiatori temporali.
- Il punto è che quando sono arrivata (…) c’era una vera e propria invasione di americani, più goffi di marines travestiti da turisti in un paese arabo! Persino i genovesi stavano cominciando a chiedersi da dove fossero sbucati tutti quegli sconosciuti! Diplomatici inglesi con il loro seguito in viaggio verso Roma, figurati! Di rado ho visto una copertura più ridicola – rispose imperturbabile la Savoldi.
Mariani cominciò a sudare freddo e sperò che il Vecchio non dovesse più uscire dal coma, soltanto per non dovergli fare un rapporto sull’immane bordello che si stava configurando.
Eh sì, pare che il passato sia affollato di viaggiatori del tempo, più di quanto si creda, fra amici, nemici, potenziali alleati e potenziali concorrenti. Si prospettano responsabilità da far tremare i polsi, per Mariani, se non ci fosse al suo fianco la collaboratrice Marina Savoldi, sveglia e fin troppo spigliata, capace di cavare le castagne dal fuoco senza tanti scrupoli.
I dialoghi sono un merletto di intelligenza e arguzia, la storia è una parata di giochi pirotecnici. Per gli appassionati del genere, il consiglio è di partire dal primo romanzo della trilogia e lasciarsi trasportare dagli eventi. Di certo non mancherà il… tempo!
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