Attualità

Cattivi? Perfidi semmai!
Che s'è inventato l'inserto domenicale de Il sole 24 ore dedicato ai libri? Un giochetto tipicamente estivo. Ma sfiziosetto. Leggiamo l'articolo: Molti secoli prima della "boiata pazzesca" di fantozziana memoria, un poeta erudito di Cirene, detto Callimaco, per promuovere la brevità e per smascherare la pomposità della letteratura epica, scriveva il seguente epigramma:"Mega biblion, mega kakon". Vale a dire, grosso modo "Grande libro, grande schifezza". (...) Allora riproducetelo voi, cari lettori, quel tono in cui suoni e significati, concetti e rime, si intrecciano così coerentemente. Con questo nuovo gioco per l'estate, Il sole 24 ore Domenica vi esorta a essere altrettanto icastici e concisi.

Una gaia gioventù
Eh bien, mon prince: rassegnati rassegnamo qualche libretto per adolescenti con giovanissimi personaggi gay - nientedimeno. Son cose di qualche tempo addietro, sia pure rivedute e corrotte. (1) Ma agli Orchi l'unica attualità che interessa è quella dello spirito. Possibilmente, dello spirito tanto.

Un tributo: Georges Perec
Si dice, o si è enunciato, che la necessità della descrizione, dell'enumerazione, della classificazione, del dominio sugli oggetti e gli spazi fosse imprescindibile per Perec per superare la sensazione del vuoto e sottrarsi all'oblio.
Sarà un caso, ma negli ultimi tempi, mi sono imbattuto in tre romanzi italiani che in qualche modo fanno, non so se coscientemente o meno, tesoro della lezione del grande scrittore francese.
Mi riferisco precisamente a Le pratiche del disgusto (Sellerio) di Ugo Cornia, a La mania per l'alfabeto (Sironi editore) di Marco Candida e a La pulce nel deserto (Edizioni Socrates) di Alessandra Scagliola (i primi due ampiamente trattati dal Paradiso).

Signornò!
Quando la disobbidienza è civile. Breve - e chissà quanto preciso - escorso nel più remoto dei passati, per rinvenirvi tracce sostanziose d'un'etica che si basi non sul tornaconto o sulla convenienza, bensì sulla fatica di trovar ragioni non alla disubbidienza, ma alla sua parte combattiva e costruttiva: il rifiuto.

La legge Biagi e il gay-pride
Lunedi 18 Giugno, sulle pagine del Corriere della Sera il giuslavorista Pietro Ichino, tra l'altro uno dei nomi indicati dalle BR come possibile bersaglio, definiva "leggende" (1) le critiche alla legge Biagi, peraltro sempre più corpose negli ultimi tempi (andate, a riguardo, sul sito di Beppe Grillo e scaricate gratuitamente il libro inchiesta Schiavi moderni. Il precario nell'Italia delle meraviglie) e, conti alla mano, esplicitava il suo dissenso riguardo l'eventuale responsabilità di quel decreto.

Una storia stupefacente
Rotocalco televisivo è la trasmissione di approfondimento che Enzo Biagi conduce di lunedì, nell'ora in cui di solito si esce per andare coi trans. Fra gli argomenti della puntata del quattro giugno scorso, droga e giovani - ma come parla chi parla di droga? Vi proponiamo una piccolissima anatomia della dipendenza.

Anni di piombo valanghe di carte
Leggo sul sito Mondadori a proposito della ristampa, sugli Oscar, del libro inchiesta di Moretti-Rossanda-Mosca Brigate Rosse (*) :Mario Moretti è stato l'anima delle Brigate Rosse, il principale artefice del sequestro Moro, l'uomo che nei cinquantacinque giorni di prigionia è stato più vicino di tutti allo statista, colui che gli ha sparato. In carcere dal 1981, nell'estate del 1993 incontra per sei giorni Carla Mosca e Rossana Rossanda e risponde alle loro domande. Il risultato è questo eccezionale libro-intervista che ripercorre la storia delle Br, dalla fabbrica alla clandestinità,

Comme le temps passe. Riflessioni su vita, processo e morte d'un fascista francese. (1)
Sono stato molto combattuto se scrivere questa nota, su un testo che ho letto nel giro di poche ore, tant'è avvincente malgrado sia un saggio ben documentato, ben approfondito, e non un "polar" o un "noir". Potevo dedicarmi a tutt'altro libro. Ce ne sono tanti, grandi e di gran fama, che impegnano il Commentatore (o la sua "statua gentilissima" (quasi)) sì da trascinarlo e divertirlo, da impegnarne l'alto ingegno e l'alto lignaggio, da farlo uscire comunque bene dal corpo a corpo col corpus delle parole prescelte.

Donne pericolose
Scrive Andrea Camilleri, a proposito di Patricia Highsmith, su Venerdi di Repubblica (1): La normale terribilità (lo so, è un ossimoro, ma non mi vengono altre parole) di questa autrice è che tutti i suoi racconti iniziano mostrando un quadretto rassicurante, quotidiano, usuale, persino banale, dove i gesti sono consueti, abitudinari, addirittura diventati un po' meccanici e a un tratto qualcosa, un niente, un nonnulla, un inciampo, incrina quel quadretto rassicurante, lo fa in mille pezzi, lo ricompone in una dimensione appunto irrazionale, metafisica, totalmente spiazzante.

Chi t'è vivo e chi t'è mmuortt!
Canta Napoli, Napoli musicologica! In due libri (1) che più diversi non potrebbero essere - se non fosse per quelle strane occasioni...
...de 'na gran cosa, e 'sta gran cosa è questa...
Giuseppe Gioachino Belli
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