RECENSIONI
Maeve Brennan
Il principio dell'amore
BUR, Pag. 265 Euro 9,80
Non è chiaro perché una donna bella e affascinante come lei (lo abbiamo già detto in una precedente segnalazione: un viso a metà tra la Audrey Hepburn e Geraldine Chaplin), pur con agganci 'mondani' adeguati dopo essersi definitivamente sistemata prima a Washington, dietro al padre 'rappresentante' d'Irlanda, e in seguito a New York, abbia, con dolorosa e mesta insistenza, voluto rappresentare il suo mondo letterario solo coi ricordi e le inquietudine della sua terra d'origine.
Che poi a ben guardare l'ambientazione ancestralmente chiusa e soffocante di quei paesaggi e di quella natura potrebbe appartenere a qualsiasi consesso civile: quel che conta nella Brennan è la tragica insicurezza dei rapporti sentimentali e di parentela.
Ne La visitatrice la scrittrice aveva con violenza scardinato le certezze che vuole la consanguineità indice di una rappresentanza affettiva, e aveva raccontato di un drammatico rapporto tra una donna e la sua nonna. In questa raccolta di racconti (preziosissima per carità, e non finiremo mai di dire della bellezza, della suggestione e dell'importanza della collana 'scrittori contemporanei' della Bur, ma pur sempre 'raccogliticcia'; perché non si capisce bene questa, come direbbero quelli che parlano saputi, 'miscidazione' di più libri di racconti in un 'unicum' italiano che sì rappresenta comunque lo stile e la drammatizzazione dell'artista, ma ne segna in qualche modo un limite ben definito) ad essere segnato dall'analisi impietosa della Brennan è il rapporto di coppia, e soprattutto l'immagine che la scrittrice dà del mondo femminile.
Martin non riusciva a sopportare la vista di quel viso passivo, di quelle mani passive e di quel corpo passivo. Voleva soltanto andarsene lontano da lei (Pag.145). Dunque la passività femminile come elemento perturbante delle storie, che sono sempre quelle: di un matrimonio 'accomodato', visto inizialmente come speranza sentimentale, autarchica presa di coscienza, in realtà vincolo di uno pseudo-schiavitù che coinvolge non soltanto i protagonisti, ma anche le 'spalle', gli altri (uomini e donne) che vivono le stesse angosce e paventano quelle degli altri.
La prosa della Brennan ha la capacità filmica di impressionare paradossalmente lo sguardo del lettore: che pone l'attenzione sul dettaglio, sulla 'crosta', sull'apparente insignificanza di un gesto o di un oggetto. In realtà nella piccolezza, in quella sorta di rifinitura quasi matematica del mondo, vi è l'universo della scrittrice-donna.
Che negli ultimi anni della sua esistenza si perse in lunghi periodi di solitudine e depressione, prima di smarrire qualsiasi barlume di lucidità. Scriveva in una lettera: Tutto ciò che dobbiamo affrontare nel futuro è ciò che è accaduto in passato. E' insopportabile.
Per questo chiuse, scusate la metafora, i battenti della vita. Come darle torto.
di Alfredo Ronci
Dello stesso autore

La visitatrice
BUR, Pag. 109 Euro 7,20Non so se l'ho ancora detto, ma la collana Scrittori Contemporanei della BUR è strepitosa. Regala gioielli in continuazione. Come in questo caso.
Catturata dalla bellezza della copertina (una foto seppia dell'autrice negli anni dello splendore fisico, un misto di Geraldine Chaplin e Audrey Hepburn) e dalle note in quarta che raccontano di una trama dolorosa di separazione e amori respinti, ho affrontato la lettura del libro convinta, chissà perché, di dover far i conti col mio bagaglio emozionale.

Racconti di New York
BUR, Pag.178 Euro 9,50Scrivevo di lei tempo fa: la prosa della Brennan ha la capacità filmica di impressionare paradossalmente lo sguardo del lettore, che pone l'attenzione sul dettaglio, sulla 'crosta', sull'apparente insignificanza di un gesto o di un oggetto. In realtà nella piccolezza, in quella sorta di rifinitura quasi matematica del mondo, vi è l'universo della scrittrice-donna.
Il suo era un tocco e, in questa 'nuova' antologia offerta dalla stupenda collana della BUR 'scrittori contemporanei ', ne da di nuovo un saggio: come uno schizzo di colore in un quadro di dimensioni gigantesche.
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