RECENSIONI
Luca Martello
Harpo Coniglio e il mistero di Facebook
Piano B edizioni, Pag. 144 Euro 13,50
Harpo Coniglio e il mistero di Facebook edito da Piano B Edizioni è un libro a metà tra ricerca sociologica – quella inerente al diffuso utilizzo dei social network - e una frizzante storia alla God Jr. di Dennis Cooper.
Il personaggio principale della vicenda, però, non è un padre alla ricerca di suo figlio come nel lavoro del succitato autore americano, non un uomo che diventa schiavo dell'orsetto all'interno di un videogame per meglio comprendere il figlio scomparso.
Il protagonista è un coniglio, per l'appunto Harpo. Sì, avete capito bene. Luca Martello, questo il nome dell'autore del libro, classe 1983, già edito da Castelvecchi con un saggio sui fratelli Marx, dà voce, fiato e soprattutto intelligenza a un coniglio abbandonato dalla sua padrona con un computer da utilizzare, regalo per il suo compleanno. E se all'inizio è l'incertezza a farla da padrone, un certo stupore nel vedersi donato un inutile computer e non, che so, un sedano da sgranocchiare, è poi il raziocinio ad avere la meglio nel calcolatore Harpo che comincia, attraverso il computer, a compiere ricerche sulla sua padrona.
Da dove? Ma è presto detto! Da Facebook, social network, di cui il coniglio descrive minuziosamente i particolari, a partire dalla barra di colore blu, fino alle opzioni più comuni. Così investiga, cerca, incrocia le amicizie che possano ricondurre alla vita della sua padrona; parla con altri conigli, incontra Bauman e con lui arriva persino a discutere e costruire dialoghi che hanno ovviamente dell'assurdo.
Martello decide così di mettere in chiaro le sue conoscenze, inserendole all'interno dei continui ragionamenti del coniglio, fino a prodursi in una malcelata invettiva nei confronti di una società dell'immagine che si perde dietro facebook, piazza virtuale e fittizia che non potendo vivere vite reali si rifugia in tane – bella la metafora di un coniglio invece libero, perché estraneo a certi meccanismi – in cui curare amicizie, interessi, affetti.
Luca Martello vuole, nel suo pamphlet, farci ragionare, sebbene l'epicentro dell'attacco è il già e troppe volte criticato Facebook, una serie di dure critiche che ogni giorno si rincorrono all'interno dell'odiato amato social network.
Tuttavia c'è di più a ben guardare, ragionandoci su la ricerca di Harpo è quella della solitudine dell'individuo lasciato a se stesso, viaggiatore in uno spazio che annichilisce e allontana dal reale, distorcendo realtà e virtuale.
E questo è quanto, per il resto vi consiglio di leggere, superando il troppo, alle volte, pleonastico Martello che vuole spiegare, fino alla fine, tutti i passaggi dei ragionamenti "harpiani", dando in pasto al lettore una serie di nozioni che rischiano di essere stucchevole ricerca sociologica.
di Alessandro Vigliani
Il personaggio principale della vicenda, però, non è un padre alla ricerca di suo figlio come nel lavoro del succitato autore americano, non un uomo che diventa schiavo dell'orsetto all'interno di un videogame per meglio comprendere il figlio scomparso.
Il protagonista è un coniglio, per l'appunto Harpo. Sì, avete capito bene. Luca Martello, questo il nome dell'autore del libro, classe 1983, già edito da Castelvecchi con un saggio sui fratelli Marx, dà voce, fiato e soprattutto intelligenza a un coniglio abbandonato dalla sua padrona con un computer da utilizzare, regalo per il suo compleanno. E se all'inizio è l'incertezza a farla da padrone, un certo stupore nel vedersi donato un inutile computer e non, che so, un sedano da sgranocchiare, è poi il raziocinio ad avere la meglio nel calcolatore Harpo che comincia, attraverso il computer, a compiere ricerche sulla sua padrona.
Da dove? Ma è presto detto! Da Facebook, social network, di cui il coniglio descrive minuziosamente i particolari, a partire dalla barra di colore blu, fino alle opzioni più comuni. Così investiga, cerca, incrocia le amicizie che possano ricondurre alla vita della sua padrona; parla con altri conigli, incontra Bauman e con lui arriva persino a discutere e costruire dialoghi che hanno ovviamente dell'assurdo.
Martello decide così di mettere in chiaro le sue conoscenze, inserendole all'interno dei continui ragionamenti del coniglio, fino a prodursi in una malcelata invettiva nei confronti di una società dell'immagine che si perde dietro facebook, piazza virtuale e fittizia che non potendo vivere vite reali si rifugia in tane – bella la metafora di un coniglio invece libero, perché estraneo a certi meccanismi – in cui curare amicizie, interessi, affetti.
Luca Martello vuole, nel suo pamphlet, farci ragionare, sebbene l'epicentro dell'attacco è il già e troppe volte criticato Facebook, una serie di dure critiche che ogni giorno si rincorrono all'interno dell'odiato amato social network.
Tuttavia c'è di più a ben guardare, ragionandoci su la ricerca di Harpo è quella della solitudine dell'individuo lasciato a se stesso, viaggiatore in uno spazio che annichilisce e allontana dal reale, distorcendo realtà e virtuale.
E questo è quanto, per il resto vi consiglio di leggere, superando il troppo, alle volte, pleonastico Martello che vuole spiegare, fino alla fine, tutti i passaggi dei ragionamenti "harpiani", dando in pasto al lettore una serie di nozioni che rischiano di essere stucchevole ricerca sociologica.
di Alessandro Vigliani
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