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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Arnaldur Indridason

Una traccia nel buio

Guanda, Traduzione di Alessandro Storti, Pag. 315 Euro 18.50
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Perché il noir nordico piace tanto?
Perché anche un autore islandese come Arnaldur Indridason piace molto al pubblico italiano?
Perché sembra che si stia creando sempre di più una frattura tra il giallo americano e i suoi imitatori e quello scandinavo e oltre?
Qui c’è un uomo anziano che muore.
Sembra senza colpe ma in casa viene ritrovato accanto a vecchi giornali e riviste della seconda guerra mondiale.
Qui c’è un altro uomo, di una certa età, che non si fa gli affari propri e decide di dare una mano ai colleghi.
Qui c’è sempre lo stesso uomo che si ritrova ad indagare su un vecchio omicidio avvenuto nel 1944 e mai risolto.
Qui c’è tanta neve.
Qui c’è freddo a cui non siamo abituati.
Qui c’è il solito uomo che deve districarsi tra leggende popolari, occultismo, depistaggio e tanti altri elementi.
Qui c’è Indridason che sembra assomigliare a Simenon.
Qui c’è Simenon che con il suo incedere mesto e non aggressivo sembra avere partorito qualcos’altro.
Qui c’è un giallo che sembra appartenere ad un contesto superato (ma superato non vuol dire dimesso e fuori da logiche commerciali).
Qui c’è un giallo che potrebbe rispondere alla prima nostra domanda.
Qui c’è un giallo che potrebbe rispondere alla seconda nostra domanda.
Qui c’è un giallo che, nonostante tutto, appartiene alla migliore tradizione investigativa.
Qui c’è un islandese.
Qui c’è…
Provare per credere.

di Alfredo Ronci


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