RECENSIONI
Nii Ayikwei Parkes
Sortilegio a Sonokrom
Stampa Alternativa , Traduzione di Biancamaria Bruno, Pag. 213 Euro 15,00
Cominciamo dall’ambientazione, perché questo è il vero tratto distintivo di Sortilegio a Sonokrom, romanzo scritto da Nii Ayikwei Parkes. Dimenticate i bassifondi di qualche metropoli o il mondo dell’alta finanza: qui siamo nel bel mezzo della foresta del Ghana ed è proprio nel villaggio di Sonokrom che si svolge la vicenda narrata. A raccontare una storia — il ritrovamento di una materia sanguinolenta che sembra una maleodorante placenta — che si snoda tra leggende locali e un’indagine vera e propria è Yaw Poku, un vecchio cacciatore del luogo che aiuterà Kayo Odamtten, giovane medico legale che si è laureato in Inghilterra e lavora ad Accra, a far luce su uno spettacolo che ha destato l’interesse della polizia locale.
Nii Ayikwei Parkes, poeta e scrittore nato in Inghilterra e cresciuto in Ghana, incardina perciò su questo doppio binario una storia molto interessante. La narrazione è coinvolgente perché fa riferimento a un mondo a noi oscuro tra vino di palma, detti locali e sentieri sacri, sui quali Kayo dovrà stare attento a muoversi. Ma Kayo sa come muoversi perché conosce quel mondo bene, sa come trattare le persone, come portare rispetto soprattutto agli anziani.
Strano noir Sortilegio a Sonokrom, narrato con due punti di vista diversi — prima persona per la voce di Yaw Poku, terza per le indagini di Kayo —, molto “fisico” nel senso che non risparmia nulla dell’umanità dei personaggi, degli odori, dei sapori. Una narrazione che ci porta dentro l’Africa profonda dove per muoversi è meglio farlo attraverso i fiumi e non sulle strade, perché è così che si fa nella foresta, è così che fanno i cacciatori. “La via del fiume, la sua bellezza è una cosa più grande di tutte le strade” dice Yaw Poku. Tante volte Kayo penserà di perdersi, di perdere il controllo dell’indagine e che tutto scivoli verso il cuore nascosto del villaggio. Eppure non può perdersi perché l’ispettore Donker, che lo costringe a indagare al caso per ingraziarsi le alte sfere del potere, sarà molto chiaro: ne va della sua vita. Romanzo interessante, da leggere.
di Marco Minicangeli
Nii Ayikwei Parkes, poeta e scrittore nato in Inghilterra e cresciuto in Ghana, incardina perciò su questo doppio binario una storia molto interessante. La narrazione è coinvolgente perché fa riferimento a un mondo a noi oscuro tra vino di palma, detti locali e sentieri sacri, sui quali Kayo dovrà stare attento a muoversi. Ma Kayo sa come muoversi perché conosce quel mondo bene, sa come trattare le persone, come portare rispetto soprattutto agli anziani.
Strano noir Sortilegio a Sonokrom, narrato con due punti di vista diversi — prima persona per la voce di Yaw Poku, terza per le indagini di Kayo —, molto “fisico” nel senso che non risparmia nulla dell’umanità dei personaggi, degli odori, dei sapori. Una narrazione che ci porta dentro l’Africa profonda dove per muoversi è meglio farlo attraverso i fiumi e non sulle strade, perché è così che si fa nella foresta, è così che fanno i cacciatori. “La via del fiume, la sua bellezza è una cosa più grande di tutte le strade” dice Yaw Poku. Tante volte Kayo penserà di perdersi, di perdere il controllo dell’indagine e che tutto scivoli verso il cuore nascosto del villaggio. Eppure non può perdersi perché l’ispettore Donker, che lo costringe a indagare al caso per ingraziarsi le alte sfere del potere, sarà molto chiaro: ne va della sua vita. Romanzo interessante, da leggere.
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