Attualità

Stupidità
Vorremmo cominciare il 2020 con una considerazione che a nostro parere spiega tutto quello che di inspiegabile accade quotidianamente a Roma. Eccola. “Mai attribuire alla malizia ciò che può essere spiegato con la stupidità”(*).
Ritornare bambini
A Natale si ritorna bambini. Dev’essere per questa ragione che ieri ci siamo trovati al Bioparco a guardare questi strani frutti maturati su un albero spoglio (voi certo capirete subito di che si tratta, noi ci abbiamo messo un po’). Di questi tempi ci solleticano solo le stranezze. Che fare, contrastare l’inclinazione del momento o (più saggio e anche molto più comodo) lasciarsi andare?
Salti temporali
Sabato 7, in preda, come direbbe qualche buon (!) amico, a un attacco di demenza senile, o forse infantile: bella giornata, poco traffico, ce ne siamo andati al Museo di Zoologia, a vedere che aria tirava da quelle parti.
Partenze
24 novembre. Parte a S. Apollinare il RomaFestivalBarocco, partorito, è proprio il caso di dirlo, da Michele Gasbarro dodici anni fa e da lui felicemente portato all’attuale maturità, con quante difficoltà può immaginare chiunque in questo infelice periodo abbia cercato di promuovere la cultura.
Capacitarsi
A Largo di Torre Argentina hanno incominciato i lavori per ricollocare una parte della pavimentazione in travertino che in epoca imperiale era stata sovrapposta a quella vecchia di tufo, e poi, non sappiamo quando, sollevata e messa da parte.
Stupisci, Roma
…con questa sistemazione del Colosseo, delicata e fantasiosa, in cui, invece di rimettere tutto a posto come stava prima, il restauratore (Raffaele Stern, inizio ‘800) ha pensato bene di fissare per l’eternità il momento in cui il crollo ha inizio. Qualche arco è già andato, indebolendo la spinta statica che tiene insieme la costruzione.
Vuoti e pieni
Il grande vuoto. Da sempre del Maxxi ci colpiscono non le opere esposte ma gli spazi in cui sono esposte. E gli spazi sono fatti di vuoto e, ovviamente, più sono grandi i primi, più è grande il secondo.
Delusioni
Intendiamoci, niente di drammatico. Anzi, invece che delusioni potrebbero chiamarsi conferme. Di nostri disagi interni che da qualche tempo se ne stavano tranquilli e forse ignorati in fondo allo stomaco per poi fare riflusso verso la consapevolezza stimolati da notizie, eventi, visite.

Il pianeta della felicità: Stranimondi 2019
Immaginate un piccolo pianeta, con un’orbita che lo porti, solo una volta all’anno, a essere raggiungibile dalla Terra. E immaginate che si tratti di una specie di paese dei balocchi, un luogo di sorprese e delizie, dove poter ritrovare persone (compagni di gioco) che non si possono incontrare altrimenti, e conoscerne di nuovi. Qualcosa come Shangri-là (ma noi, più fortunati, non dobbiamo aspettare cent’anni).
L'ultimo plotone
Nei film di guerra l’ultimo plotone è quello che balza fuori della trincea con più coraggio per andare all’assalto e si ritira dopo gli altri dalla posizione conquistata e poi perduta; è quello che riceve le medaglie al valore e soprattutto risulta immune ai colpi dei cecchini. Nei film. Nella vita non è proprio così. La trincea può anche proteggere, con l’assalto si riesce a cavarsela, con la ritirata salvare la pelle, forse. Ma con il cecchino non si scherza. Quello ha pazienza e mira infallibile, e alla fine non sbaglia mai il colpo.
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