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Il Paradiso degli Orchi
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Recensioni

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Edmund de Waal

Un'eredità di avorio e ambra

Bollati Boringhieri, Pag. 394 Euro 18,00

Non capisco come si faccia a definire 'incantevole' un libro del genere: l'ha fatto la Natalia Aspesi e mi chiedo che cosa abbia letto. D'accordo, nel testo c'è una predisposizione alla malinconia e al trascorrere del tempo che alla fine è troppo facile lasciarsi andare allo struggimento e nello stesso tempo alla tenerezza, ma Un'eredità di avorio e ambra è un atto d'accusa tremendo contro un mondo che ha umiliato, offeso, avvilito ed infine massacrato un popolo intero: l'ebraico.

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Francisco González Ledesma

Il peccato

Giano editore, Pag. 400 Euro 13,90

Ha superato gli ottanta lo scrittore catalano Francisco González Ledesma (ci si stava avvicinando al momento della pubblicazione di questo libro, Il peccato, ora in traduzione per Giano editore, traduzione di Paola Tomasinelli). Riesce a essere incisivo, amabilmente tagliente sessant'anni dopo Tiempo de venganza con il quale a 21 anni si aggiudicò un importante premio letterario internazionale.

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Massimiliano Di Pasquale

Ucraina terra di confine

Editrice il Sirente, Pag. 288 Euro 15,00

Si parla di Ucraina, da qualche anno a questa parte, addirittura al di qua delle Alpi, nel nostro infelice, presuntuoso belpaese; tutto è cominciato con un vecchio spot, credo del 'Corriere della Sera', in cui un'astronave cadeva proprio sul territorio d'una delle nazioni nate dalla disgregazione dell'impero sovietico – appariva una vecchia contadina che insegnava a dire "Ucraina" non soltanto agli astronauti russi, ma agli italiani al gran completo.

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Hans Magnus Enzensberger

I miei flop preferiti

Einaudi, Pag. 233 Euro 19,50

Vero è che Enzensberger è del '29, quindi ha 83 anni, vero è che la sua enorme attività intellettuale non ha praticamente confini, ma questo suo ultimo libro pubblicato per Einaudi è un classico esempio di senilità o comunque di difficoltà a scindere cosa è utile e cosa non lo è affatto.
Non voglio infognarmi nel solito discorso dell'assoluta inutilità della gran parte dell'editoria contemporanea, soprattutto narrativa, ma davvero di questo I miei flop preferiti non se ne sentiva la mancanza.

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Leif GW Persson

Uccidete il drago

Best Thriller – Superpocket, Pag. 415 Euro 6,90

Personalmente avevo lasciato Evert Backstrom, lo strambo commissario svedese, ai tempi di Anatomia di un'indagine. Avventura che aveva perplesso la recensora, cioè me medesima, per la struttura sfuggente del plot, e dove il tanto declamato poliziotto era stato solo uno delle pedine principali della storia, e con risultati poi del tutto prevedibili e non certo brillanti.
Qui cambia tutto, e quello che era un personaggio inusuale diventa, e qui ha ragione la quarta di copertina, abbastanza impresentabile. Se non odioso.

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Omar Lòpez Mato

Storia dei freak

Odoya, Pag. 287 Euro 18,00

La battuta era scontata, ai tempi del liceo: 'perché non andiamo a vedere la Mostra'? Che poi mostra non era, ma era solo una ragazza che frequentava una sezione diversa dalla nostra ed era di un bruttezza particolare. Nel senso che la particolarità della sua schifezza non risiedeva in nessun dettaglio preciso: non aveva un naso speciale, nemmeno la bocca era storta o sdendata, non aveva capelli crespi o sottili o mancava di qualcosa, non era né bassa né alta, non aveva gambe storte o grassocce, non vestiva nemmeno male, aveva due comunissimi occhi marrone, ma nel suo complesso faceva davvero schifo.

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Ferdinand von Schirach

Il caso Collini

Longanesi, Pag. 166, Euro 14,00

Ferdinand von Schirach, avvocato penalista molto noto in Germania, nipote del capo della Gioventù Hitleriana Baldur von Schirach, deve la sua fama anche al suo primo libro, Un colpo di vento, raccolta di racconti, si pensi. Con questo romanzo riesce nell'impresa – niente di eccezionale, per carità, rientra nel puro calcolo delle probabilità – di farci trovare plausibile una frase dell'immarcescibile quanto sedicente critico letterario del Corsera, l'oscuro D'Orrico

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Claudio Nerèo Pellegrini

Tisaura

Besa editore, Pag. 141 Euro 15.00

Esiste l'intimità del lettore? Probabilmente s'è persa, dal momento che ogni giorno ci si parano davanti individui, in treno, in autobus, in metropolitana che, per strappare attimi alla loro frenesia quotidiana, leggono in piedi, appoggiati a sostegni traballanti, mentre camminano e mentre attendono mezzi che ritardano o che addirittura non passano più.
Conservo un ricordo indelebile della mia adolescenza: mia sorella mi aveva regalato Cuore di De Amicis.

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Anna Maria Ortese

Da Moby Dick all'Orsa Bianca

Adelphi, Pag. 187 Euro 13,00

La più grande narratrice italiana del novecento non è stata una grande saggista: questi 'sagaci squarci' come vengono definiti nella quarta di copertina, non aggiungono nulla al suo talento, semmai, proprio per confutare la tesi predetta, sottraggono.
Per carità, siamo davanti a riflessioni sempre di un certo decoro, per quanto non capiamo davvero l'esigenza di accorpare pezzi scritti durante più di un cinquantennio (si va dagli articoli redatti alla fine degli anni trenta, a quelli degli inizi degli anni novanta): mancano di quello spessore, a volte analitico, che ne farebbero tutt'altra materia.

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Luigi De Pascalis

Il nido della fenice

La Lepre edizioni, Pag. 320 Euro 18,00

Scimmie, androidi, replicanti, umani, cyborg, super-umani. Ecco il mondo che ci aspetta, o almeno il mondo che Luigi De Pascalis dipinge con il suo ultimo romanzo, che apre la collana del Fantastico Italiano per La Lepre.
Diciamolo subito, Il nido della fenice è un romanzo disomogeneo, volutamente disomogeneo, e questo perché fonde (e a volte tenta di fondere) mondi e registri diversi:

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