RECENSIONI
Elisa Giobbi
Milena Q. - assassina di uomini violenti
Mar dei Sargassi, 160 16,50
Avevamo incontrato Elisa Giobbi nel suo romanzo di formazione (o distruzione, fate voi) La rete, storia di due amiche che va avanti tutta la vita. La ritroviamo con questo Milena Q., sottotitolo "Assassina di uomini violenti", sorta di biografia romanzata di Milena Quaglini, la donna morta suicida nel carcere di Vigevano.
Storia tremenda quella di Milena Quaglini, che a ben vedere sembra quasi un’eroina shakespeariana. Una vita fatta di dolori e delusioni: un padre violento e alcolista, una madre inesistente e passiva, della sorella neanche a parlarne. Lei è l’unica in famiglia a ribellarsi a tutta quella violenza e per questo “è nata storta”. Ma i luoghi in cui cresciamo determinano coscienze, e una famiglia del genere non può che generare violenza e delusione. A ben vedere perciò è azzeccatissima la citazione iniziale — “Un’infanzia infelice è come un’anima senza sepoltura, geme in eterno”, Irène Némirovsky — che spalanca davanti ai nostri occhi la vita disperata della Quaglini. Che a questa si è ribellata.
Eppure… eppure Milena l’amore nella sua vita lo ha incontrato. Enrico, l’uomo che ha sposato e che le ha dato un figlio. Il destino però gliel’ha tolto e da quel momento è stato un lento scivolare in basso, sempre più in basso. Da bambina ambizioni e sogni ne aveva avuti, la pittura, ma di fare le Belle Arti neanche a parlarne e così era stata iscritta a ragioneria. Il disegno e la pittura saranno il suo rimpianto e l’accompagneranno per tutta la sua breve, disgraziata vita, fatte di scelte sbagliate e di uomini che fanno ribrezzo. Ne ha uccisi almeno tre di “uomini violenti” Milena, ma il suo avvocato — Licia Sardo, che ha aiutato Elisa Giobbi a ricostruire la vicenda — si dice certa che ci siano anche altre vittime che possano essere cadute sotto le sue mani.
Libro terribile, non facile da scrivere immaginiamo. Ma da leggere, nel modo più assoluto. Brava la Giobbi a non prendere parte, a gestire la materia nella maniera più asettica possibile. Per quello che conta non c’è stato rigo che non abbiamo parteggiato per Milena. Che l’eternità ti sia lieve.
di Marco Minicangeli
Storia tremenda quella di Milena Quaglini, che a ben vedere sembra quasi un’eroina shakespeariana. Una vita fatta di dolori e delusioni: un padre violento e alcolista, una madre inesistente e passiva, della sorella neanche a parlarne. Lei è l’unica in famiglia a ribellarsi a tutta quella violenza e per questo “è nata storta”. Ma i luoghi in cui cresciamo determinano coscienze, e una famiglia del genere non può che generare violenza e delusione. A ben vedere perciò è azzeccatissima la citazione iniziale — “Un’infanzia infelice è come un’anima senza sepoltura, geme in eterno”, Irène Némirovsky — che spalanca davanti ai nostri occhi la vita disperata della Quaglini. Che a questa si è ribellata.
Eppure… eppure Milena l’amore nella sua vita lo ha incontrato. Enrico, l’uomo che ha sposato e che le ha dato un figlio. Il destino però gliel’ha tolto e da quel momento è stato un lento scivolare in basso, sempre più in basso. Da bambina ambizioni e sogni ne aveva avuti, la pittura, ma di fare le Belle Arti neanche a parlarne e così era stata iscritta a ragioneria. Il disegno e la pittura saranno il suo rimpianto e l’accompagneranno per tutta la sua breve, disgraziata vita, fatte di scelte sbagliate e di uomini che fanno ribrezzo. Ne ha uccisi almeno tre di “uomini violenti” Milena, ma il suo avvocato — Licia Sardo, che ha aiutato Elisa Giobbi a ricostruire la vicenda — si dice certa che ci siano anche altre vittime che possano essere cadute sotto le sue mani.
Libro terribile, non facile da scrivere immaginiamo. Ma da leggere, nel modo più assoluto. Brava la Giobbi a non prendere parte, a gestire la materia nella maniera più asettica possibile. Per quello che conta non c’è stato rigo che non abbiamo parteggiato per Milena. Che l’eternità ti sia lieve.
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Stampa alternativa, Pag. 166 Euro 15,00Elisa Giobbi La rete Stampa Alternativa Viterbo, 2018 pag. 166 Euro 15,00 Nico ed Emma, un’amicizia lunga una vita. Un’amicizia vera, profonda, che sfiora territori altri dall’amicizia senza addentrarvisi mai. Questo è La rete, il romanzo d’esordio di Elisa Giobbi (Stampa Alternativa). Buona prova, diciamolo subito, anche se non ci è sembrato azzeccato né il titolo, né la quarta di copertina, che il romanzo dovrebbero presentarlo in maniera adeguata.
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