Attualità

Quando i bambini fanno "oops!". Sul linguaggio del corpo infantile, ch'è teatro dei sensibili, e su ciò che ha da dirne un mimo. (1)
Raccontava lo psicologo David Lowen (2) come un ragazzetto con problemi di adattamento venisse affidato ad un istituto. La direttrice lo accolse con un caldo abbraccio, dichiarandosi felice di vederlo. Il piccolo mostrò nei suoi confronti diffidenza e freddezza - cosa imputata al suo carattere "difficile". Dopo qualche mese, la donna venne tratta in arresto perché maltrattava, al limite del sadismo, i suoi pupìlli.

La lingua combatte dove il vuoto duole.(1)
Scriveva Boris Vian: Mais je me sens bien vieux/ je me sens bien sérieux/ je me sens consciencieux/ je me sens paressieux (Ma mi sento molto vecchio/ mi sento molto serio/ mi sento molto coscienzioso/ mi sento pigro). (2)
Questione di percezioni, direbbero i più. Ma sono versi che s'adatterebbero bene a chi aspira alla convinzione che è la saggezza l'arma vincente di chi è avanti con gli anni, e con un pizzico di malizia, aggiungerei anche la letteratura.

Perché Pippo Baudo non sembra uno sballato? E tuti l'alter sturièllett, più due Conigli utili.
Je so' Paz, je so' Paz...
Già, perché? Ma innanzitutto: a Roma non c'è solo la "Casetta de Trestévere" ("casa de mamma mia"). C'è pure la bancarella di Corso Italia (fronte cinema Europa): e là chi ti vedo? Un biondo sbirulìno (attento, proto!, a non cambiarmi la prima vocale), non più che decenne, con in mano una copia di Prima pagare, poi ricordare. (1) E' tardi la sera, dunque er pupo biònno (tanto per rimanere in tema folk-puff-bagaglino) (...)

Triangoli diabolici morbosi. Riflessioni sulle pezze al culo alla sociologia più distratta.
Sempre più spesso la stampa di regime (quale direte voi? Tutta, tranne rarissimi eccezioni) s'incista di definizioni prese dall'abecedario del teatro dell'assurdo e del non-sense. Nel tentativo, piuttosto maldestro, di conservare sociologicamente un concetto di famiglia che solo il papa, nella sua ossessiva e quotidiana condanna del relativismo, si ostina a considerare uno ed indivisibile, il giornalista prêt-à-porter (sia esso televisivo o della carta stampata), spesso di cronaca nera, morde il fatto contingente con termini adatti ad un pubblico, o ad una schiera di lettori, che si crede massificati.

Padana per un infante perduto. Serie di cinquìne (pensando a Paolo Vita Finzi) ispirate dal libro di Tommaso Labranca "Il piccolo isolazionista." (1)
Quando calan le prime ombre della sera
sulla Brianza, e brand new crea un'atmosfera
il piccolo Tommaso langue e pena
(Bisogna capirlo. Ha cinquant'anni,
cinquant'anni appena).(2) (...)

Natale con i tuoi coming out con chi vuoi
TESI.
Si pensi subito a Ragazzi che amano ragazzi del buon Paterlini, che nel campo della sociologia ha avuto lo stesso valore che Specchio segreto ebbe per la Tv (mi si consenta l'azzardo, da vecchio telespettatore pantofolaio). Aprì una breccia: l'omosessualità giovanile come mai era stata raccontata. In seguito tutto fu più facile – ma la facilità della chiacchiera e del superfluo che mai può eguagliare quella della realtà, ancora difficile e per certi versi drammatica(...)

Strategia dell'errore. Sul fallaccio come pratica e come grammatica
"Eróre!!! Scrivo 'na poesia sgramaticata /e se tu la coregi / diveneta 'na cazzata". Non so dov'ho letto questi versi, brevi e lievi come un'intramuscolo. (1) Fatto si è che mi sono riaffiorati alla mente leggendo una vecchia dichiarazione di Luigi Malerba: "sono arrivato al punto di inserire un vistoso errore in tutti i miei libri di narrativa per avere qualche rapporto con i miei lettori". (2) Forse, lasciando un recapito cellulare nelle sentìne delle Nord Milano o delle Laziali...

UN' ISTANZA TUTTA PER SE'. Piccole considerazioni sull'ultimo libro-panflè della Ballestra (1)
Un Paul Julius Moebius scrisse (inizio '900, se non erro) un libretto nominato L'inferiorità mentale della donna (ora per i tipi di Castelvecchi in Roma). Il titolo è tutt'un programma: e il testo s'allinea ad esso, e alla lunga serie di scritti misogini nei quali si dettaglierebbe l'idea della sostanziale cretineria del genere femminile. Scemenza che Otto Weininger, in Sesso e carattere (Ed. Mediterranee), così esplicava: (...)

Aleister Crowley: Maestro o chaltron hescon?*
In quella che può sembrare una vera e propria deriva esoterica-magica (per confermare l'assunto date uno sguardo alle ultime pubblicazioni) l'editore Castelvecchi non poteva non sfiorare la "questio" Aleister Crowley.
La seconda di copertina, con grande risalto, si chiede: un Maestro o un nemico dell'ordine pubblico? Aggiungiamo noi: un cialtrone psicolabile , un mago per tutte le stagioni o un furbetto annusa-corrente? (...)

Milonga Pickwick, due chiacchiere su "Milonga station", neoprogramma trattante libri.
Posto che, se il barocco ha uno stile monumentale, Barìcco ha uno stìli minimintìli, fra la buonanima di "Pickwick" - indimenticato programma tv del Maestro e della Zucconi ora in Fazio - e questo "Milonga station", (*) ci sono venticinque piccole differenze. Trovatele, e vincerete una settimana a Togliattigrad a spese Vostre.
Nel frattempo, diamo credito al fatto che la somiglianza sia voluta, a mo' di citazione post-moderna e post-telegrafonica: dunque a un eccesso di malizia (e paraculaggine) e non un difetto d'informazione (o di fantasia)(...)
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