I Classici

Solo una semplice donna: “L’Agnese va a morire” DI Renata Viganò.
E’ sulla base di poche informazioni che si basa alla fine il ritratto letterario che la Viganò fa di Agnese, che per uno strano scherzo del destino (e nemmeno tanto, perché gli atti coraggiosi arrivano al di là degli scherzi), uccide un soldato tedesco e da quel momento diventa artefice quasi principale della Resistenza intorno alle Valli di Comacchio.

Un noir attualissimo e non solo: “Nebbia al Giambellino”.
Difficile parlare di Giovanni Testori. Poi come definirlo? Scrittore? Poeta? Autore teatrale? Autore cinematografico? Pittore? Saggista?

Come se non ci fosse guerra: ‘Tempo di uccidere’ di Ennio Flaiano.
Tempo di uccidere è l’unico romanzo di Ennio Flaiano. In verità di cose più o meno romanzate il nostro autore l’ha scritte (e non dimentichiamo neppure le tante idee regalate a Fellini), ma questa storia di guerra africana (che guerra in fondo poi non sarà mai) è davvero l’unica traccia di opera narrativa.

Le verità scomode di Elsa De’ Giorgi: ‘I coetanei’.
Ricordate, ne Le 120 giornate di Sodoma, la bella signora che offre, con tanta grazia, il corpo di una sfortunata donzella, ad un gruppo di fascisti desiderosi di sesso e altre porcherie? Beh, lei è (anzi era) Elsa De Giorgi

Rubè di Giuseppe Antonio Borgese, forse un eroe dei tempi andati.
La vita di Giuseppe Antonio Borgese non fu facile, ma indubbiamente il sorgere di D’Annunzio sulla scena politica italiana fu per certi versi fondamentale nelle scelte dello scrittore siciliano.

Paola Masino: caduta o protofemminismo nel romanzo Monte Ignoso?
Non è facile parlare, nel 2020 e passa, di un’autrice come Paola Masino. Su di lei è stata realizzata una sorta di pulitura intellettuale che, tra l’altro, ha riguardato anche altre illustri scrittrici. Certo è che un testo come Monte Ignoso, pubblicato originariamente nel 1931 abbia ritrovato un minimo di visibilità solo nel 1994 per quelli (o quelle) della casa editrice il melangolo.

L’opera che forse Beppe Fenoglio voleva: “Il libro di Johnny”
Credo che l’operazione di Gabriele Pedullà, curatore organizzatore e facitore del volume, al di là di certi meriti letterari e di ricollocazione storica, siano stati quelli di aver dato definitivamente voce al dramma, vorremmo dire quasi esistenziale, di Fenoglio all’interno di una tragedia come quella della seconda guerra mondiale.

Le audaci tentazioni di Anna Maria Ortese: Il porto di Toledo.
il romanzo non ebbe vita facile, tutt’altro. Infatti fu pubblicato da Rizzoli, dopo il parere favorevole di Enzo Siciliano, ma non venne pubblicizzato e la casa editrice lo ritirò immediatamente dalle librerie.

Un caso letterario: "Misteri del chiostro napoletano". Di Enrichetta Caracciolo.
Devo correggere un mio vecchio giudizio sulla letteratura. Precisamente sulla letteratura femminile. Che si voleva, fino a quattro o cinque anni fa, un mercatino di fastidiose nenie, prive di ogni connotazione politica e civile, e che si riduceva a diari personali, mai pubblici e pertanto fuori da ogni logica di mercato intellettuale.

Il caso Loria: il perché di una semi-conoscenza.
Arturo Loria fu un caso a sé. Nonostante gli interessi di gran parte dell’intellettualità dell’epoca (ricordiamolo, siamo agli inizi degli anni 20) non ebbe mai il successo dovuto, sia perché la sua arte,
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