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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Kent Haruf

Le nostre anime di notte

NN Editore , Traduzione di Fabio Cremonesi, Pag. 176 Euro 17,00
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Non ricordo chi ha detto che l’amore è l’unico, vero sentimento rivoluzionario. Lo è perché abbatte muri e convenzioni, perché se ne frega del colore della pelle, della religione, dell’età e del gender. Ecco, Le nostre anime di notte di Kent Haruf è proprio un inno alla rivoluzione dell’amore. Una rivoluzione fatta però in punta di piedi, gentile, come solo gentile può essere un sentimento tra due persone dell’età di Addie, vedova, “una donna di settant’anni di corporatura media, con i capelli bianchi”, e Louis, anche lui vedovo e suo coetaneo.
Siamo a Holt, in Colorado, la cittadina immaginata da Haruf e nella quale lo scrittore, morto recentemente, ha ambientato la Trilogia della pianura (Benedizione, Canto della pianura, Crepuscolo). Qui un giorno Addie fa un gesto di una semplicità estrema e di una portata sconvolgente. Si presenta a casa di Louis e gli fa una proposta che quasi lo lascia a bocca aperta: “Mi chiedevo se ti andrebbe qualche volta di venire a dormire da me”. Inizialmente Louis non capisce, poi però accetta e inizia così una “strana” storia, qualcosa che potremmo definire l’amore ai tempi del crepuscolo, un sentimento dolce, fatto di parole e carezze, di intimità e amicizia, più che di atti sessuali.
È una bella storia quella di Addie e Louis, due solitudini (anestetizzate più che disperate, però) che si uniscono per dare vita a un nuovo nucleo che non è una famiglia. È un’altra cosa, un rapporto difficile da definire, ma che non possiamo non sentire positivo. Meglio di qualsiasi definizione valga la citazione riportata anche nella quarta di copertina: “Amo questo mondo fisico. Amo questa vita insieme a te. E il vento e la campagna. (…) Stare a letto al buio a parlare con te”. Il problema è che la gente di Holt non è pronta per accogliere una cosa del genere e subito le voci iniziano a circolare. Gli stessi familiari di Addie si oppongono e non capiscono, perché questo è ciò che fa la gente quando non capisce una cosa, si oppone.
Stupenda la prosa di Haruf. Scarna, lineare, è una scrittura che riesce a penetrare a fondo le psicologie dei personaggi e a farceli sentire vicini, naturali. Da leggere assolutamente, nel corso di una notte. Magari non soli.

di Marco Minicangeli


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