RECENSIONI
Cinzia Scarpino, Cinzia Schiavini, Sostene M.Zangari
Guida alla Letteratura degli Stati Uniti. Percorsi e protagonisti 1945-2014
Odoya, Pag. 554 Euro 24.00
Diciamo che se non c’era, bisognava inventarlo.
Con una brillante introduzione i tre autori c’introducono alla letteratura americana (anzi, statunitense) considerando i pro e i contro di tutto un sistema, a cominciare da certi ritardi che solo recentemente hanno assunto problematiche culturali non lontane da una predisposizione tutta nostra al lasciar perdere.
Sì perché se si esclude il sessantotto che arrivò puntuale, prima di questo ben poco approdò da noi se non grazie all’attenzione e alla traduzione di alcuni intellettuali nostrani (qualcuno mi spiega perché Il giovane Holden fu tradotto e quindi stampato con dieci anni di ritardo?).
Ora i tempi sono diversi e l’attenzione della editoria italiana a quella americana (vuoi anche l’esplosione del noir e di tutto un sistema che preferisce l’atto più pratico alla cultura tout court) è attenta e vigile.
Chiaro però che i percorsi dei tre saggisti prediligano altre strade, un po’ perché gli anni che si prendono in considerazione sono tanti e importanti, un po’ perché bisogna essere comunque fichi e aggiornati.
Dunque in questa lunga e attenta carrellata troviamo nomi che non possono essere ignorati (Capote, Carver, Mailer, Kerouac, O’ Connor, De Lillo, Ellison ecc.) e nomi che nella nostra contemporaneità hanno assunto un’importanza strategica ma che non sempre raccolgono l’interesse degli addetti più in voga.
Ecco dunque che accanto a Salinger troviamo Leslie Marmon Silko (non facile davvero trovare qualche scritto in italiano) oppure che Asimov, Dick e Ursula K. Le Guin non sono più autori fantastico-fantascientifici ma agli occhi dei Nostri assumono un’importanza reale nel fantomatico secolo dell’improvvisazione.
Non tutto fila, per esempio non capisco perché, trovandoci di fronte ad un testo tradotto in Italia, si riporta la copertina originaria (serviva forse a rendere più leggibile la guida?)… sono comunque dettagli che non danneggiano l’essenza stessa del lavoro. Un lavoro fatto di critica e di informazione anche con un pizzico di gossip.
Chiude il volume una parte dedicata alla musica (forse ferma al secolo passato) ed una dedicata alla poesia e un’altra al teatro.
Dunque è un’opera che si consulta con velocità, e che se si hanno discrete conoscenze in materia può regalarci anche sorprese.
Io ne ho trovata qualcuna… ma non ve la dico.
di Alfredo Ronci
Con una brillante introduzione i tre autori c’introducono alla letteratura americana (anzi, statunitense) considerando i pro e i contro di tutto un sistema, a cominciare da certi ritardi che solo recentemente hanno assunto problematiche culturali non lontane da una predisposizione tutta nostra al lasciar perdere.
Sì perché se si esclude il sessantotto che arrivò puntuale, prima di questo ben poco approdò da noi se non grazie all’attenzione e alla traduzione di alcuni intellettuali nostrani (qualcuno mi spiega perché Il giovane Holden fu tradotto e quindi stampato con dieci anni di ritardo?).
Ora i tempi sono diversi e l’attenzione della editoria italiana a quella americana (vuoi anche l’esplosione del noir e di tutto un sistema che preferisce l’atto più pratico alla cultura tout court) è attenta e vigile.
Chiaro però che i percorsi dei tre saggisti prediligano altre strade, un po’ perché gli anni che si prendono in considerazione sono tanti e importanti, un po’ perché bisogna essere comunque fichi e aggiornati.
Dunque in questa lunga e attenta carrellata troviamo nomi che non possono essere ignorati (Capote, Carver, Mailer, Kerouac, O’ Connor, De Lillo, Ellison ecc.) e nomi che nella nostra contemporaneità hanno assunto un’importanza strategica ma che non sempre raccolgono l’interesse degli addetti più in voga.
Ecco dunque che accanto a Salinger troviamo Leslie Marmon Silko (non facile davvero trovare qualche scritto in italiano) oppure che Asimov, Dick e Ursula K. Le Guin non sono più autori fantastico-fantascientifici ma agli occhi dei Nostri assumono un’importanza reale nel fantomatico secolo dell’improvvisazione.
Non tutto fila, per esempio non capisco perché, trovandoci di fronte ad un testo tradotto in Italia, si riporta la copertina originaria (serviva forse a rendere più leggibile la guida?)… sono comunque dettagli che non danneggiano l’essenza stessa del lavoro. Un lavoro fatto di critica e di informazione anche con un pizzico di gossip.
Chiude il volume una parte dedicata alla musica (forse ferma al secolo passato) ed una dedicata alla poesia e un’altra al teatro.
Dunque è un’opera che si consulta con velocità, e che se si hanno discrete conoscenze in materia può regalarci anche sorprese.
Io ne ho trovata qualcuna… ma non ve la dico.
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