CINEMA E MUSICA
Marco Minicangeli
So cosa hai fatto.

Estate, e come tutte le estati al cinema arriva l’horror. Invade le sale e cerca di farla da padrone. Appena uscito è So cosa hai fatto (regia di Jennifer K. Roberts), dove di sangue ce n’è, e in abbondanza.
L’idea non è nuova, tutt’altro, ma funziona. Capostipite della covata malefica è il film del 1997 (stesso titolo, regia di Jim Gillespie), che ha avuto vari seguiti e anche un serial TV. Il fulcro è quello di convivere con le colpe del passato, cosa tutto sommato possibile, finché però il passato non si riaffaccia e inizia a perseguitare chi ha commesso la colpa. Insomma la Vendetta: quella con la “V” maiuscola, terribile, definitiva.
Siamo a Southport e un gruppo di spensierati ragazzi — ragazzi americani, manco a dirlo — causano la morte di un automobilista. Lieve variazione rispetto ai precedenti. Nulla però deve incrinare i loro radiosi futuri, per cui meglio tenere la bocca chiusa e fare finta che non sia avvenuto nulla. Per nulla d’accordo è l’assassino che un anno dopo, quando alcune situazioni sono cambiate, comincerà a perseguitarli. Un biglietto come regalo di nozze — “So cosa hai fatto l’altra estate” — a una delle due ragazze avverte che è arrivato il momento di vendicarsi.
Tutto sommato il film è questo, niente di più. Un bel prodotto patinato, impostato bene e con diversi rimandi ai film che lo hanno preceduto. Coazione a ripetere, ma vedibile. Forse il finale… aspettiamoci seguiti
Marco Minicangeli
L’idea non è nuova, tutt’altro, ma funziona. Capostipite della covata malefica è il film del 1997 (stesso titolo, regia di Jim Gillespie), che ha avuto vari seguiti e anche un serial TV. Il fulcro è quello di convivere con le colpe del passato, cosa tutto sommato possibile, finché però il passato non si riaffaccia e inizia a perseguitare chi ha commesso la colpa. Insomma la Vendetta: quella con la “V” maiuscola, terribile, definitiva.
Siamo a Southport e un gruppo di spensierati ragazzi — ragazzi americani, manco a dirlo — causano la morte di un automobilista. Lieve variazione rispetto ai precedenti. Nulla però deve incrinare i loro radiosi futuri, per cui meglio tenere la bocca chiusa e fare finta che non sia avvenuto nulla. Per nulla d’accordo è l’assassino che un anno dopo, quando alcune situazioni sono cambiate, comincerà a perseguitarli. Un biglietto come regalo di nozze — “So cosa hai fatto l’altra estate” — a una delle due ragazze avverte che è arrivato il momento di vendicarsi.
Tutto sommato il film è questo, niente di più. Un bel prodotto patinato, impostato bene e con diversi rimandi ai film che lo hanno preceduto. Coazione a ripetere, ma vedibile. Forse il finale… aspettiamoci seguiti
Marco Minicangeli
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