CINEMA E MUSICA
Alfredo Ronci
L’isteria non paga: “Amici non ne ho…ma amiche sì” della Bertè.
Della serie L’urlo di Chen terrorizza anche l’occidente.
Eh sì, la Bertè in questo lavoro urla, sbraita, s’impenna e grida. Perché?
Perché crede che il mondo intero ce l’abbia con lei e che qualcuno vorrebbe non averla tra i piedi.
Dunque lei urla e sbraita.
E lo fa con un gruppo di amiche su cui nutriamo qualche dubbio. Che a me sembrano una sorta di baraonda (per carità, qualcuna sarà anche benvoluta) voluta dalla produttrice (la Mannoia in questo caso) che ha pensato che fare un disco discreto con qualcuna non sia affatto male.
A parte l’assoluta inconsistenza del progetto (si cantano solo successi “datati” - a parte due inediti di cui uno regalato da Ligabue – e qualche pezzo che mantiene ancora una discreta atmosfera), si capisce che il tutto serve soltanto a raccogliere quel poco (o tanto, ma non so se sia importante) che la Bertè ha raccolto in questi anni.
Si salva la Zilli (La goccia). Si salva la Pravo (Mi manchi e lei non grida). Si salva Sei bellissima (ma cosa ci facciamo di Alessandra Amoroso?) e si salva Luna con la Turci.
Poi, a mio parere, il vuoto. Brani con parole cambiate, urla (ancora!) gettate al vento ed una considerazione finale che lascia l’amaro in bocca.
Per gridare il proprio disappunto la cosa migliore è il silenzio. Non il raddoppio dell’isteria.
Peccato davvero.
Eh sì, la Bertè in questo lavoro urla, sbraita, s’impenna e grida. Perché?
Perché crede che il mondo intero ce l’abbia con lei e che qualcuno vorrebbe non averla tra i piedi.
Dunque lei urla e sbraita.
E lo fa con un gruppo di amiche su cui nutriamo qualche dubbio. Che a me sembrano una sorta di baraonda (per carità, qualcuna sarà anche benvoluta) voluta dalla produttrice (la Mannoia in questo caso) che ha pensato che fare un disco discreto con qualcuna non sia affatto male.
A parte l’assoluta inconsistenza del progetto (si cantano solo successi “datati” - a parte due inediti di cui uno regalato da Ligabue – e qualche pezzo che mantiene ancora una discreta atmosfera), si capisce che il tutto serve soltanto a raccogliere quel poco (o tanto, ma non so se sia importante) che la Bertè ha raccolto in questi anni.
Si salva la Zilli (La goccia). Si salva la Pravo (Mi manchi e lei non grida). Si salva Sei bellissima (ma cosa ci facciamo di Alessandra Amoroso?) e si salva Luna con la Turci.
Poi, a mio parere, il vuoto. Brani con parole cambiate, urla (ancora!) gettate al vento ed una considerazione finale che lascia l’amaro in bocca.
Per gridare il proprio disappunto la cosa migliore è il silenzio. Non il raddoppio dell’isteria.
Peccato davvero.
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