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Il Paradiso degli Orchi
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INTERVISTE

Leonard Morava. L'albanese che vince.

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In genere agli autori che intervistiamo chiediamo del passato. Lei lo ha raccontato nel suo libro. Allora limitiamoci alla sua "storia" letteraria. Cosa ha scritto prima di "Le rose si vendicano due volte"?



Non ho un passato letterario che non sia quello di un buon lettore e la pubblicazione di un racconto a puntate nel novantatre per una rivista letteraria che non esiste più.



Lei è albanese. A pag. 61 del libro dice: "Meglio abituarsi all'idea di essere gli indiani d'Europa". Vuol dire un popolo in via di estinzione?



Assolutamente no! Spero di essere stato chiaro nel contesto in generale e non nella frase da lei scelta che tuttavia ritengo infelice pure io stesso. Intendevo dire che da quei anni in poi avremmo vissuto un poco da tutte le parti ma mai e poi mai ritengo il mio popolo un popolo in via di estinzione.



Dice anche di più: "in albanese mi sembra che le lettere sanguinino appena toccano la carta"...



Vedo che ha voglia di mettermi in difficoltà. Mi riferivo alla potenza evocativa della lingua. Un conto è per me ricordarmi alcune cose in albanese e un altro in italiano. Anche e soprattutto per questo ho scelto di scrivere nella vostra lingua.



Mi rendo conto che chiedere a lei, che ha avuto un passato "burrascoso", come vede il mondo sia un po' provocatorio, ma è ancora dell'opinione che "se lo ami ti emargina, se lo ignori ti ama"?



La frase si riferisce ad un particolare periodo in cui a prescindere da come si veniva trattati prevaleva il senso della frustrazione. sono cambiato io e spero che sia cambiato anche il mondo.



Il personaggio di Elvira Kresta con la sua prorompente sensualità mi ricorda la "bocca di rosa" di una canzone di Fabrizio De André, che portò scompiglio in un paese proprio perché era bella e desiderata. E' d'accordo? (sempre ammettendo che conosca la canzone).



Conosco la canzone e mi sembra che lo scompiglio che la Bocca di rosa portò in paese sia dovuto al suo mestiere più che alla sua bellezza. Anche per questo spero che lei sia daccordo con me ad assegnare allo scompiglio di Elvira Kresta un paio di voti in più.



Non sono d'accordo con chi dice che il suo romanzo è l'autobiografia di una vita vissuta per gran parte in clandestinità, ma una toccante storia d'amore e di amicizia.



Concordo pienamente con lei. Finalmente ho trovato una persona che la pensa esattamente come l'autore.



Ha vinto il premio letterario "Massarosa". Gli altri contendenti avevano le spalle coperte da editori importanti, come Garzanti, Rizzoli e Mondadori. Cosa ha provato?



Ne lo avessero detto non ci avrei mai creduto. La gioia è stata tale che non mi ha fatto capire nulla anche per tutta la settimana seguente.



Come riesce a combinare il suo lavoro di operaio edile con la necessità di scrivere?



Se uno facesse lo scrittore per mestiere e il muratore per hobby non ci sarebbe nulla da meravigliarsi...almeno io credo. Io faccio il contrario e se non ho l'ispirazione non mi siedo davanti al computer. Succede tutto il contrario quando ce l'ho. Sono seduto qui con il mio capo e lui le potrebbe accertare che ogni mese mi faccio una dozzina di giorni di festa.



Ci consiglia un autore albanese?



La letteratura albanese è abbastanza giovane, nel senso che da solo sedici anni vive fuori dal terrore del realismo socialista, per cui faccio fatica a consigliarvi qualcuno anche per il fatto che pochi vengono tradotti in italiano. Vi posso consigliare il maggiore narratore ovvero Ismail Kadare e come poeta uno che a me personalmente piace molto: Visar Zhiti.









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