CINEMA E MUSICA
Adriano Angelini Sut
Lo spazio evocativo e synth di Ernest Green aka Washed Out, al suo primo incantevole album.

Spazi, spazi. Datemi spazi, aria. Mare, scogliere e venti. Datemi il sole di Formentera e le tempesta sulla Manica. I plumbei paesaggi scozzesi e le isolate cittadine del centro America, datemi l'Australia, un dj sulla spiaggia. Poi metteteci un synth, una voce leggera monocorde, un po' triste, che sussurra quasi, che vi fa sentire straniati. Questo è Ernest Greene e questo il suo progetto chiamato Washed Out. Un progetto nato in Georgia e lanciato in tutto il mondo da quel sublime singolo che è "Amor Fati" (http://www.youtube.com/watch?v=7fYnfE5Cycg), che probabilmente negli anni '80 avrebbe spopolato fino a diventare la colonna sonora tormentone dell'inverno. L'album in questione con un bel giochino di parole si chiama Within and Without. Ci regala 9 brani intensi ma riservati, che arrivano elegantemente, in punta di piedi, nudi, con una veste bianca, che ti invitano a unirti in questa sorta di danza elettronico mistica. "Eyes be closed" e "Echoes" sono i due brani d'apertura che ti pungolano dritti al plesso solare. Sole, paganesimo, solstizi. Tutto è evocazione leggera, da pop da classifica, raffinato, imperturbabile. Poi giunge "Amor Fati", e il colpo di fulmine ti fa stramazzare al suolo, immerso nella sabbia. Sei triste perché sei solo e senza amore, "Soft" ti culla e ti rassicura, scaldi qualche muscolo perché un riff accennato di ritmica non ti lascia impalato.
Tutto è loop in Within and Without, la ripetitività è l'essenza della vita, la chiave di volta che rende i frattali uguali ma sempre diversi fra loro. "Far away" è un piccolo giochino di lontananza invocate stavolta. Brillante crescendo, vocalizzi su xilofono tintinnante e archi umorali, siamo al top, il pezzo probabilmente più evoluto della produzione di Greene.
Si stanzia con "Before", che tuttavia ai simil fiati d'apertura oppone un back sound insistente, quasi oppressivo. Un lamento celebrativo.
Da qualche parte ho letto che per qualcuno dei recensori di onda rock è stato l'album dell'anno 2011. Io l'ho scoperto tardi. Sicuramente fra i primi dieci ci sta. "You and I" è un'altra perla da spiaggia, da Cafè del Mar (ohh come inorridiranno i djssss fichi). Da saluto al sole. Singita. Tutta quella roba oggi di moda. Ma bella se presa nella sua purezza originaria. Si chiude con "Within and Without" e "A Dedication". Altri pezzi canzone sapienti il cui loop si espande pian piano, la title track in particolare è ipnotica e a tratti lugubre. Ma bella. L'altra estremamente malinconica, mai ascoltare in condizioni di precario equilibrio emotivo.
Ancora un grande lavoro da quell'elettronica sapiente che sa coniugare atmosfere e ricercatezza pop. E che fa dell'anima l'interlocutore principe a cui inviare (e da cui ricevere) creazioni d'arte.
Washed out
Within and Without
Sub Pop 2011
Tutto è loop in Within and Without, la ripetitività è l'essenza della vita, la chiave di volta che rende i frattali uguali ma sempre diversi fra loro. "Far away" è un piccolo giochino di lontananza invocate stavolta. Brillante crescendo, vocalizzi su xilofono tintinnante e archi umorali, siamo al top, il pezzo probabilmente più evoluto della produzione di Greene.
Si stanzia con "Before", che tuttavia ai simil fiati d'apertura oppone un back sound insistente, quasi oppressivo. Un lamento celebrativo.
Da qualche parte ho letto che per qualcuno dei recensori di onda rock è stato l'album dell'anno 2011. Io l'ho scoperto tardi. Sicuramente fra i primi dieci ci sta. "You and I" è un'altra perla da spiaggia, da Cafè del Mar (ohh come inorridiranno i djssss fichi). Da saluto al sole. Singita. Tutta quella roba oggi di moda. Ma bella se presa nella sua purezza originaria. Si chiude con "Within and Without" e "A Dedication". Altri pezzi canzone sapienti il cui loop si espande pian piano, la title track in particolare è ipnotica e a tratti lugubre. Ma bella. L'altra estremamente malinconica, mai ascoltare in condizioni di precario equilibrio emotivo.
Ancora un grande lavoro da quell'elettronica sapiente che sa coniugare atmosfere e ricercatezza pop. E che fa dell'anima l'interlocutore principe a cui inviare (e da cui ricevere) creazioni d'arte.
Washed out
Within and Without
Sub Pop 2011
CERCA
NEWS
RECENSIONI
-
Paolo Agnoli
Gli ebrei e la cultura
-
Han Kang
Non dico addio
-
Fleur Jaeggy
Il dito in bocca
ATTUALITA'
-
Stefano Torossi
JEAN-PHILIPPE RAMEAU 1683 – 1764
-
Stefano Torossi
GIULIO BRICCIALDI 1818 – 1881
-
Stefano Torossi
Manuel de Falla 1876 - 1946
CLASSICI
-
Alfredo Ronci
Quel che resta: “L’aria che respiri” di Luigi Davì.
-
Alfredo Ronci
Un nome da rivalutare. “Schiaccia il serpente” di Mauro Curradi.
-
Alfredo Ronci
Un’ipotesi di suggestione: “Macingu” di Pietro A. Buttitta.
CINEMA E MUSICA
-
Marco Minicangeli
La mia famiglia a Taipei
-
Marco Minicangeli
To a Land Unknow
-
Marco Minicangeli
Predator: Badlands
RACCONTI
-
Massimo Grisafi
Dondola dondola
-
Luca Alessandrini
Apres la pluie vient le beau temps
-
Leonello Ruberto
Mondo adulto
