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Il Paradiso degli Orchi
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Racconti

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Daniele De Serto

Il Sorcio

Lo sapevo che era veleno. Lo sapevo. Somigliava troppo al campione esaminato al nascondiglio l'altra settimana. Il fatto è che con quell'odore un po' vanigliato e quella forma così appetitosa non ho resistito. Che idiota. Oddio i sintomi sono proprio quelli che ci avevano illustrato: senso di soffocamento, necessità di bere, perdita dell'orientamento. So pure chi l'ha piazzato questo maledetto bocconcino. E' stato il tipo del piano terra. Quel bestione con le braccia pelose e gli occhi cavernosi.

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Adriano Angelini

Come una rivelazione

Casilino – via di Tor De Schiavi

Luca

Luca ce l'aveva proprio sottomano e lo stava massacrando di botte per bene, quel finocchio. E ogni colpo che dava, ogni gemito di sofferenza che udiva da quella bocca, sensazioni di sollievo e freschezza gli salivano dal fondo dello stomaco. Gli altri pure picchiavano forte, più che altro davano calci.

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Massimo Penzo

Jobe: non è che voglio fare l'artista underground per sempre.

- Apponte!- La sua schiena si incastrava ad angolo tra due pareti. La testa era pressochè rivolta a trenta gradi verso il pavimento. La Moquette copriva tutto, continuava fin sotto la porta, nel corridoio, nelle scale, nel bagno, nella doccia. -Apponte!- mi diceva. Premeva i bottoni pesanti di un Walkman, a cassette, tutto uno scatto.
I ponti son il simbolo dell'intelligenza cattiva dell'uomo. Ce l'ho un po' con i ponti. Sono quella voglia che ha sempre avuto la razza umana di metterci del suo, di cambiare le cose.

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Pee Dee

Underdogs n.19

Sono di buonumore; ho fatto colazione, buttato giù due righe, pensato di dedicarvi un pezzo dei Doobbie Brothers. Pee Dee è arrivata: eccomi sulle frequenze delle underdogs'news forever! Vorrei diffondere ossitocina: distribuire l'ormone dell'empatia e della relazione felice da queste bande magnetiche! Ma sapete cosa mi sovviene? Ve lo ricordate Carvalho, il rude gastronomo, il dotto investigatore? Cosa direbbe del popolamento cosmopolita dei quartieri?

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Mauro Savino

Obiettivo 15

Rimbaud era l'unica passione che gli era rimasta. Il resto erano tutte stronzate. Ma a un certo punto le passioni perdono sangue, così dovette trovare qualcosa che gli ingrossasse di nuovo le vene e gli facesse stringere le chiappe.
La soluzione si chiamava Obiettivo 15.
Il numero 15 di per sé non significava niente. Aveva un senso solo una volta scomposto. Il numero 1 stava per un anno. Il numero 5 stava per cinque giorni.

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Leonello Ruberto

Habetis Papam

Non ci ho dormito una notte. Non ci ho dormito una notte, perché? forse ero confuso forse era il periodo. Ero abbastanza stressato in quel periodo, ragazzo/studente/lavoratore in casa con altri ragazzi più o meno come me. Andavamo d'accordo, e non è una cosa scontata. Sento – anzi sentivo, perché un po' di tempo è passato e non sono più un ragazzo – in giro che condividere la casa con altre persone non è facile: entravo in casa di amici e vedevo liste di compiti, pulizie, buttare spazzature, appese al muro; da noi non si sono mai usate.

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Michael Pergolani

Così finiscono le orchestre

«Ma che cavolo di programma é questo?», gridò Allegra sbirciando la tv dalla cucina.?Ma lui non rispose... S'era addormentato sulla poltrona accanto alla stufetta elettrica. Stremato. Avevano smesso di fare all'amore da non più di dieci minuti. Nel sonno però manteneva una mano sul sesso afflosciato, per conforto forse, forse per paura che glielo rubassero o forse per non lasciarlo fuggire come un fringuello... Lui si addormentava quasi sempre dopo l'amore.

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Roberto Nocco

Turris Libishorror

Ho finito per oggi; me ne torno a casa e di lavorare non se ne parla, ho bisogno ho bisogno ho bisogno... sì il pc.
Ma dove ho parcheggiato? Dannazione di dietro alla siepe di la delle crepe, del muro rampicante verde rimescolato, sonoro vibrato d'un pomeriggio di maestrale fresco di barba, sulla strada coperta dalla mia presenza, scoperta dal mio andar via un trench che mi salta addosso rendendomi visibilmente nascosto.
Devo ricordarmi che venerdì ho appuntamento con quel cliente... sì Boris.

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Pee Dee

Underdogs n.18

La funzione guaritrice della poesia risiede nella comprensione della fragilità umana, che precede l'arte. Musica, maestro! E' quanto basta per stare in compagnia con Pee Dee anche oggi! Il divano prende il posto di un catafalco, le tende si agitano con la fiata dell'eroe, le cornacchie parlano di desolazione, i muri scrostati sono memori, le pietre testimoniano, gli arredi discutono di questioni di famiglia, gli abiti abbandonati sulle sedie rammentano le fughe, gli avanzi di cibo raccontano le ore e si disseccano,

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Massimo Grisafi

Nessuno escluso

Ho dato a tutti appuntamento alla curva del canale, là dove si vede bene l'acqua e c'è un bel panorama. Li aspetto seduto a un tavolino piccolo, indosso un paio di occhiali scuri e vesto con eleganza... è un lavoro duro quello che sto per fare, e allora che diamine, che si goda almeno un po'!
Ho ordinato dell'acqua e menta, un po' per il colore, un po' perché avrò bisogno di bere ogni tanto per il gran parlare. Sapete, le domande dovranno essere precise, e poi un minimo di discorso in queste circostanze è d'obbligo.

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