RECENSIONI
Franco Buffoni
Roma
Guanda, Pag. 175 Euro 13,50
S'industria il buon lettore di poco avvezzo
alla poesia e al poetar tutto
a cercar senso e pur significato
che non sia quello falso e assai complesso
del poetastro astruso e subumano:
ma vuoi quanto son figo a farlo strano?
Son tutti dei buffoni e assai piacenti
ma il qui Buffoni sembra d'altra pasta
d'origine e cultura ben curata
ma Roma dev'essergli pur cara, se invoglia e dice: andate
lui che è di Gallarate!
E l'amor per la città s'avverte tutto
sarà per i suoi avi, o per le annate,
ma un che di leziosetto o di maestrino
s'insinua come polvere tra i versi
che del turista sembra un pio ragguaglio
eccolo addosso, pesante come un maglio!
Insomma parla di Roma, ma sembra un libro
con l'archeologia tutta e pur l'historia
che un povero studente parrebbe gloria.
Ha un universo dietro... uhh come si sente
l'amato Penna e pure Pasolini
coi corpi avvinti... e son pur sempre froci
gli abbracci, i salti, ma poco men che truci.
Ma poi perché s'inventa il pisciatoio
'penniano' sì, ma quanto fuor di moda
Se di gaya vita notturna e malandrina
Ritrae giovani e ubriachi al muccassassina.
Il poetar dell'uomo è musicale
quando non esagera e non va fuori schema.
Perché se potessi lo terrei,
avvinto come all'edera, direbbe Pizzi
invece che di boutade lazzi e di frizzi
che portano il lettor di poco avvezzo
a cambiar pagina e pure ormai il libretto.
Ma son momenti, diciamo pure istanti
perché come un pittore abile e poi scaltro
di Roma e del suo fascino ridà cuore
eviterei però la traccia del turista
di quello che non guarda gente e flussi
e conta poi del marmo e della strada
del chiostro, della statua e del ritratto
financo del bel fregio e del palazzo
che in fondo in fondo a noi ci frega un cazzo.
di Alfredo Ronci
alla poesia e al poetar tutto
a cercar senso e pur significato
che non sia quello falso e assai complesso
del poetastro astruso e subumano:
ma vuoi quanto son figo a farlo strano?
Son tutti dei buffoni e assai piacenti
ma il qui Buffoni sembra d'altra pasta
d'origine e cultura ben curata
ma Roma dev'essergli pur cara, se invoglia e dice: andate
lui che è di Gallarate!
E l'amor per la città s'avverte tutto
sarà per i suoi avi, o per le annate,
ma un che di leziosetto o di maestrino
s'insinua come polvere tra i versi
che del turista sembra un pio ragguaglio
eccolo addosso, pesante come un maglio!
Insomma parla di Roma, ma sembra un libro
con l'archeologia tutta e pur l'historia
che un povero studente parrebbe gloria.
Ha un universo dietro... uhh come si sente
l'amato Penna e pure Pasolini
coi corpi avvinti... e son pur sempre froci
gli abbracci, i salti, ma poco men che truci.
Ma poi perché s'inventa il pisciatoio
'penniano' sì, ma quanto fuor di moda
Se di gaya vita notturna e malandrina
Ritrae giovani e ubriachi al muccassassina.
Il poetar dell'uomo è musicale
quando non esagera e non va fuori schema.
Perché se potessi lo terrei,
avvinto come all'edera, direbbe Pizzi
invece che di boutade lazzi e di frizzi
che portano il lettor di poco avvezzo
a cambiar pagina e pure ormai il libretto.
Ma son momenti, diciamo pure istanti
perché come un pittore abile e poi scaltro
di Roma e del suo fascino ridà cuore
eviterei però la traccia del turista
di quello che non guarda gente e flussi
e conta poi del marmo e della strada
del chiostro, della statua e del ritratto
financo del bel fregio e del palazzo
che in fondo in fondo a noi ci frega un cazzo.
di Alfredo Ronci
Dello stesso autore

Franco Buffoni
Zamel
Marcos y Marcos, Pag. 232 Euro 12,00La palma del migliore editore di 'questioni gaye' potrebbe andare a Marco Zapparoli della Marcos y Marcos (stia attento però, in un paese come questo, si fa presto a essere etichettato). La pubblicazione delle opere di Pedro Lemebel già è indice di un preciso impegno: questo Zamel, operina civilissima di Franco Buffoni, è un ulteriore piccolo mattone nell'edificazione di una cultura tout-cout, lontana anni luce dall'atmosfera tetra e reazionaria (l'autore del libro la definirebbe eteropatriarcale) di questo nostro indigesto paese.
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