RECENSIONI
Fabio Delizzos
La setta degli alchimisti
Newton Compton, Pag. 279 Euro 14,90
Gaspar Sanz è uno dei più famosi chitarristi spagnoli del XVII secolo. Suona musica barocca e la sua chitarra è stata costruita per lui appositamente su commissione della Cappella Reale spagnola. A quei tempi il sovrano iberico era re Carlo II che, sfortunatamente, non aveva avuto un erede e sulla sua corona, e in attesa della sua morte, iniziarono a giocarsi la partita della successione il sovrano asburgico Leopoldo e il re di Francia Luigi XIV. In mezzo a questa combutta, ovviamente, c'era pure il Vaticano, che parteggiava apertamente per il sovrano francese. Ma agli spagnoli tutto ciò non stava bene. Un gruppo di alchimisti che operava in gran segreto e che proteggeva il re di Spagna mandò Gaspar Sanz in Italia, a Bologna, lì dove il Legato vaticano aveva fatto rapire uno dei massimi esponenti della setta segreta degli alchimisti, Carbonelli. Gaspar Sanz, che avrebbe dovuto suonare al concerto di capodanno per il Legato, doveva trovarlo. Carbonelli era l'unico in grado di produrre una medicina segreta che poteva ridare la fertilità al re Carlo, e permettergli di avere un erede spagnolo legittimo. Salto temporale. Roma, giorni nostri. Fosco Noi viene contattato dalla famiglia Della Rosa. Dopo un concerto privato nella loro villa, viene rubata la chitarra appartenuta a Sanz e apparentemente sopravvissuta al tempo nelle mani dei vecchi coniugi. La suonava un chitarrista barocco contemporaneo, tale Fernandez, che, alla fine del concerto, era stato aggredito. La famiglia Della Rosa commissiona a Fosco, sotto lauta ricompensa, il ritrovamento della chitarra. Ma chi è Fosco? Ma soprattutto, come si lega la sua ricerca con l'attività di fisico nucleare di suo fratello Rodolfo, impegnato a scoprire i meccanismi che regolano la fusione fredda?
Parte e si sviluppa in questo modo l'ottimo romanzo di Fabio Delizzos, sorprendente opera prima di questo ex manager dell'agenzia creativa Satchi&Satchi che trascina il lettore in un mondo antico e affascinante; un autore che gioca con la sua passione, la musica barocca, e che si diverte a reinventare un pezzo di storia europea in chiave esoterica. Poi ci trasporta nella Roma di oggi. E lo fa con un andamento narrativo in parte lento e misurato in parte che accelera a tratti. Come la storia avesse bisogno di arricchirsi il più possibile di tante componenti, anche dei minimi dettagli per potersi svelare. Un thriller esoterico non inusuale, di questi tempi, certamente. Ma la cosa interessante sta nella capacità dell'autore di padroneggiare l'argomento e di sollevare in maniera intelligente forse le problematica delle problematiche di questa turbolenta nuova era; può l'essere umano vivere senza malattie e decidere se e quando morire; e ancora, quale energia per la sopravvivenza futura dell'umanità?
Delizzos si muove con misurata destrezza nel mondo misterioso e affascinante degli alchimisti; sembra in possesso di ottime capacità divulgative e riesce a tessera la trama degli accadimenti romanzeschi incuriosendo a fondo il lettore. Perfino la formula alchemica finale della trasformazione del vil metallo nell'oro solare è, per i profani, non così astrusa. Ci risparmia perfino un finale da eroe americano per il protagonista Fosco, costretto a mettere in mostra le sue capacità di combattente di arti marziali in maniera leggera e indolore, senza eccessivi effetti pirotecnici da storia d'azione. Davvero un bell'esordio; un esempio convincente che se si esce dalla solita solfa degli argomenti triti e ritriti della narrativa contemporanea mutuata dalla cronaca (sempre nera) anche gli autori italiani sanno sfornare belle storie dal respiro internazionale.
di Adriano Angelini
Parte e si sviluppa in questo modo l'ottimo romanzo di Fabio Delizzos, sorprendente opera prima di questo ex manager dell'agenzia creativa Satchi&Satchi che trascina il lettore in un mondo antico e affascinante; un autore che gioca con la sua passione, la musica barocca, e che si diverte a reinventare un pezzo di storia europea in chiave esoterica. Poi ci trasporta nella Roma di oggi. E lo fa con un andamento narrativo in parte lento e misurato in parte che accelera a tratti. Come la storia avesse bisogno di arricchirsi il più possibile di tante componenti, anche dei minimi dettagli per potersi svelare. Un thriller esoterico non inusuale, di questi tempi, certamente. Ma la cosa interessante sta nella capacità dell'autore di padroneggiare l'argomento e di sollevare in maniera intelligente forse le problematica delle problematiche di questa turbolenta nuova era; può l'essere umano vivere senza malattie e decidere se e quando morire; e ancora, quale energia per la sopravvivenza futura dell'umanità?
Delizzos si muove con misurata destrezza nel mondo misterioso e affascinante degli alchimisti; sembra in possesso di ottime capacità divulgative e riesce a tessera la trama degli accadimenti romanzeschi incuriosendo a fondo il lettore. Perfino la formula alchemica finale della trasformazione del vil metallo nell'oro solare è, per i profani, non così astrusa. Ci risparmia perfino un finale da eroe americano per il protagonista Fosco, costretto a mettere in mostra le sue capacità di combattente di arti marziali in maniera leggera e indolore, senza eccessivi effetti pirotecnici da storia d'azione. Davvero un bell'esordio; un esempio convincente che se si esce dalla solita solfa degli argomenti triti e ritriti della narrativa contemporanea mutuata dalla cronaca (sempre nera) anche gli autori italiani sanno sfornare belle storie dal respiro internazionale.
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Fabio Delizzos
La cattedrale dell'Anticristo
Newton Compton, Pag. 285 Euro 9,90Seconda prova narrativa per Fabio Delizzos, autore Newton già recensito da noi con il suo libro La setta degli alchimisti. Qui siamo nella Torino del 1888, e il protagonista del romanzo è niente poco di meno che Friedrich Nietzsche, filosofo e scrittore tedesco, padre del nichilismo e di tanti controversi libri come Così Parlò Zarathustra. L'uomo è nella città piemontese perché sta scrivendo una delle sue opere più dirompenti: L'anticristo.
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