RECENSIONI
A cura di Daniele Marini e Gianluca Mercadante
Liscio assassino
Zona (libro+CD), Pag. 171 Euro 15,00
Non avrei mai immaginato di dove recensire un libro che parlasse di liscio ambrosiano. In realtà cos’è questa materia?
Il tutto ha inizio nei primi del ‘900 su suggestioni dei valzer viennesi che si ballavano nelle corti reali e nei palazzi dei nobili. Ben presto però quello che era nato come musica d’élite, si trasformò , tramite l’avvento dei circoli operai, in un progetto più accattivante ed il liscio ambrosiano si trasformò in un disegno che coinvolse il valzer, la mazurka, la polka e lo scottish, una sorta di pre-foxtrot.
Parole sintetiche le mie per farvi entrare in un concetto che è molto più serio delle mie intenzioni e che, grazie alla Banda Putiferio, costituisce l’asse di uno stadio che prendendo spunto dalle nozioni precedenti affronta una musica che mescola non solo valzer, cha cha cha, tango, swing, polka, valzer, mazurka ed altro ma che, grazie anche ad autori di finissimo stampo, propone una galleria di ritratti criminali unica nel suo genere.
Il libro in questione è strutturato in tre parti: lasciando stare l’introduzione (che però è fondamentale nello sviluppo della storia), il fulcro è caratterizzato dalle storie, da I versi e infine dalle Canzoni.
Le storie sono affidate ad un gruppo di scrittori che, francamente, fa il meglio per raccontare situazioni ed eventi tipici (ma anche no) della criminalità più o meno organizzata. Ritroviamo nomi affermati (Stefano Massaron, Gianluca Morozzi, Franco Limardi) ed altri invece meno conosciuti (almeno è quello che ho il coraggio di dire).
I versi non sono altro che poesie sempre a carattere più o meno noir.
Ma quello che invece ritengo il passo più significativo della raccolta sono le Canzoni. I testi cioè che accompagnano il cd che è incluso nel progetto.
Andiamo dalla Signora Leonarda Cianciulli che cominciò, dopo varie vicissitudini, ad effettuare sacrifici umani, al signor Dad(d) che assassinò il padre Robert con un coltello durante un viaggio in Egitto; continuiamo con Il signor Gaetano, cioè quel Gaetano Bresci, autore dell’uccisione a Monza del re Umberto I e anche con il caso Graneris, un fatto di cronaca nera avvenuto a Vercelli nel 1975 e che vide la morte di ben cinque persone.
Chiudo, senza per questo far del male alle altre canzoni, con la famiglia Bender, genitori, figlio e figlia, che in un piccolo albergo in Germania, uccisero 11 persone, nel 1870.
Dunque, immaginate tutte queste storie e in più datevi lo slancio per affrontare una musica che la Banda Putiferio ricostruisce nella perfetta traccia del liscio ambrosiano.
E che nessuno venga a dire che quel che si racconta possa più o meno essere ri-rappresentato dal vivo. Già.
di Alfredo Ronci
Il tutto ha inizio nei primi del ‘900 su suggestioni dei valzer viennesi che si ballavano nelle corti reali e nei palazzi dei nobili. Ben presto però quello che era nato come musica d’élite, si trasformò , tramite l’avvento dei circoli operai, in un progetto più accattivante ed il liscio ambrosiano si trasformò in un disegno che coinvolse il valzer, la mazurka, la polka e lo scottish, una sorta di pre-foxtrot.
Parole sintetiche le mie per farvi entrare in un concetto che è molto più serio delle mie intenzioni e che, grazie alla Banda Putiferio, costituisce l’asse di uno stadio che prendendo spunto dalle nozioni precedenti affronta una musica che mescola non solo valzer, cha cha cha, tango, swing, polka, valzer, mazurka ed altro ma che, grazie anche ad autori di finissimo stampo, propone una galleria di ritratti criminali unica nel suo genere.
Il libro in questione è strutturato in tre parti: lasciando stare l’introduzione (che però è fondamentale nello sviluppo della storia), il fulcro è caratterizzato dalle storie, da I versi e infine dalle Canzoni.
Le storie sono affidate ad un gruppo di scrittori che, francamente, fa il meglio per raccontare situazioni ed eventi tipici (ma anche no) della criminalità più o meno organizzata. Ritroviamo nomi affermati (Stefano Massaron, Gianluca Morozzi, Franco Limardi) ed altri invece meno conosciuti (almeno è quello che ho il coraggio di dire).
I versi non sono altro che poesie sempre a carattere più o meno noir.
Ma quello che invece ritengo il passo più significativo della raccolta sono le Canzoni. I testi cioè che accompagnano il cd che è incluso nel progetto.
Andiamo dalla Signora Leonarda Cianciulli che cominciò, dopo varie vicissitudini, ad effettuare sacrifici umani, al signor Dad(d) che assassinò il padre Robert con un coltello durante un viaggio in Egitto; continuiamo con Il signor Gaetano, cioè quel Gaetano Bresci, autore dell’uccisione a Monza del re Umberto I e anche con il caso Graneris, un fatto di cronaca nera avvenuto a Vercelli nel 1975 e che vide la morte di ben cinque persone.
Chiudo, senza per questo far del male alle altre canzoni, con la famiglia Bender, genitori, figlio e figlia, che in un piccolo albergo in Germania, uccisero 11 persone, nel 1870.
Dunque, immaginate tutte queste storie e in più datevi lo slancio per affrontare una musica che la Banda Putiferio ricostruisce nella perfetta traccia del liscio ambrosiano.
E che nessuno venga a dire che quel che si racconta possa più o meno essere ri-rappresentato dal vivo. Già.
di Alfredo Ronci
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