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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Percival Everett

Non Sono Sidney Poitier

Nutrimenti, Pag. 250 Euro 16,50
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Torna il funambolico Percival Everett, uno dei pochi scrittori capaci di mettersi alla prova con qualsiasi genere narrativo senza lasciare mai il lettore inappagato.

Dopo il grottesco Deserto Americano, arriva Non Sono Sidney Poitier (sempre edito da Nutrimenti), un romanzo surreale, parossistico eppure così lineare nel suo allucinato sviluppo.

Non Sono Sidney Poitier, nasce con questo nome e questo cognome, dopo due anni di gravidanza isterica in un quartiere nero e povero degli Stati Uniti.

La morte della mamma, pazza ma in fin dei conti saggia, lo porta a conoscenza, a soli 11 anni, di essere ricco sfondato, miliardario, grazie a un investimento fatto dalla genitrice nel mondo della tv. A questo punto a tirarlo fuori dallo stato di orfano entra in scena il magnate-logorroico-stralunato Ted Turner, proprietario della Turner Broadcasting System, che prende in custodia il piccolo e lo porta ad Atlanta.

Comincia così la vita di Non Sono Sidney, che crescendo diventa sempre più somigliante all'attore, che deve imparare a difendersi dai bulli che non capiscono il suo nome "E tu chi sei?" "Non Sono Sidney" "Ok, ma allora chi sei?" "Te l'ho detto, non sono Sidney" " E giù botte. A difendersi dalla propria ricchezza e dalla coscienza di questa. Ma soprattutto comincia un percorso iniziatico verso il sé, l'identità personale e collettiva. Non Sono, infatti, avrà a che fare con la dura legge razziale di Bifolkia appena uscito di casa e imbarcato nel primo viaggio fuori dallo stato, il sistema universitario con le sue maglie sgranate e l'incontro del professore Percival Everett al corso "Filosofia dell'Assurdo" (capitoli esilaranti delle vicende del protagonista sono legate ai colloqui con il docente, un fanfarone fuori di testa incapace di smettere di parlare) e vivrà sulla pelle un personalissimo remake di Indovina chi viene a cena? in una famiglia nera ma con tante sfumature a fare la differenza dove capirà bene chi si nasconde dietro la sua ragazza e dietro la facciata borghese del sogno americano.

Senza acredine o voglia di denuncia, entrano in campo la società americana, l'accettazione del diverso e un ritorno alle radici della propria essenza, con il punto di forza, il nodo gordiano che gira proprio sull'accusa al mondo occidentale di voler definire qualcuno per quello che non è.

Un Everett altamente ispirato nelle sue corde ironicamente più taglienti, che trasporta, grazie a dialoghi e monologhi esilaranti, il lettore verso strade sempre più apparentemente assurde, ma che nascondono invece le possibili risposte alla domanda che ogni giorno ci facciamo "Chi sono io?".



di Alex Pietrogiacomi


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Sincerità per sincerità? Dalla lettura di questo libro non ci ho cavato un ragno dal buco. E sarei pure curioso di sapere come avrà disquisito quel "tuttologo" di Luca Sofri durante la presentazione dell'opera, ammettendo che siffatta possibilità sia andata in porto se non altrimenti un coup de théâtre dell'omino, avvezzo ad autocelebrarsi.

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Percival Everett

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A pag. 19 del libro si legge: E così ho trovato la risposta ad un'annosa questione filosofica: se tua figlia grida nel bosco e non c'è nessuno a sentirla, lei sta davvero gridando? A quanto pare no.
Rivolgo la frittata: se tu hai letto un libro e non sei riuscito a coglierne l'essenza, lo hai letto per davvero? A quanto pare sì. Perché io l'ho fatto.
Lo ammetto: Percival Everett non mi ha mai trasmesso nulla nonostante sappia, facendo questo mestiere, che ha parecchi estimatori italiani.

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Hunt è un cowboy nero che vive la frontiera. Quella frontiera ad Ovest di qualsiasi luogo si possa credere raggiungibile dall'abbrutimento umano. Qui c'è Highland, Wyoming e il ranch di quest'uomo di mezz'età, con la laurea in storia dell'arte, che addestra i cavalli mandando avanti la baracca con lo zio Gus e uscendo di matto dietro a un mulo che non ne vuole sapere di starsene buono. Un luogo bigotto forse, ma da cui non deve temere più di tanto.

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Percival Everett

Il paese di Dio

Nutrimenti, Pag. 199 Euro 16,00

Dove comincia il West? Per Percival Everett molto lontano dai luoghi comuni . Nutrimenti (che ha pubblicato tutti i romanzi dell'autore americano in Italia) regala la traduzione del romanzo parodistico del 1994 God's Country, Il paese di Dio.
Un vero western che vede protagonista Curt Mader, antieroe per eccellenza, con tutti i difetti che i bianchi dell'epoca (solo dell'epoca?) potevano avere: codardia, xenofobia, ingenuità bifolca, sessualità pronunciata e tante balle pronte ad essere servite alla prima occasione.

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