Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina

Il Paradiso degli Orchi
Home » Racconti » Nudità

Pagina dei contenuti


RACCONTI

Roberto Pusiol

Nudità

immagine
Luca è indubbiamente un bel ragazzo piuttosto affascinante. Alessandra l'ha agganciato. Gli sembra che solo quel ragazzo lì sia alla sua altezza. Alessandra è una strafica. Lei trova consonanza anche in certi suoi atteggiamenti. Luca non dà corda e se entri in contatto il più delle volte è sostanzialmente strafottente.

Studia fisica è al secondo anno. Ma è appassionato anche di letteratura, si dice che scriva anche. Ma chi si crede? Vuole diventare Paolo Giordano? Lui spazia per la verità pure in altri vari campi, tipo politica o filosofia. Chi si crede di essere il figlio di Massimo Cacciari? Oltre che naturalmente essere John Depp. Ma questa cosa qui di Luca e Alessandra, la più straordinaria coppia che si sia mai vista nell'ateneo friulano, è stata una meteora. Alessandra va parlando in giro degli effetti della pornografia, dell'incapacità dell' uomo poi di rapportarsi. Non serve neanche fare due più due per capire che è di Luca che lei sta parlando. E cioè? Cioè è successo questo. Che la prima volta lei gli si è presentata davanti nuda in posa sexy sui tacchi. Ah, interessante le aveva detto Luca e lì seduta stante davanti a lei fissandola e smaniando come si deve si era fatto una sega. Le aveva anche eiaculato sui femori. Ottimo le ha detto, non era questo che volevi? E' rimasta interdetta: non era questo che volevi? Ma lei voleva essere scopata. E dopo: e mi piace di farmela di più proprio così davanti a una come te non nuda ma sexyvestita. Non nuda ma sexyvestita? Ma se era nuda come Eva a parte le scarpe con i tacchi. Tant'è. Mentre Luca ora già da un po' ha una ragazza con la quale non lo si vede molto in giro e comunque non in centro e non all'università. E' una ragazzina, che frequenta ancora le superiori, una diciassettenne. Niente di speciale. Non una bellezza, con un viso originale, e sottile. E' una ragazza timida si vede, le piace passare inosservata. Ritanna. Che non è certo Alessandra, questo è sicuro. Poi se tu vai a leggere qualche pagina del diario, o anche zibaldone, di Luca ( il Quaderno II) trovi questi appunti.



La bellezza non è la rappresentazione della bellezza. Alessandra? Non poteva essere nuda: lei è sempre vestita da strafica.



Toppa Aristotele: perfetto non è ciò che è in forma, ciò che è perfettamente concluso. E' il contrario. La perfetta bellezza è l'infinito. Appunto il non finito. Bellezza inesauribile che mai ti darà pace è l'apertura a essere mancante, inadeguato. La perfetta bellezza è straordinaria attesa di una bellezza che non hai (Agostino: quella bellezza che sta sopra le nostre anime, a cui l'anima sospira giorno e notte) ma che già è in te perché la attendi. E per questo sei bella. Sì: Ritanna.



L' in-perfezione è la bellezza!!



Alessandra chi può penetrarti se sei con-chiusa oltre che vestita, eh Alessandra me lo dici, carina?



La bellezza è totale nudità: essere nuda creatura. Ritanna è scandalosa la tua totale nudità è indicibile la tua bellezza. Mio dio: come Francesco che si fa mettere nudo sulla nuda terra quando arriva a prenderlo sorella morte.



Ti nascondi, non vuoi farti vedere però ti dai, totalmente incondizionatamente ... Sì. ma non sopra le righe questo totalmente. E' fatto naturale semplicissimo. E' un essere. Così come il fiore che tu vedi non si dà forse totalmente incondizionatamente non dandosi ma essendo? Alessandra vuoi darti? Col cazzo, tu vuoi tenerti ben stretta. Tu vuoi tenerti il tuo essere strafica ed averne conferma e dopo te lo tieni il tuo essere strafica potenziato. Te stai in te stessa. Tu Ritanna sei nuda: niente niente niente niente niente niente si interpone. E' perfino troppo, la tua nudità ...




Ritanna non aveva mai fatto l'amore prima. Luca e Ritanna fanno l'amore in camera sua da lei e la stanza è al buio. Così vuole Ritanna. Così sente che va bene Luca. Ecco fare l'amore da ciechi.

Cercarsi. Andare a tentoni. Scoprirsi. Cercare con le dita i bottoni. Sentire i bottoni. Cercare il viso con la tua mano. Cercare il viso con la tua mano per percorrerne i lineamenti. La superficie dei lineamenti. Fare piano. Sfilare il corpo dell'altro dai suoi vestiti. Avere sentito i suoi vestiti. Toccare la gola. L'orecchio. Dorso di mano deposto tra i seni, dorso di mano ch scende tra i seni. Una mano che è aperta sul petto di lui. E la mano conduce la guancia e la guancia è sul petto di lui. Toccarsi le dita. Essere ciechi. Corpi nel buio totale. E ogni gravità è evaporata dai corpi che si sono immersi nella cecità, solo armonia di movimenti esiste. Di pene che è pronto, di vagina che è pronta in contrappunto. Di mani di lei che guidano il pene dentro di lei. (Ha annotato anche questa Luca: Giovanni: "Quel che le nostre mani palparono ossia il Verbo della Vita")



Il problema è che Luca non è arrogante come appare. Nel senso: lo è, ma se gli stupidini che si vede bene che sono stupidini e loro pure dovrebbero vederlo si comportano credendosi non stupidini lo offendono per la loro incoerenza. Che se si relazionassero per quello che sono – Luca pensa e ne è certo – la loro coerenza li farebbe uscire immediatamente dall'essere stupidini. Non lo sarebbero più se non volessero ignorare la loro stupidinità. Ma non lo fanno mica, si tengono su. E allora lui si comporta secondo l'elementare meccanismo di azione e reazione automaticamente che ci può fare. Se mi offendi io mi difendo e ti ricaccio nel tuo territorio di stupidino dove è giusto che stia allora, se ti piace.



E l'angoscia lo accompagna sempre è il suo angelo custode. Non si direbbe proprio. Ma questa angoscia è luce cristallo è trasparenza non è il nero o pece. E' il suo angelo custode come si è detto, non è il diavolo nero. Straordinariamente leggero e chiaro nelle sue vesti eteree, ineluttabilmente lucenti.

L'incontro c'è stato quando Luca aveva nove anni e la maestra in un contesto che non si ricorda aveva accennato al fatto che siamo tutti mortali. Non riusciva a dormirci la notte quel giorno. Luca sentiva un dolore atroce e metteva il lenzuolo in bocca perché se no gli uscivano i lamenti. Se ne dimenticava dopo durante il giorno, ma il dolore tornava tante volte la sera. Poi lui si addormentava. Ci conviveva dopo perché si palesava stabilmente nelle sue giornate anche se per pochi momenti. Avrebbe potuto definire questo dolore di allora che era l'angoscia come un peso, nero proprio, quella volta, come un boccino, nero, sul fondo dello stomaco. E per fortuna appunto che faceva solo distanziate sortite. Ma poi col passare del tempo c'era stata una trasformazione di questo boccino. Si era fatto chiaro il nero e si era di parecchio via via ingrandito il boccino che aveva anche perso il suo peso da fondo di stomaco e si era fatto leggero anche se eccessivamente fresco sempre. La forma sua era totalmente cambiata: non piccola sfera ma parallelepipedo oramai e di dimensioni che non poteva stare all' interno di lui ma stava fuori di fianco. Era alto come lui oramai. Incorporeo fatto di nitidezza. E' il suo Angelo in sembianze non conformi alle tradizionali iconografie ma secondo canoni da op art tipo Soto o Alviani. E' estremamente esigente e non lascia scampo nelle leggi morali che impone. Però Luca è graziato da lui, da questa sua costante presenza. Allora hai capito perché lui eccelle come si è detto? Ha l'Op-Angelo che dà i superpoteri. Quanto al suo bell'aspetto attraente: non è che noi sappiamo perché John Depp è tanto bello e affascinante, presumiamo magari che siano stati belli i genitori e che comunque è questione di geni e di condizioni socioambientali pure può essere. Per Luca invece sappiamo perché lui sia così bello e affascinante: anche in questo caso è graziato dall'Op-Angelo. Tutto questo non si direbbe guardando dall'esterno ma è così invece.







CERCA

NEWS

ATTUALITA'

CINEMA E MUSICA

RACCONTI

SEGUICI SU

facebookyoutube