Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina

Il Paradiso degli Orchi
Home » Racconti » SMS land

Pagina dei contenuti


RACCONTI

Maurizio Cometto

SMS land

immagine
A S.T.Coleridge, con mille scuse,

e nella speranza che non si rigiri troppo nella tomba
.



Il mio nome non ha rilevanza.

Volle il fato che un cellulare mi venisse regalato per il mio compleanno.

Io che avevo sempre rifiutato di piegarmi all'uso di quell'apparecchio.

Mio malgrado cominciai a dilettarmi a scambiare sms con amici e con parenti, con amanti e non amate, con messaggerie e con servizi a pagamento.

Ben presto non potevo più farne a meno.

Inviavo e ricevevo in media duecento sms al giorno.

Il continuo digitare mi rendeva zombi nella folla, mi teneva altrove in mezzo alle pratiche, trasformava in invisibili i miei familiari.

Ero diventato uno schiavo del messaggiare.

Fu probabilmente a causa di questo involontario sacrificio, di questa insolita dipendenza, di questo andare oltre ogni limite, che mi venne rivelato l'oscuro significato di ciò che mi legava.

Quanto si nasconde dietro l'infimo atto di inviare o ricevere un sms.

Varcai i confini di Sms land, ove scorre il fiume sacro di Alphanumerical, e vidi coi miei occhi la verità.

Iniziò con un messaggio da parte di un certo S.T. Coleridge (un Nickname?).

Il messaggio indicava un luogo preciso della mia città, e un'ora altrettanto precisa.

Mi recai all'appuntamento: non c'era nessuno. Ma ci fu un secondo messaggio, sempre di Coleridge: Riceverai una chiamata. Porta il CellPhone all'orecchio, chiudi gli occhi e ascolta. Chiudi gli occhi e guarda.

Ricevetti la chiamata, chiusi gli occhi e guardai.

Quanto segue è un tentativo malriuscito di rendere a parole parte di ciò che udii, ma soprattutto di ciò che vidi.

In seguito questo tal Coleridge non si fece più vivo, ma io rimasi schiavo come prima del mio vizio.

Ed era molto peggio, perchè avevo sentito, perchè avevo visto, perchè adesso sapevo.



Nell'SMSland volle Digit Khan che un immenso tastierino dei piaceri si erigesse

Dove Alphanumerical, il fiume sacro di SMSland, scorre per vie aeree a cui l'uomo non può giungere

Verso un mare di Cell Phone dove il sole non risplende mai

Così, dieci millimetri di circuiti stampati e integrati, e la SIM card del piacere, da muri di plastica e torri filettate vennero circondati

E furono tasti luccicanti di numeri e di lettere

Fioriti di sotto-menu indispensabili

E di tasti di cambio formato, antichi come la Olivetti lettera 20

A custodire caldi e piacevoli e lunghissimi messaggi

D'una fanciulla con il Nokia un tempo ebbi una visione; era di Oceaniche terre Australi, la fanciulla, e lo strumento digitava cantando in lingua d'Albione che ogni cosa è in mutamento

O, potessi fare in me rivivere il suo canto e l'armonia e il digitare; così intensa sarebbe la delizia

Che, sulla musica profonda e persistente, costruirei nell'aria quel tastierino. Quel tastierino dei piaceri nelle sue mani. Quell'involcuro di ghiaccio trasparente al sole

E chi l'udisse li vedrebbe là

E griderebbe: guardate guardate!

Lo sguardo invitante ed i capelli al vento!

Fategli intorno un triplice cerchio

Chiudete gli occhi con sacro terrore

Perchè in lei scorre Alphanumerical il fiume sacro, che dall'aere scende

Che le ancestrali caverne all'uomo sconosciute ha visitato

E che alfine lettere numeri e simboli scarica sul vostro Cell Phone
.









CERCA

NEWS

ATTUALITA'

CINEMA E MUSICA

RACCONTI

SEGUICI SU

facebookyoutube