Attualità

Una sobria Norimberga.
Ne sentivamo la mancanza. Poi, in questo paese che a volte ti verrebbe di sognare luterano, severo, bergmaniano, finalmente è arrivata: lei, la salvatrice, l'emancipatrice, la vera femmina che non muore mai, che non è quella che scende in piazza (ma le piazze nei borghi italiani non stavano prevalentemente in alto, appena sotto il castello?), ma la femmina archetipica, prima ancora che mignotta: l'ironia, l'ironia italiana sparsa ovunque come un prezzemolo da supermercato, buona a giustificare qualsiasi porcata o pochezza (perlopiù coniugate),

La presentazione, che noia mortale!
La presentazione? Una riunione di amichetti in cui ognuno parla per ascoltarsi e far sentire agli altri quanto è bravo. Gli invitati, ogni minuto che passa, rischiano di sprofondare. Nella noia.
Roma, 11 gennaio. L'Istituto Nazionale della Grafica, con meritoria, e sorprendente, iniziativa, ha incaricato l'artista Giuseppe Caccavale di graffire sul soffitto del salone, perché poi ci rimangano per sempre, i versi d'amore di Alfonso Gatto. Presentazione dell'evento. Al tavolo Erri De Luca in preda a un torpore sospetto (i maligni parlano di un principio di coma etilico),

Siamo nella merda fin qui: riflessioni sull'editoria nostrana.
Infastidisce e diverte l'intervista che Serena Danna fa ad Aldo Nove sull'inserto libri de Il sole 24 ore del 16 gennaio 2011.
Vediamo cosa infastidisce: la sorta di confessione sugli 'eventi' editoriali. Si legge: Nel 1996 arriva Gioventù Cannibale «costruita a tavolino» da Severino Cesari e Paolo Repetti. «Hanno avuto la capacità d'intuire che autori diversi stavano lavorando sugli stessi temi: nel giro di un mese, guardando il film Jack Frusciante è uscito dal gruppo e leggendo Rincorse di Voltolini, capii anch'io che stava succedendo qualcosa.

Valis e la 'dissociazione' nelle opere di Philip K.Dick. (Seconda parte)
Approfittando dell'uscita dell'ennesima ristampa de La trilogia di Valis di Philip Dick (Fanucci editore), cerchiamo di offrire un quadro generale dell'opera dell'autore e soprattutto gli elementi fondativi della sua arte e delle sue ossessioni. Presentiamo la sconda parte del saggio.

Valis e la 'dissociazione' nelle opere di Philip K.Dick. (Prima parte)
Approfittando dell'uscita dell'ennesima ristampa de La trilogia di Valis di Philip Dick (Fanucci editore), cerchiamo di offrire un quadro generale dell'opera dell'autore e soprattutto gli elementi fondativi della sua arte e delle sue ossessioni.

Lettera d'amore e d'addio a una Panhard PL17. La confessione di un bibliofilo.
Bibliomani, bibliofili, scout e lettori forti, non soltanto romani, condividono da qualche anno il culto per quella che sembra una piccola libreria di quartiere, in via Acqui, a pochi passi da piazza Re di Roma. "900 di carta" invece è uno scrigno di edizioni rare o introvabili: un tempietto in cui poter ammirare le prime edizioni dei romanzi dei nostri grandi letterati del Novecento, e cercare di aggiudicarsele a un prezzo ragionevole. Tendenzialmente, succede.

La pazzia di Dio è inferiore a quella degli uomini che negano il mito, nel grande romanzo di Luigi De Pascalis
Mi sono imbattuto casualmente, come del resto succede sempre per le cose importanti, nel romanzo La pazzia di Dio, di Luigi De Pascalis (La Lepre Edizioni) e, al termine della sua lettura, posso tranquillamente affermare di essermi trovato di fronte a uno dei capolavori assoluti della storia della letteratura italiana almeno dal secondo dopoguerra. E' un testo, questo, che, seppur ambientato fra il 1895 e il 1922, le scuole dovrebbero adottare per far capire agli studenti tutto il novecento italiano,

Il ritorno dei figliol prodigi.
Prodigio è una parola allettante. Dice in proposito il Vocabolario della lingua italiana Treccani: Fatto, fenomeno, avvenimento che trascende, o sembra trascendere, l'ordine naturale delle cose, interpretato come preannunzio divino di eventi per lo più infausti. Au contraire 'l'enfant prodige' è bambino o ragazzino di doti per lo più eccezionali.
Questo nostro mondo ne è pieno, e l'Italia, in particolare, sembra, nonostante i tempi, brulicare di creature dotate di mezzi non comuni:

I libri migliori dell'anno
Ormai non c'è italiano che non faccia liste. Dopo la straordinaria abbuffata di Vieni via con me e i suoi elenchi ruffiani, piagnoni e buonisti, anche noi Orchi non potevamo venir meno allo 'sport' più praticato dagli italiani (una volta era quello di sentirsi 'mister' e compilare una propria squadra nazionale di calcio del cuore). Voltate pagina e troverete una lista appunto dei migliori libri (nuovi e riedizioni) di questo 2010 secondo gli appetiti orcheschi. Se fossi in voi ne approfitterei per qualche intelligente regalo di Natale.
Buone feste comunque!

Tenerezza per il narciso.
Sabato, 13 novembre, Raitre, "Che tempo che fa". Una bella intervista a Riccardo Muti, mo-numento della musica. Fazio, arguto finto ingenuo, lo stuzzica, e il Maestro (con la maiuscola, perché la merita) una parola dopo l'altra si abbandona all'adorazione del proprio personaggio. Dice battute da salotto, anche audaci, con (finto) scandalo del diavoletto Fazio, e risate complici del pubblico (di quella complicità deferente a cui ti obbliga la fama dell'interlocutore: il Maestro non è un comico, è un musicista, e di che livello!, perciò, anche se le sue battute sono scarse, noi ridiamo lo stesso di gusto, anzi, ancora di più proprio per questo).
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