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Il Paradiso degli Orchi
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Cinema e Musica

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Alfredo Ronci

Le luci e le ombre di 'Sud' di Fiorella Mannoia.

Ahimé ci sono: luci sì e anche abbaglianti, ma pure ombre, qualcuna scura come pece.
Verrebbe da dire che un po' si è stanchi de 'sto terzomondismo musicale, pieno di buoni sentimenti e buone intenzioni, ma spesso noioso e scipito come un biscotto alla crusca.
Ok, la Mannoia ha confessato di aver progettato il disco dopo la lettura del libro di Pino Aprile Terroni e dopo aver conosciuto la malaugurata sorte capitata a Thomas Sankara, il presidente del Burkina Faso, ucciso dopo aver più volte dichiarato che non avrebbe pagato i debiti verso l'Occidente.

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Alfredo Ronci

Furbi ed ingenui: 'The Stars Are Indifferent To Astronomy' dei Nada Surf.

Mi è sempre piaciuta l'arte di shakerare.
Il gesto del barman ha un fascino incredibile (ma è l'azione manuale in sé che cattura la mia attenzione).
Quindi chi pratica, in senso lato, e chi shakera, in senso più ristretto, ha tutta la mia attenzione e considerazione.
Ahimé non vale sempre.
Metti i Nada Surf.

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Jackass

Tempesta Elettrica : 'Grande nazione' dei Litfiba.

Piero e Ghigo sono vivi. E non era affatto scontato. Consideriamo il periodo: nel 2011 le classifiche Billboard sono state avare di rock, solo un sussulto nelle retrovie dei Black Keys, ma lo scettro è saldo nelle mani delle regine pop – Lady Gaga e Rihanna in primis. Come da 30 anni accade, profeti di sventura d'ogni idioma ne hanno teorizzato la fine: "rock is dead". Personalmente ancora qualche giorno in sala rianimazione ce lo terrei.

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Adriano Angelini Sut

Le sonorità alienate di Boxeur de Coeur, la prima chicca avant-pop del 2012, tutta italiana.

Dice Paolo Iocca, il fondatore di questo straordinario progetto musicale, il disco "è un dialogo metafisico e sospeso tra due esseri che si incontrano dopo una lunga attesa. Una sorta di Yin e Yang che si fondono in una Unità superiore". Il risultato è davvero spiazzante. Dieci brani in cui ogni mescolamento di genere non solo è possibile, ma un obbligo. Avant-garde, dance, pop, folk, una spruzzatina di elettro-rock. L'album, uscito negli ultimi giorni di gennaio, si chiama November Uniform e dimostra che gli italiani

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Alfredo Ronci

Giovane ed inconsueto: James Blake e il suo disco 'omonimo'.

Questo è il momento buono per guardarsi indietro e 'scovare' qualche avventurina musicale stimolante che c'è sfuggita durante l'anno, prima che monti l'orda delle novità e degli eventi mediatici (tra i tanti, i nuovi dischi di Madonna e Springsteen).
Infatti l'unica cosa utile delle feste di Natale è quella sorta di pausa culturale che consente al fruitore abituale di tirare un sospiro di sollievo, fare un rendiconto complessivo e stanare qualche 'loser' o qualche sfigato, o qualche operazione 'indipendente' che abbia un senso (ma spesso... un senso non ce l'ha, come direbbe il Vasco nazionale).

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Stefano Torossi

Il cinema in tv: caccole.

Lunedì 2 gennaio sera. Sky Cinema. Inciampiamo per caso sui primissimi fotogrammi del Discorso del Re, e ci rimaniamo inchiodati per 110 minuti di ineffabile piacere. E di grande ammirazione di fronte a un film basato quasi interamente sui primi piani di due attori che con la magnifi-cenza della loro interpretazione senza smorfie, vezzi e caccole danno la misura di quella grande scuola che nutre il cinema e il teatro del mondo anglosassone. E se c'è qualcuno che ancora si chiede come mai il prodotto americano e quello inglese hanno conquistato il mercato, la risposta è di banale semplicità: perché loro sono più bravi.

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Adriano Angelini Sut

Lo spazio evocativo e synth di Ernest Green aka Washed Out, al suo primo incantevole album.

Spazi, spazi. Datemi spazi, aria. Mare, scogliere e venti. Datemi il sole di Formentera e le tempesta sulla Manica. I plumbei paesaggi scozzesi e le isolate cittadine del centro America, datemi l'Australia, un dj sulla spiaggia. Poi metteteci un synth, una voce leggera monocorde, un po' triste, che sussurra quasi, che vi fa sentire straniati. Questo è Ernest Greene e questo il suo progetto chiamato Washed Out. Un progetto nato in Georgia e lanciato in tutto il mondo da quel sublime singolo che è "Amor Fati" (http://www.youtube.com/watch?v=7fYnfE5Cycg),

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Stefano Torossi

La musica che gira intorno.

Lo stimolo a questa prima punzecchiata ci è guizzato in testa all'incontro con un brano tra il pomposo e il grottesco che gira su FB. Claudio Baglioni che canta "L'Italia è", la sua versione musicale della Costituzione Italiana. Arrangiamento rimbombante di ottoni e timpani, voce impastata, nessuna melodia identificabile, un indigesto pappone. Lui lo presenta come il suo regalo agli Italiani. Cercatelo in rete perché davvero non è il Baglioni che conosciamo. Ricordiamo la prima e l'ultima riga della Costituzione (non servirebbe perché la sappiamo tutti a memoria, vero? però...):

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Adriano Angelini Sut, Alfredo Ronci

I dischi migliori del 2011.

Anche in campo musicale gli orchi, come si suol dire, mettono bocca. In particolare ce la mettono gli orchi più spocchiosi: Adriano Angelini Sut e Alfredo Ronci. Che stilano una classifica di mente e soprattutto cuore, come avrebbe detto la 'vecchia' Joni Mitchell.
Come per i libri, anche qui siamo di fronte a segnalazioni e suggerimenti dettati soprattutto dalla passione. E allora buon ascolto.

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Alfredo Ronci

Fascino e abbiocco: 'Tassili' dei Tinariwen.

Il discorso sulla world music è sempre uno: quanto di quello che apprezziamo è dipeso dalle contaminazioni a cui abbiamo assistito e abbiamo ascoltato in questi anni, e quanto da una nostra personale propensione a cercare musiche 'altre'?
Mi chiedo: se non ci fossero stati Eno e Byrne che con My life in the bush of ghosts hanno aperto un sentiero fino ad allora inesplorato e Peter Gabriel con la sua etichetta terzomondista

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