CINEMA E MUSICA
Alfredo Ronci
Teniamocelo comunque: Morgan - 'Italian songbook vol.2'
Questo disco lo aspettavo da molto tempo. Il 'songbook vol.1' mi aveva affascinato e poi c'erano delle canzoni che non stento a definire pilastri della nostra memoria musicale.
In questo Morgan va 'peso', ma davvero: praticamente ha cercato il pelo nell'uovo, ha spinto con violenza il cammello per farlo passare nella cruna dell'ago. Ha pensato, insomma, di essere il miglior figo del bigoncio (o der bigonzo, come se dice a Roma).
I risultati sono discontinui.
Ci sono due inediti. Uno strumentale (il brano che apre le 'danze'): 'Desolazione' e 'Una nuova canzone' di iniziale impatto cabarettistico che vira alla fine persino su lidi swing.
Poi le cover (e che cover!).
Morgan inizia con Endrigo, e qui parte subito l'applauso, perché la ripresa di 'Marianne' ha la stessa valenza che può avere il ripescaggio di 'Canzone per te' o 'Lontano dagli occhi'. In poche parole: una canzone splendida (ma si conosce l'affetto che Morgan ha per lo scomparso Endrigo).
Le cose si complicano assai già dal terzo brano 'Si può morire', un pezzo del 1964 di Nanni Svampa che anticipa di gran lunga le contestazioni del '68 (Si può morire dicendo: Ave Maria,
si può morire gridando: Mondo porco!, Si può morire per un sorpasso storto o sotto il fuoco della polizia.).
Ci si riprende dallo stupore con una classicissima, quella 'Io che non vivo' che Morgan canta prima in inglese (e quindi rendendo omaggio a Dusty Springfield che la portò in giro per il mondo) e successivamente in italiano (ma onestamente non è un granché per una delle melodie più suggestive del nostro patrimonio musicale).
Poi arrivano gli sfizi. E li elenco aggiungendo notiziole necessarie.
'Hobby' un Tenco del '64 dove il cantautore genovese pesca abbondantemente nella sua autobiografia.
'Il gioco del cavallo a dondolo' pezzo del 1977 del maestro Roberto De Simone, il fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare': un 'divertissement', secondo quanto confessato dallo stesso musicista napoletano.
'Abbracciami' una ballata di Aznavour con testo italiano di Bardotti.
'Donna bella non mi va', swing anni trenta del maestro Rodolfo De Angelis (strano che Arbore se lo sia lasciato scappare!).
'Speak softly love' versione in inglese di 'Parla più piano' colonna sonora de Il padrino (quella italiana la trovate 6 tracce dopo, il brano che chiude il disco).
'Sole malato'. Qui Morgan si supera nel suo lavoro di musicologo (o musicofilo): è un pezzo di Modugno del 1967 scritto per Mario Abbate per il Festival di Napoli e retro del 45 giri dello stesso Modugno del Sanremo '67 dal titolo 'Sopra i tetti azzurri del mio pazzo amore' (che naturalmente pochi ricordano!).
Chiude l'elenco uno strepitoso Gaber: 'Non insegnate ai bambini (non insegnate ai bambini la vostra morale, è così sadica e oscura, può far loro soltanto paura...).
E' evidente, dall'elenco riportato, che Morgan con le sue scelte di nicchia ha forzato un po' la mano.
Mi verrebbe da dire: prendiamolo così com'è, perché se è evidente che a volte non si capisce nemmeno lui, è pur vero che avercene di artisti del genere è sempre un toccasana per il nostro provincialissimo ambiente musicale.
Morgan
Italian songbook vol.2
Sony music - 2012
In questo Morgan va 'peso', ma davvero: praticamente ha cercato il pelo nell'uovo, ha spinto con violenza il cammello per farlo passare nella cruna dell'ago. Ha pensato, insomma, di essere il miglior figo del bigoncio (o der bigonzo, come se dice a Roma).
I risultati sono discontinui.
Ci sono due inediti. Uno strumentale (il brano che apre le 'danze'): 'Desolazione' e 'Una nuova canzone' di iniziale impatto cabarettistico che vira alla fine persino su lidi swing.
Poi le cover (e che cover!).
Morgan inizia con Endrigo, e qui parte subito l'applauso, perché la ripresa di 'Marianne' ha la stessa valenza che può avere il ripescaggio di 'Canzone per te' o 'Lontano dagli occhi'. In poche parole: una canzone splendida (ma si conosce l'affetto che Morgan ha per lo scomparso Endrigo).
Le cose si complicano assai già dal terzo brano 'Si può morire', un pezzo del 1964 di Nanni Svampa che anticipa di gran lunga le contestazioni del '68 (Si può morire dicendo: Ave Maria,
si può morire gridando: Mondo porco!, Si può morire per un sorpasso storto o sotto il fuoco della polizia.).
Ci si riprende dallo stupore con una classicissima, quella 'Io che non vivo' che Morgan canta prima in inglese (e quindi rendendo omaggio a Dusty Springfield che la portò in giro per il mondo) e successivamente in italiano (ma onestamente non è un granché per una delle melodie più suggestive del nostro patrimonio musicale).
Poi arrivano gli sfizi. E li elenco aggiungendo notiziole necessarie.
'Hobby' un Tenco del '64 dove il cantautore genovese pesca abbondantemente nella sua autobiografia.
'Il gioco del cavallo a dondolo' pezzo del 1977 del maestro Roberto De Simone, il fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare': un 'divertissement', secondo quanto confessato dallo stesso musicista napoletano.
'Abbracciami' una ballata di Aznavour con testo italiano di Bardotti.
'Donna bella non mi va', swing anni trenta del maestro Rodolfo De Angelis (strano che Arbore se lo sia lasciato scappare!).
'Speak softly love' versione in inglese di 'Parla più piano' colonna sonora de Il padrino (quella italiana la trovate 6 tracce dopo, il brano che chiude il disco).
'Sole malato'. Qui Morgan si supera nel suo lavoro di musicologo (o musicofilo): è un pezzo di Modugno del 1967 scritto per Mario Abbate per il Festival di Napoli e retro del 45 giri dello stesso Modugno del Sanremo '67 dal titolo 'Sopra i tetti azzurri del mio pazzo amore' (che naturalmente pochi ricordano!).
Chiude l'elenco uno strepitoso Gaber: 'Non insegnate ai bambini (non insegnate ai bambini la vostra morale, è così sadica e oscura, può far loro soltanto paura...).
E' evidente, dall'elenco riportato, che Morgan con le sue scelte di nicchia ha forzato un po' la mano.
Mi verrebbe da dire: prendiamolo così com'è, perché se è evidente che a volte non si capisce nemmeno lui, è pur vero che avercene di artisti del genere è sempre un toccasana per il nostro provincialissimo ambiente musicale.
Morgan
Italian songbook vol.2
Sony music - 2012
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