RECENSIONI
Laura Imai Messina
Le vite nascoste dei colori
Einaudi, pag. 318 Euro 18,50
In The Giver – Il mondo di Jonas, un film del 2014, il genere umano vede la realtà perfetta nel quale è immerso in un rigoroso bianco e nero. Tutti tranne Jonas che in quella comunità distopica ha avuto come incarico quello di “raccoglitore di memorie”. Sotto la guida del Giver, il donatore, Jonas inizia a recuperare i colori: prima sono brevi sprazzi, poi tutti i colori gli tornano alla mente e con loro la conoscenza di un mondo “altro” quello delle emozioni, dei suoni, dei ricordi.
Ecco, Le vite nascoste dei colori, l’ultimo romanzo di Laura Imai Messina pubblicato da Einaudi, tutto sommato ha molto in comune con questo film ed è un libro che va letto. Protagonista della storia è Mio, una giovane donna che ha un dono, quello di cogliere le infinite sfumatore dei colori, le tonalità che gli altri non hanno la possibilità di catturare. Così riesce ad abbinare a ogni essere vivente un colore che lo identifica. “Crescendo, Mio avrebbe colto la stessa aura nera nel meccanico (…) un giorno d’estate l’aveva visto calciare con violenza una grossa cicala”.
Il dono di Mio la accompagnerà tuttala vita, il suo mondo è il colore. Tutto è colore e i toni, le sfumature diventa una sorta di linguaggio, un modo per conoscere il mondo. E così quando incontra Aoi, Mio capisce subito che lui ha qualcosa di diverso, di particolare perché non riesce a definirlo in base ai colori. In Aoi c’è l’inizio e la fine di ogni cosa e non potrebbe essere altrimenti visto il lavoro che fa. Aoi infatti dirige una agenzia di pompe funebri ed ha la rara sensibilità di capire chi ha di fronte.
Insomma Mio e Aoi: l’incontro era inevitabile visto che si tratta di due persone molto particolari. Mio capisce che in un mondo così pieno di brutture forse l’unica via d’uscita è la bellezza (dei colori). Sarà la bellezza che salverà il mondo, la bellezza e l’amore, perché è proprio l’amore che colora ogni cosa. “Anche l’aria tra noi, avrebbe scritto più tardi Mio sul taccuino, possiede un colore.”
Colorate (leggete) questo libro. Ne vale la pena.
di Marco Minicangeli
Ecco, Le vite nascoste dei colori, l’ultimo romanzo di Laura Imai Messina pubblicato da Einaudi, tutto sommato ha molto in comune con questo film ed è un libro che va letto. Protagonista della storia è Mio, una giovane donna che ha un dono, quello di cogliere le infinite sfumatore dei colori, le tonalità che gli altri non hanno la possibilità di catturare. Così riesce ad abbinare a ogni essere vivente un colore che lo identifica. “Crescendo, Mio avrebbe colto la stessa aura nera nel meccanico (…) un giorno d’estate l’aveva visto calciare con violenza una grossa cicala”.
Il dono di Mio la accompagnerà tuttala vita, il suo mondo è il colore. Tutto è colore e i toni, le sfumature diventa una sorta di linguaggio, un modo per conoscere il mondo. E così quando incontra Aoi, Mio capisce subito che lui ha qualcosa di diverso, di particolare perché non riesce a definirlo in base ai colori. In Aoi c’è l’inizio e la fine di ogni cosa e non potrebbe essere altrimenti visto il lavoro che fa. Aoi infatti dirige una agenzia di pompe funebri ed ha la rara sensibilità di capire chi ha di fronte.
Insomma Mio e Aoi: l’incontro era inevitabile visto che si tratta di due persone molto particolari. Mio capisce che in un mondo così pieno di brutture forse l’unica via d’uscita è la bellezza (dei colori). Sarà la bellezza che salverà il mondo, la bellezza e l’amore, perché è proprio l’amore che colora ogni cosa. “Anche l’aria tra noi, avrebbe scritto più tardi Mio sul taccuino, possiede un colore.”
Colorate (leggete) questo libro. Ne vale la pena.
di Marco Minicangeli
Dello stesso autore

Laura Imai Messina
Quel che affidiamo al vento
Piemme, Pag. 248 Euro 17,50Kaze no Denwa, il telefono del vento. Lo ideò Itaru Sasaki nel 2010 dopo aver perso suo cugino. Una cabina con dentro un vecchio telefono nero non collegato a nessuna rete e un quaderno, dove ognuno può entrare e parlare con un caro scomparso. Compagno, figlio o anche un conoscente.
CERCA
NEWS
RECENSIONI
-
Paolo Agnoli
Gli ebrei e la cultura
-
Han Kang
Non dico addio
-
Fleur Jaeggy
Il dito in bocca
ATTUALITA'
-
Stefano Torossi
JEAN-PHILIPPE RAMEAU 1683 – 1764
-
Stefano Torossi
GIULIO BRICCIALDI 1818 – 1881
-
Stefano Torossi
Manuel de Falla 1876 - 1946
CLASSICI
-
Alfredo Ronci
Quel che resta: “L’aria che respiri” di Luigi Davì.
-
Alfredo Ronci
Un nome da rivalutare. “Schiaccia il serpente” di Mauro Curradi.
-
Alfredo Ronci
Un’ipotesi di suggestione: “Macingu” di Pietro A. Buttitta.
CINEMA E MUSICA
-
Marco Minicangeli
La mia famiglia a Taipei
-
Marco Minicangeli
To a Land Unknow
-
Marco Minicangeli
Predator: Badlands
RACCONTI
-
Massimo Grisafi
Dondola dondola
-
Luca Alessandrini
Apres la pluie vient le beau temps
-
Leonello Ruberto
Mondo adulto
