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Il Paradiso degli Orchi
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RACCONTI

Giulio Lascàris

Ideoglassa

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a Daniel Brolley, faux-monnaieur

Alla morte di Lenin, si decise di conservarne l'adorata salma. Sulle prime, tuttavia, si vollero evitare i soliti metodi di tassidermia. Fu quindi indetto un concorso in tutta l'Unione per trovare un sistema nuovo e rivoluzionario di conservazione. Il bando non approdò a nulla - troppo costose, troppo lambiccate, troppo instabili e d'incerto avvenire le proposte - e si decise perciò di rivolgersi ai soliti, collaudatissimi metodi.
Ad ogni modo, la commissione giudicante, composta da dodici membri emeriti dell'Accademia Russa delle Scienze - fra cui spiccavano il biologo Gliere, il fisico Bar'sant, il chimico Larin, la Ligovskaija, massima autorità sovietica nel campo dei restauri - trovò d'estremo interesse il progetto di Leonid Afanasievic Popov, pasticciere rinomato in Leningrado (gestore del Gorki y Moloko rabotniki y crest'ianiky cafè, Konarmìja prospekt 27) ed eroe della Rivoluzione Sovietica (Stella al merito di seconda classe).
Nell'accuratissima silloge di ottantadue pagine a seguito della sinossi dell'ardita procedura, che l'Autore volle ispirata a una pagina del codice Atlantico in cui Leonardo inventa il preparato anatomico, si descriveva l'elaborazione di una glassa a sedici componenti - ne citiamo alcuni: gelatina industriale, pirogallolo, tartrato acido di potassio, agar-agar, magistero di bismuto, citrullina antipepsi, noci di cola in estratto galenico - dalla quale, una volta cosparso il defunto leader con essa, Vladimir Il'ic Ulianov sarebbe stato consegnato all'eternità dei faraoni. Particolarmente entusiasta di tale preparazione fu Larin, il quale propose, sulla scorta delle quinquennali discussioni sull'alimentazione chimica riprese da un analogo dibattito in Germania, una sua variante, che avrebbe potuto servire da conservante universale perfettamente gradito dalla fisiologia proletaria.
Caso più unico che raro di spionaggio industriale americano in URSS, nel novembre 1927, durante le cerimonie commemorative per il decennale dell'Ottobre Rosso, Decatur Irvine Bal'mont, figlio del figlio d'un russo d'Alaska e della più famosa maitresse statunitense - Bella Coopeedow - trafugò il piano Popov dagli archivi dell'Accademia Militare Frunze, dov'erano stati nel frattempo trasferiti, sembra per un ukase di Stalin, portandolo con sé in una fuga rocambolesca sotto il cielo boreale attraverso Siberia, Mongolia, Cina, Vietnam, fuga terminata a san Francisco. Dove però Bal'mont si fa rubare il prezioso dossier, in circostanze che lo stesso nella sua autobiografia (vedi fonti) descriverà in modo assai reticente - ricordiamo che qualche anno dopo Bal'mont emerge nelle cronache holliwoodiane, implicato nel processo contro Charles Spencer Chaplin (massì! Charlot!) per corruzione di minorenne.
Chi, dunque, acquisì il metodo elaborato dall'eroico pasticciere Popov? Bal'mont lascia intendere che furono emissari di una compagnia commerciale che, grazie a una diversa elaborazione di alcuni ingredienti della glassa, doveva divenire leader nel settore delle bibite analcooliche. E riporta come pezza d'appoggio un' analisi cromato-spettrografica segretissima - compiuta nel 1969 nei laboratori MacFarlane della Stanford University da un'equipe di allievi di Linus Pauling - sul prodotto di punta di tale azienda. Ebbene: sette dei sedici componenti della mistura di Popov compaiono in esso, sebbene in dosaggi, proporzioni e forme diverse.
Attualmente, però, è venuto alla luce, negli archivi della fondazione Kinsey, un carteggio fra il grande sessuologo e Palmira Gardens Duncan, sua buona amica e bisnipote della famosa etoile. Una lettera (la XLVII nell'opera curata dalla Pagliareeno, vedi fonti) si riferisce, sia pure velatamente, all'affaire di cui ci occupiamo. L'interesse dell'estensore del più famoso e famigerato dei rapporti per il composto sembrerebbe dovuto alle sue involontarie qualità erotizzanti, in particolare nell'elicitare ethos perversi.
Questo è l'attuale stato dell'arte in materia. Quale fra le due supposizioni sia più corretta, noi non sappiamo scegliere. Certo è che entrambi sono affascinanti, e tutte e due, ci pare, degne della più accurata considerazione. In attesa che, dagli ormai pubblici archivi ex-sovietici e genericamente Ossies, non venga una parola che squadri da ogni lato, come voleva il Poeta degli Ossi. E metta il punto a questa più che vessàta quest.

FONTI

AA.VV., Rabota Rossijskoj Akademii Nauk za poslednye tri goda 1924-1926 vol. X (1925 - XV), sez. III, titolo XXIV, pp. 129 - 527;
Decatur Irvine Bal'mont, How I learnt to stop worring and love Mummy, Chattanooga University Press, Chattanooga (Ten.) reprint 1973(10);
Joseph Barleycorn, F for fucke, Poontang, Ho ci mihn ville-San Francisco (Cal.) 2000;
Paul Cretineau-Joly, Histoire raisonnée de l'espionnage capitaliste 1900 - 1989, vol. I, La Roussie-Gigolette, Paris 4eme, 1990;
Rosalyn Drexler, I'm the Beautiful Stranger, the Zero Print, DeAgustin (Tex.-Mex.) 1965(60);
Ferzan Ëgrogan, Amerikan run Popòvasu casusu çikti, Elijotensu Istorije, Sofia 1999(2);
Julius Larin, Sostav Leninov i proletariata. Iz oblasti social'noj fiziologii, in Polnoe sobranie sošinenij, vol. XXXVI, pp. 101-145, Petrograd 1925;
Fashiola Pagliareeno, Secret Gardens, PTL-Bryant Coalition Press, Redneck (South Car.) 2002(15);
Fashiola Pagliareeno, Traumas & the Tramp, PTL-Bryant Coalition Press, Redneck (South Car.) 2003(10);
Rigor Shortzick Man, A trauma called desire - Kinsey's report true story, PTL-Bryant Coalition Press, Redneck (South Car.) 2005(2).

Ringrazio Galiena Ligovskaja Gay per avermi segnalato il materiale tematico di questa breve storia, e per la voltùra dei testi dalle lingue russa e bulgara. E altresì ringrazio Giosuè Scannavacca Corbeau per la fattiva collaborazione, e le ricerche in Internet.



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