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CLASSICI

Ettore Maggi

"La guerra sporca all’interno della guerra civile" di Pablo Rossi.

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Granada, luglio 1936. Il famosissimo poeta e commediografo Federico Garcia Lorca è stato arrestato dai nazionalisti dopo il tentato golpe contro la Seconda repubblica spagnola, nonostante si sia rifugiato a casa di una famiglia di membri della Falange suoi amici. L’Andalusia è un territorio dove anarchici e socialisti sono molto forti, ma il generale Queipo de Llano, comandante di zona e di fede repubblicana, si è schierato con i nazionalisti di Franco, Mola e Sanjurjo.
Jorge Gutierrez, un maggiore della Guardia Civil esperto di spionaggio, è incaricato dal generale in persona di uccidere il poeta in maniera discreta, in modo che si possa pensare a una fuga. L’assassinio di Garcia Lorca desterebbe troppo scalpore e i nemici della repubblica, all’inizio delle guerra civile spagnola, non sono ancora sicuri di vincere (d’altronde saranno necessari tre lunghi anni di cinflitto brutale e spietato, oltre che l’aiuto di Mussolini e Hitler.
Gutierrez, abile professionista, compie il suo lavoro e viene in seguito mandato sotto copertura nella parte di Madrid ancora in mano ai repubblicani, per alimentare quella rete di spie, sabotatori, provocatori e attentatori che diventerà famosa come Quinta Colonna.
Ma a Madrid lavora il Commissario della Seguridad repubblicana Luis Aguirre, un poliziotto duro ma umano, intelligente e con un brillante intuito.
La notizia dell’uccisione di Garcia Lorca arriva al commissario, che dovrà però rimandare la ricerca del responsabile.
Il suo lavoro principale è cercare di smantellare la Quinta Colonna, senza sapere che il loro capo, Gutierrez, si è infiltrato nella stessa Seguridad e segue i suoi passi.
Inoltre, Aguirre ha un altro nemico. Un agente dell’NKVD, il servizio segreto sovietico, ha una importante missione da compiere: recuperare un documento segreto sottratto a Mosca da un generale vicino a Trotskij e fuggito in Spagna, dove è diventato commissario politico della XV brigata internazionale.
Il documente è scottante: si tratta della bozza di quello che diventerà il patto Ribbentrop-Molotov, siglato ufficialmente nel 1939, e che prevede, oltre alla spartizione della Polonia tra Hitler e Stalin, la mano libera per l’URSS di invadere Estonia, Lettonia e Lituania, l’attuale Moldavia e la Finlandia (quest’ultima però riuscirà a non sottometersi). In cambio Stalin non contrasterà i nazisti nel resto d’Europa. Inoltre, l’URSS fornirà alla Germania petrolio, in cambio di tecnologia. In realtà Hitler ha già deciso di rompere il trattato appena possibile, ma questa è un’altra storia.
Dato che Germania e URSS si stanno combattendo in Spagna, questo documento non deve essere assolutamente divulgato. Dedalus, l’agente NKVD, non si fermerà di fronte a nulla pur di recuperare il documento. Anche a costo di far deragliare un treno repubblicano e massacrare un battaglione della brigata internazionale.
Assistito dai suoi agenti, e, con molte ambiguità, dalla rete sovietica e dal partito comunista spagnolo.
Questo è proprio uno dei punti centrali della storia. Aguirre è simpatizzante socialista e vicino ai ministri Indalecio Prieto e altri membri del governo, ma è inviso ai comunisti, che erano minoritari nel governo del Fronte Popolare ma stanno diventando sempre più importanti e stanno occupando tutti i posti chiave delle istituzioni repubblicane, dato che sono loro il legame con l’Unione Sovietica. E la repubblica spagnola, data l’immobilità di Francia e Gran Bretagna, può contare solo sugli aiuti del Messico e, soprattutto, dell’URSS. Che però ha un prezzo molto alto.
A metà strada tra il romanzo storico, il poliziesco d’azione, l’intrigo politico e soprattutto la spy-story, l’autore italo-argentino Pablo Rossi riesce ad accontentare gli apassionati di tutti questi generi. La ricostruzione storica è precisa e dettagliata: tra i personaggi di fantasia principali di Gutierrez e Aguirre (che è il vero protagonista), e i comprimari (il maggioere White, la decrittatrice Pilar, la giornalista e non solo Carol Lexington e il diabolico Dedalus, si muovono personaggi storici come i ministri repubblicani Prieto e Negrin e il presidente Azaña,i generali repubblicani Rojo e Miaja, quelli nazionalisti Mola, Queipo de Llano e Franco, Togliatti (responsabile del Comintern in Spagna), gli scrittori Hemingway e Malraux, e molti altri.
In un caso, il fittizio Rublёv è chiaramente ispirato a Aleksandr Orlov, il capo della sezione spagnola dell’NKVD che nel 1938 disertò e scappò negli USA, dove scrisse molti memoriali tra cui The Secret History of Stalin’s crimes.
Una lettura scorrevole e al tempo stesso densa di approfondimenti.
Interessante il confronto tra Aguirre e Gutierrez, che pur militando in campi avversi e combattendosi senza risparmio, a volte non mancano di ammirare l’abilità dell’altro.
L’auture, pur palesemente schierato con la causa repubblicana, riesce a dare un tono oggettivo e disincantato, ma al tempo stesso appassionato.
Consigliato anche il seguito L’oro e il sangue, sempre pubblicato da Mursia.
 
L'edizione da noi considerata è:

Pablo Rossi
L’ombra del poeta
Mursia



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