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Il Paradiso degli Orchi
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Attualità

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Adriano Angelini Sut

Piccola tenera Amy. Nel desolante panorama di cloni industriali spiccavi come fiammella di genio e maledetta purezza.

Certo a vederla sul palco dell'ITunes festival lo scorso 20 luglio duettare con Dionne Broomfield non sembrava una ragazza in preda alla disperazione. Il palco, a volte, camuffa, più di una maschera. Non aveva camuffato nulla però a Belgrado, due giorni prima (http://www.youtube.com/watch?v=ttJg8901qAU), quando Amy si era esibita in evidente stato di alterazione mentale (come dicono quelli bravi), ubriaca, strafatta, piangeva, si fermava.

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Michele Lupo

Premi letterari e romanzeria in corso.

Dura la vita dei premi letterari. Ci racconta Sergio Garufi nel romanzo Il nome giusto (presto a recensione sul Paradiso) che in una passata edizione dello Strega, invitato regolarmente alla serata finale, venne apostrofato in malo modo da un tizio cui non piacque che egli si fosse presentato senza cravatta. L'episodio, verificatosi realmente, basterebbe da solo per dire del famigerato premio più di mille polemiche.

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Stefano Torossi

Bernini Sacro Erotico

Tutti abbiamo dentro di noi delle pressioni emozionali che spingono per essere liberate. Se siamo artisti ne caviamo qualcosa di interessante, se non lo siamo, no. Queste tensioni sono evidentemente ancorate alle componenti fondamentali dell'essere umano: fame, erotismo, aggressività, potere, seduzione, ecc.
Molte sono le testimonianze artistiche di battaglie, incoronazioni, banchetti, (aggressività, pote-re, fame) tutte creazioni dell'antichità classica, poi accreditate dal successivo padrone, e natural-mente modificate per l'uso.

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Alfredo Ronci

Intervistare la Balzerani? Perché non indignarsi?

Anni fa, a proposito della ristampa, sugli Oscar, del libro inchiesta di Moretti-Rossanda-Mosca Brigate Rosse sul sito Mondadori si leggeva: Mario Moretti è stato l'anima delle Brigate Rosse, il principale artefice del sequestro Moro, l'uomo che nei cinquantacinque giorni di prigionia è stato più vicino di tutti allo statista, colui che gli ha sparato. In carcere dal 1981, nell'estate del 1993 incontra per sei giorni Carla Mosca e Rossana Rossanda e risponde alle loro domande.

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Stefano Torossi

Venezia, la biennale e l'Harry's Bar

Se vi parlano di Piazza San Marco, se vi indicano il campanile, se vi nominano il Canal Grande, non date retta; il monumento più importante di Venezia è l'Harry's Bar. Quindi, eccoci qui che sfruttiamo un pretesto qualsiasi, in questo caso l'inaugurazione della Biennale d'Arte, per fare la nostra rituale visita all'Harry's. Una porticina a molla, durissima, nella quale d'inverno si ingolfano correnti gelate, una saletta che sarà al massimo cinquanta metri quadrati, un bancone vecchio stile con davanti sei ambitissimi sgabelli, qualche tavolino e poche sedie. Ma...

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Alfredo Ronci

L'esibizione di Lady Gaga equivale ad una 'bella' recensione.

Carlo Giovanardi, a proposito dell'Europride di sabato 11 giugno, ha dichiarato che 500.000 persone hanno gioiosamente manifestato per le vie di Roma (detto da lui!), mentre altre 55.000 non hanno fatto altro che offendere con slogan e atteggiamenti il Papa e Santa Romana Chiesa.
Io non ho partecipato alla manifestazione, ma se è vero quel che l'ex ministro afferma, avrei voluto essere tra quei 55.000. Solo per rendere la pariglia ad un'istituzione che si è sempre distinta per la violenza con cui ha affrontato la 'questione omosessuale'

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Alfredo Ronci

Gli antenati: Wilma, dammi la clava!

Recentemente si assiste ad una curiosa riscossa della terza età: sulla bocca di tutti ormai le imprese 'sessuali' di arzilli vecchietti in odor di san(t)ità. Che non hanno nulla a che vedere con le alberoniane differenze tra innamoramento o amore. Macché, nei casi specifici o si stupra o si fa il guardone di fronte ad affascinanti infermiere con il coté politique.
Peccato però che si sorvoli sulle potenzialità di questa umana 'categoria': noi personalmente vedremmo con piacere storie ed accadimenti sulla sacrosanta pruriginosità del nonno

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Michele Lupo

Tre libri e un paese di poche speranze.

Italia di poche speranze. Tre libri per fare il punto della situazione – ammesso ve ne sia bisogno. Tre libri diversi, tre firme diverse (Ermanno Rea, Michele Ainis, Tina Anselmi) e cifre comuni: inclinazione verso il torbido, allegria ridanciana ma mendace, irresponsabilità costituzionale a fronte di quattro gatti che hanno remato in direzione ostinata e contraria. Inventori del melodramma e della commedia dell'arte, gli italiani, del fascismo e del populismo mediatico, esportatori di mafie e camorre, come di guitti e cantantesse, lesti ad approfittare (nelle leve di comando)

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Alfredo Ronci

Perché non leggo Philopat e quelli come lui (che sono tanti).

Scrive Piero Ottone sulla rubrichina 'Vizi e virtù' del settimanale Il venerdì di Repubblica del 20 maggio 2011: Quando si legge un saggio di letteratura, una rievocazione storica, la biografia di un personaggio, ci si imbatte talvolta in un breve inciso «come è noto». Per esempio se l'autore affronta il tema della rivoluzione francese, è possibile che criva "La rivoluzione, che scoppiò come è noto nel 1789...". Bene: quell'inciso è innocuo, ma irritante. In primo luogo perché è inutile. Se un fatto è noto, non occorre menzionarlo: se lo si menziona lo si deve al sospetto che non sia noto a tutti.

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Michele Lupo

Un altro capitolo di storia della schiavitù italiana. Due libri da non usare nei futuri manuali scolastici.

Un noto politico che da un pezzo fa il bello e il cattivo tempo in questo paese, si beccò un coccolone pare a causa di un eccesso di zelo sessuale. Si dice anche che si accompagnasse nella circostanza a una zoccola di quelle che rischiavano la clandestinità non in termini di legge varata guarda un po' dalle stesse parti, ma di visibilità televisiva – che per molte italiane oggi è un dramma pesantissimo.

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