Cinema e Musica

Luci e soprattutto ombre nella disperazione di Brendan Perry: dopo nove anni arriva 'Ark'.
Eh sì, abbiamo dovuto aspettare ben nove anni per avere il seguito di Eye of the hunter, lo splendido lavoro solista dell'ex cantante dei Dead can dance. Lavoro che a qualcuno aveva fatto gridare al miracolo per quella sorta di 'intuizione' buckleyana che si credeva definitivamente perduta (l'anno prima, esattamente nel 2000, Brendan Perry aveva già mostrato la sua venerazione per lo sfortunato artista, partecipando al disco Tribute to Tim Buckley e convincendo col rifacimento di un classico: Dream letter).

L'Elvis più bello di sempre è tornato. 'Live at the Fillmore' di Chris Isaak.
C'eravamo appena compiaciuti con un album, Mr Lucky, che aveva colmato una lacuna durata ben sette anni (le ultime cose erano state un live in Australia, un best ed un disco natalizio) che Chris Isaak, icona sexy di almeno due generazioni, ci regala un altro live. E che live!
E' davvero un piacere sentirlo, con quell'inflessione presleyana che non ha mai fatto gridare alla scandalo, tanto meno al plagio, semmai ha deliziato folle intere con una misura ed una qualità che lo hanno reso unico nel panorama pop internazionale.

Basterebbe la sua voce... ma ormai la si ignora: Joan Armatrading e l'ultimo disco 'The Charming life'.
Quando si tratta di lei non sono obiettivo: io sono cresciuto con Joan Armatrading. E l'artista ha alle spalle una carriera formidabile e lunga: il suo eltonjohniano esordio Whatever's for us risale ormai al 1972. Non so cosa succeda in patria, in Inghilterra, cioè se abbia ancora un discreto seguito e se sia considerata quanto vale, qua da noi ormai è finita nel dimenticatoio (la copia di questo suo ultimo lavoro, unica in negozio, l'ho dovuta contendere ad un altro povero disgraziato come me).

Un Robert Smith de-luxe (da anni in assenza di cose nuove e degne), ripropone il suo gioiello di famiglia: Disintegration.
Che Disintegration sia uno degli album più belli della storia della musica credo sia cosa ormai acclarata. Non esistono Pink Floyd senza The dark side of the moon (per alcuni The wall), non esistono Beatles senza Yellow Submarine, non esistono Cure senza Disintegration, appunto. A vent'anni (ventuno per la verità) dalla sua prima uscita, viene riproposta questa de-luxe version, un cofanetto con tre CD, uno dei quali composto di B side e remix dei pezzi principali. Pezzi che, a riascoltarli uno a uno, fanno venire i brividi.

Sharon Jones &The Dap Kings: I learned the hard way. Come va suonata la musica.
Lei ha fatto un mazzo così per arrivare dov'è arrivata ed il titolo del disco I learned the hard way la dice lunga: 'Ho imparato a mie spese'. Ed ha ragione. La sua vita non è stata per nulla facile (fino a qualche anno fa lavorava ancora come guardia carceraria) e quando è arrivato il successo (anche se parziale rispetto ad altre 'negritudini', pensiamo a Mary J.Blidge o a Beyoncé) non è stato soltanto un punto di arrivo, ma anche la certezza di aver conquistato un enorme credito presso i colleghi e gli artisti più sensibili

Se la notte dell'elettronica non scende mai. Unkle: 'Where did the night fall'
C'è un che di immarcescibile in certa musica elettronica. Soprattutto in quella che riesce a mescolarsi con altri generi e, da essi, a trarre nuova linfa. Dj Lavelle, oxfordiano bene e di buoni ascolti è sempre riuscito a spiazzare piazzando progetti in un certo senso cross-over (nel senso di attraversamento dei generi). Entusiasmò nel lontano 1998 con DJ Shadow e quel capolavoro assoluto che era Psyence Fiction (in cui figuravano guest star del calibro di Richard Ashcroft e Thom Yorke).

Le sorelline Cassidy si accontentano della sufficienza, come a scuola. Cocorosie: 'Grey oceans'.
Viste dal vivo sono curiose: arrivano sul palco trascinandosi dei borsoni da cui tirano fuori di tutto. Bambole, carillon, giocattoli, sonagli, quisquiglie e pinzillacchere. E quando cominciano a suonare credi pure che tutto abbia un senso... ma che il concerto non superi l'ora, altrimenti son guai. E non chiedetemi, per quieto vivere, il perché.
Bianca e Sierra Cassidy, al loro esordio, divisero il mondo musicale, soprattutto indie: chi le giudicava profondamente innovative, chi due palle al piede nella loro monotona allure

No, i National non sono il solito gruppo che imita l'ondata Joy Division...
Quando ci si imbatte in un album come High Violet e lo si ascolta per la prima volta e questa prima volta lascia perplessi ma poi viene la voglia di riascoltarlo e dopo la seconda, la terza, la quarta volta ci si accorge che sì, c'è effettivamente qualcosa in quei suoni; bè... quando succede questo e quando alla fine non puoi più smettere di ascoltarlo; bé... forse siamo in presenza di un capolavoro. Ora, magari questa parola è un po' abusata di questi tempi ma personalmente cerco sempre di centellinarla e sulla pagine di questa rivista nei primi mesi del 2010 la palma se l'è aggiudicata solo Four Tet.

Il Liga è davvero incazzato (anzi, incassato).
In una recente intervista al mensile XL Ligabue ha testualmente detto: Io non credo che il successo sia indicatore per forza di quello che vali, casomai il successo amplifica tutto e per chi ha un background fatto di sensi di colpa e senso del dovere, amplifica una responsabilità. Senti che è necessario per te esporti e aprirti sempre di più e più ti esponi e più diventi vulnerabile.
Sarà per questo che il Liga non si è risparmiato in questo nuovo album: risparmiato nel senso delle critiche al sistema e nel senso anche dei proclami.

Arriva l'estate e noi vi consigliamo un solare pop d'autore: 'Un lock me' di Maria Pareo.
Non sono un esperto di X Factor ma pare che Maria Pareo facesse parte di un gruppo, le Cherries, che hanno partecipato alla prima edizione del popolare contest musicale televisivo ma non siano state selezionate per la fase finale. Meglio così verrebbe da dire, perché se la conseguenza, per Maria Pareo, è stata la produzione e la realizzazione di questo elegante e gradevole album, ben vengano le bocciature "ufficiali". Del resto, gli ultimi di Sanremo non sono quasi sempre stati i primi nel gradimento di critica e pubblico?
CERCA
NEWS
RECENSIONI
-
Murakami Haruki
La città e le sue mura incerte
-
Amy Twigg
Adorate creature
-
Giovanni Mariotti
Carpae dies
ATTUALITA'
-
Stefano Torossi
Johann Nepomuk Hummel 1778 - 1837
-
Stefano Torossi
Carlo Gesualdo da Venosa 1566 - 1613
-
Stefano Torossi
Leos Janacek 1854 - 1928
CLASSICI
CINEMA E MUSICA
-
Marco Minicangeli
Tron Ares
-
Marco Minicangeli
So cosa hai fatto.
-
marco minicangeli
La fossa delle Marianne
RACCONTI
-
Eugenio Flajani Galli
Pink Pony Club
-
Alex Pietrogiacomi
AmoRacconta
-
Daniele Garbuglia
L'uso del coltello
