RECENSIONI
Mariano Sabatini
Altri trucchi d'autore
Nutrimenti, Pag. 318 Euro 12.00
Non amo molto sentir parlare gli scrittori, preferisco leggerli. Perché se poi quello che dicono non coincide con l'idea che mi sono fatto del loro libro mi viene spontaneo mandarli a quel paese, oppure m'incazzo con me stesso per non averli capiti. E poi perché spesso m'indispone la loro autoreferenzialità, quindi mi limito ai loro scritti.
Però c'è qualcuno di buona volontà che li ha voluti intervistare: Mariano Sabatini è al suo secondo tomo, dopo il buon successo del primo. E la quarta di copertina ci dice: cinquantadue nuove interviste che svelano costumi, riti, ossessioni di molti nomi di punta della narrativa italiana ed internazionale.
Per la verità in questi colloqui non vedo grandi ossessioni, tranne forse nella parole di Lidia Ravera che nascondono una visione del mondo un po' masochista e "splatter": Le idee migliori nascono da una ferita, un urto della realtà (...) ...anche se è una frase che mi provoca un leggero ribrezzo... sa di impulso emetico (sic!). Il resto, se mi è consentito dirlo, senza essere troppo insultante, è pura routine metodologica.
Mi sono invece interrogato sul metodo dell'intervistatore. Sabatini ha adottato quella della ripetitività: cioè a dire, tranne leggeri scostamenti, ha chiesto le medesime cose a tutti. E si capisce perfettamente perché: il contrario avrebbe presupposto una conoscenza molto profonda dell'opera di ognuno (e facendo questo mestiere mi rendo conto che Sabatini c'ha guadagnato in salute) e perché una maggiore indagine sul "personale" avrebbe scatenato le ansie narcisiste dei protagonisti (lungi da me fare di tutt'erba un fascio).
Tuttavia, come diceva Virgilio, stat sua cuique dies (ognuno ha i suoi giorni e... aggiungerei le sue paturnie): le abili domande di Sabatini slegano gli scrittori e qualche perla di saggezza esce fuori lasciandoci ammirati.
Michael Cunningham : Io sono gay e sono uno scrittore. (...) E quindi proprio la mia esperienza come gay forse mi permette di scrivere di persone molto diverse tra loro (pazzesco no?)
Alda Teodorani (alla domanda: Le buone idee da dove vengono?): Non lo so. Io ne ho sempre... forse anche troppe (peccato aggiungo io, che i suoi libri, come direbbero i pisani, fanno venire l'aonco).
Ferdinando Camon (alla domanda: Cosa fa quando ha finito un libro?): Lo nascondo. Per paura che lo rubino. Ne faccio due fotocopie e le nascondo in punti diversi. Una scrittrice romana, mia amica, s'è fatta fare una scatola stagna, chiude una copia nella scatola stagna e la affonda nella vasca da bagno, riempita di acqua sporca: dice che, se viene un ladro, non tuffa le mani nell'acqua sporca.
(anni fa, la grande Grazia Cherchi raccontò l'episodio in cui fu vittima di un furto mentre la sua macchina era in un parcheggio. Gli presero tutto, pure la spesa del supermercato, ma lasciarono i libri. E 'sta matta, amica di Camon, nasconde il suo dattiloscritto nell'acqua sporca?).
Abbiamo volutamente scherzato, mentre in realtà Altri trucchi d'autore è una seria indagine sull'arte dello scrivere e sul perché, in fondo, anche se l'Italia non è paese di grandi lettori, il "mestiere" dello scrittore, come quello del medico se mi si permette il confronto, mantiene il suo indubbio fascino. Ad un'attenta lettura il libro rivela un mondo fatto più di certezze che di dubbi, di presupponenze più che di modestie: per questo la mia simpatia va all'unico che non si professa veramente scrittore perché semplicemente non si sente tale: l'autore, Mariano Sabatini appunto. Viva!
di Alfredo Ronci
Però c'è qualcuno di buona volontà che li ha voluti intervistare: Mariano Sabatini è al suo secondo tomo, dopo il buon successo del primo. E la quarta di copertina ci dice: cinquantadue nuove interviste che svelano costumi, riti, ossessioni di molti nomi di punta della narrativa italiana ed internazionale.
Per la verità in questi colloqui non vedo grandi ossessioni, tranne forse nella parole di Lidia Ravera che nascondono una visione del mondo un po' masochista e "splatter": Le idee migliori nascono da una ferita, un urto della realtà (...) ...anche se è una frase che mi provoca un leggero ribrezzo... sa di impulso emetico (sic!). Il resto, se mi è consentito dirlo, senza essere troppo insultante, è pura routine metodologica.
Mi sono invece interrogato sul metodo dell'intervistatore. Sabatini ha adottato quella della ripetitività: cioè a dire, tranne leggeri scostamenti, ha chiesto le medesime cose a tutti. E si capisce perfettamente perché: il contrario avrebbe presupposto una conoscenza molto profonda dell'opera di ognuno (e facendo questo mestiere mi rendo conto che Sabatini c'ha guadagnato in salute) e perché una maggiore indagine sul "personale" avrebbe scatenato le ansie narcisiste dei protagonisti (lungi da me fare di tutt'erba un fascio).
Tuttavia, come diceva Virgilio, stat sua cuique dies (ognuno ha i suoi giorni e... aggiungerei le sue paturnie): le abili domande di Sabatini slegano gli scrittori e qualche perla di saggezza esce fuori lasciandoci ammirati.
Michael Cunningham : Io sono gay e sono uno scrittore. (...) E quindi proprio la mia esperienza come gay forse mi permette di scrivere di persone molto diverse tra loro (pazzesco no?)
Alda Teodorani (alla domanda: Le buone idee da dove vengono?): Non lo so. Io ne ho sempre... forse anche troppe (peccato aggiungo io, che i suoi libri, come direbbero i pisani, fanno venire l'aonco).
Ferdinando Camon (alla domanda: Cosa fa quando ha finito un libro?): Lo nascondo. Per paura che lo rubino. Ne faccio due fotocopie e le nascondo in punti diversi. Una scrittrice romana, mia amica, s'è fatta fare una scatola stagna, chiude una copia nella scatola stagna e la affonda nella vasca da bagno, riempita di acqua sporca: dice che, se viene un ladro, non tuffa le mani nell'acqua sporca.
(anni fa, la grande Grazia Cherchi raccontò l'episodio in cui fu vittima di un furto mentre la sua macchina era in un parcheggio. Gli presero tutto, pure la spesa del supermercato, ma lasciarono i libri. E 'sta matta, amica di Camon, nasconde il suo dattiloscritto nell'acqua sporca?).
Abbiamo volutamente scherzato, mentre in realtà Altri trucchi d'autore è una seria indagine sull'arte dello scrivere e sul perché, in fondo, anche se l'Italia non è paese di grandi lettori, il "mestiere" dello scrittore, come quello del medico se mi si permette il confronto, mantiene il suo indubbio fascino. Ad un'attenta lettura il libro rivela un mondo fatto più di certezze che di dubbi, di presupponenze più che di modestie: per questo la mia simpatia va all'unico che non si professa veramente scrittore perché semplicemente non si sente tale: l'autore, Mariano Sabatini appunto. Viva!
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