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Il Paradiso degli Orchi
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RACCONTI

Mauro Zollo

I problemi di Steve

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Sam, mi senti?>>.
<<Diavolo Steve sono le tre di notte>>.
<< Sono qui Sam, mi hanno appena scattato una foto >>.
<<Chi Steve? Il soggetto prima di ogni frase, la grammatica è importante>>.
<<Loro Sam. Non so come definirli>>.
<<Va bene Steve. Io torno a dormire che domani mattina c’ho un concorso>>.
<<No, non riattaccare Sam. E poi non andarci a quei concorsi. Loro vogliono solo spiarti, vogliono sapere solo tutte le tue cose. A loro non interessa valutarti per quel lavoro>>.
<< Hai fumato Steve? >>.
<<Non capisci Sam? Ci tengono sotto controllo, a me mi spiano dappertutto.  Ora sono qui e se mi addormento, entrano e mi modificano la mente nel sonno. Non devo dormire, non devo dormire>>.
<<Non credi che se questa tua paranoia fosse vera, controllerebbero anche il tuo telefono?>>.
<< Ha ragione. Ax-ew-gin- >>.
<<Cosa?>>.
<<È la lingua anti spionaggio creata da me. Dovresti impararla, anzi domani te ne mando una copia per posta. Tramite raccomandata in modo che la riceverai sicuramente. Fanculo i costi elevati>>.
<<Steve da quanto va avanti ‘sta storia ?>>.
<< Da sempre Sam, ti facevo più sveglio amico mio. Le telecamere, i telefonini, i moduli da compilare, la scuola, la confessione, credi siano tutte coincidenze? È arrivata l’ora di aprire gli occhi, prima che li chiuderemo per sempre >>.
<<Che film hai visto Steve? Dannata televisione, ne ha rovinato un altro>>.
<<Niente tv Sam. Ti sei mai chiesto perché ora fanno i televisori dove non puoi spegnere quel dannato puntino rosso?>>.
<<Per farci consumare più energia elettrica?>>.
<<No, perché dietro quel puntino c’è qualcuno che ti osserva. Ricordati che in casa non sei mai solo>>.
<<Ottimo per chi come te, soffre di solitudine>>.
<<Non è il momento di scherzare Sam>>.
<<Fatti una camomilla Steve>>.
<<La camomilla crea l’effetto opposto, agita. È questo il loro gioco Sam, ti fanno credere una cosa quando la realtà è l’opposto. Anche la maggior parte delle parole che ascoltiamo ogni giorno, non sai che la nostra mente comprende in un modo completamente diverso.  Tutti gli spot, “non bere”, “non fumare”, “ non dire bugie”, con cui ci bombardano ogni giorno, in realtà sono continui stimoli lanciati alla nostra mente per fare quelle cose. Prova a dire di continuo a un bambino “non fare il cattivo”, e i risultati saranno disastrosi. Poi prova a dirgli di continuo “fai il bravo”, e noterai subite le differenze di risultati in termini di comportamento>>.
<<Magari quando avrò un figlio proverò, ma nel frattempo perché devo pormi il problema alle tre di notte ?>>.
<<Perché se non ti occupi di loro, allora loro si occuperanno di te. Prenderanno tutte le decisioni al tuo posto, guideranno la tua vita con una sorta di joystick>>.
<<Senti me piuttosto Steve, fatti almeno una doccia gelata. O credi che interessi loro anche vedere dell’acqua scorrere sul tuo peloso culo mentre intoni canzoni di dubbia provenienza che con la tua intonazione indurrebbero al suicidio anche un sordo-muto ?>>.
<<Sam non ti riconosco>>.
<<Devo confessarti una cosa Steve. Sono uno di loro e sono diventato tuo amico solo per incastrarti. Ora che lo sai non ti resta che arrenderti>>.
<<Non ci credo Sam, ma sappi che da stanotte in poi non mi fiderò più cecamente di te, come una volta>>.
<<Dai non fare il cretino Steve. La verità secondo me, è che stanotte hai sperimentato un nuovo tipo di sostanza stupefacente, con elevati effetti paranoici>>.
<<Ti lascio Sam, vedo che non capisci>>.
<<Okay, notte Steve. A domani>>.
<<Nono scherzavo, resta in linea. Non lasciarmi solo.
Stiamo uniti Sam!>>.
<<D’accordo ma poi non mi si venga a dire che sono un tipo taciturno e poco estroverso>>.
<<Dai che ti sto facendo un piacere. La verità è che non hai voglia di fare quel concorso domani, e restare sveglio fino all’alba sarebbe una buona scusa per non andarci. Poi detto fra noi, sei l’ultima persona che riesco a immaginare con quella divisa addosso. Credimi non sono prevenuto, è che proprio non ci riesco. Ti vedrei più come prete, ci hai mai pensato?>>.
<<Sì come Tony, che la notte prima di diventare parroco si è fatto sedurre da una cameriera di un pub che in origine era un muratore di cantieri con tanto di attrezzo>>.
<<Hai ragione Sam, non è una grande idea quella del prete>>.
<<Già>>.
<<Sai, ho letto che da qualche parte in Gran Bretagna pagano per bere birra. Potremmo informarci>>.
<<Troppo bello per essere vero Steve. Magari potremmo cominciare a divulgare le tue informazioni sul controllo delle persone, e vedere se c’è qualcuno che ci paga per questo>>.
<<Diavolo Sam, sei scemo? Erano cinque minuti che non ci pensavo, che la mia mente vagava leggera cercando una soluzione lavorativa per un caso perso come il tuo, e tu ritiri in ballo l’argomento. Ora ho di nuovo il chiodo fisso>>.
<<Ah, sarei io il caso perso. Dimmi Steve, quando è stata l’ultima volta che hai mosso un dito per lavorare?>>.
<<La mia mente lavora sempre, ed anche qualche mio organo>>.
<<Sì, il fegato senz’altro>>.
<<Merda Steve, una luce verde in giardino. Credo sia arrivata l’ora, sono qui per prendermi. Hai registrato la chiamata?>>.
<<Certo che no. Chi me lo da un apparecchio così sofisticato da registrare. Sono mica la CIA>>.
<<Dannazione Sam, perché credi ti abbia chiamato. Per fare conversazione alle tre di notte? Per chiederti se il tuo antipatico cane è andato di corpo ieri? Per sapere i valori aggiornati di colesterolo di tua nonna centenaria che è sicuramente più in salute di te, che l’attività più fisica che fai è la scoreggia acrobatica>>.
<<Hai finito?>>.
<<Vatti a fidare degli amici. E non ho finito Sam, anzi se vuoi saperlo ho appena iniziato. Sono momenti cruciali per me e tu non capisci. Fai lo spiritoso, prendi tutto alla leggera come sempre, pensi al tuo dannato concorso e non registri nemmeno la chiamata>>.
<<Non è vero niente amico>>.
<<Tutti veniamo spiati, solo i migliori se ne accorgono. Steve Jobs, Jimi Hendrix, Kurt Cobain, Charles Bukowski, tutti spiati. E potrei continuare fino a domani con l’elenco>>.
<<Dai, che senso avrebbe avuto spiare un mezzo barbone come Hank. L’unica cosa che avrebbero scoperto, è il suo record personale di birra in un giorno>>.
<<Sei ingenuo>>.
<<Calmati Steve>>.
<<Sono disperato Sam. Vorrei bermi una birra, ma ci sono grosse probabilità che il mio frigo mi risucchi dentro e dovrei anche andare a pisciare, ma ho letto di anaconda che di tanto in tanto sbucano dalla tazza mentre sei nel bel mezzo della liberazione. E credimi amico, non è bello avere a che fare con anaconda da water>>.
<<Steve sei messo peggio di quanto pensassi. Certo, ti ho scelto come amico perché in te ho visto un disadattato come me, ma in realtà hai superato ogni più rosea aspettativa>>.
<<Queste si che sono soddisfazioni. Grazie Sam, sei un amico>>.
<<Figurati, non mi resta che ammettere la tua superiorità>>.
<<Bisogna cominciare a unire i puntini Sam. Il nostro limite è vedere tutto come avvenimenti casuali e scollegati tra loro, ma quando inizi a unire i puntini il quadro si fa chiaro e pensi, come diavolo non ci avevo pensato prima?>>.
<<Non fa per me unire puntini, gli ultimi che ho unito sono stati quelli di quello stupido gioco della settimana enigmista>>.
<<Non lo vedi quell’occhio che ci accompagna nelle nostre vite, che sembra dirci in ogni occasione “ehi amico decido tutto io”>>.
<<Non saprei dirti Steve>>.
<<E i simboli nemmeno ti dicono niente? Non vedi che sono sempre gli stessi, loro giocano molo su queste cose. Non lo fanno di nascosto, anzi al contrario cercano di fartelo capire per mostrare la loro superiorità e mettere in risalto la tua impotenza>>.
<<Dovresti parlarne con qualcuno di queste cose>>.
<<Lo sto facendo con te Sam. Credi che sia qui a parlare del più e del meno, credi stia qui a parlare della fame del mondo dinanzi a una fiorentina da due chili, credi che il mio hobby è passare notti insonni per cercare di pararmi il culo, bello?>>.
<<Non so cosa fare Steve. Tutto qui>>.
<<Ah già dimenticavo. Tu domani hai il tuo bel concorso, hai la tua bella camicia stirata già pronta sulla sedia. Probabilmente già sogni il tuo bel fisso mensile che ti permette di programmarti le spese. Scusami se ti ho interrotto mentre ti sforzavi di capire come spendere il primo stipendio>>.
<<Ne riparliamo domani Steve>>.
<< Ascoltami bene Sam. Voglio dirti una cosa, io credo in un risveglio delle coscienze. Ci riprenderemo tutto con gli interessi. Il leone si sta risvegliando >>.

Cosa avrò voluto dire con questo racconto?
Niente, è che avevo un po’ di tempo libero e un fastidioso prurito alle dita.





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