RECENSIONI
Andrea Novelli, Giampaolo Zarini
Il paziente zero
Marsilio, Pag. 448 Euro 18,50
L'Italia si sa è paese di santi, poeti e navigatori (ora anche di beati che raccolgono milioni di fedeli): aggiungerei un'altra categoria, quella degli abili mestieranti, in un'accezione che non vuole essere affatto negativa, anzi. Perché tutto si può dire della gens italica meno che non conosca l'arte di arrangiarsi e di mettere a frutto potenzialità non indifferenti.
Perché questa pippa iniziale? Perché andiamo a parlare di un libro e soprattutto di una coppia che di diritto farei rientrare nella categoria suddetta ed aggiuntiva: il duo noir Novelli e Zarini.
Ebbene sì, l'artigianato dei due è fuori discussione, anche perché, a detta loro, i padri putativi che hanno accompagnato la loro formazione spaziano dalla Christie a Simenon, da Chandler alla Reich, come a dire l'universo intero ed eterogeneo della materia gialla. Ritroviamo poi nella specifica vicenda deIl paziente zero il setting estero ed una certa propensione a maneggiare sostanza scientifica. Dicevano gli stessi in un'intervista fatta da noi: La scienza è molto presente nei nostri romanzi in quanto alla base delle storie che creiamo deve esserci sempre una chiave di lettura di carattere scientifico. Lo è stato in Soluzione finale, improntato sulla scienza medica e sulla storia e lo è anche in Per esclusione, in cui come detto focalizziamo la nostra attenzione su psicologia criminale e scienza forense. È il marchio di fabbrica dei nostri libri che intendiamo proporre anche in futuro, in modo da fidelizzare una certa parte di lettori attenti a certe tematiche.
Qui di scienza (e parascienza) ce n'è a iosa: il protagonista della storia è indicato appunto come 'paziente zero' proprio perché il suo organismo ha prima sviluppato un tumore e poi in breve tempo l'ha fatto sparire. Tutto sta a capire se il meccanismo 'sottrattivo' sia dipeso da un morso di uno squalo – animale che non sviluppa tumori – o da una precisa conformazione del DNA dell'uomo che pare simile agli abitanti di un'isola dell'Oceano Pacifico.
Un noir veloce, scritto con stile diretto e privo di fronzoli dove alla questione scientifica si aggiunge l'amore viscerale del protagonista per la sorella Isabeau (intendiamoci: non incesto, ma amore fraterno), il traffico di diamanti tra l'Europa e il Sudafrica, il surfing, il potere delle multinazionali e il ruolo ambiguo dell'Organizzazione mondiale della Sanità.
Non è poco: anzi, proprio questa troppa carne al fuoco mi fa preferire a Il paziente zero le due precedenti avventure del duo, soprattutto l'ultima (Per esclusione), che aveva una tensione stilistica oltre che d'impianto, che non scorgiamo in questa.
Ma forse l'artigianato, di cui si diceva sopra, rischia, come in passato e in altre esperienze narrative nazional-popolari, di rendere gli elementi costitutivi un po' sopra le righe, come se il bailamme contemporaneo dovesse avere di fatto un preciso corrispettivo.
Beghe tra appassionati di genere? Forse...
di Eleonora del Poggio
Perché questa pippa iniziale? Perché andiamo a parlare di un libro e soprattutto di una coppia che di diritto farei rientrare nella categoria suddetta ed aggiuntiva: il duo noir Novelli e Zarini.
Ebbene sì, l'artigianato dei due è fuori discussione, anche perché, a detta loro, i padri putativi che hanno accompagnato la loro formazione spaziano dalla Christie a Simenon, da Chandler alla Reich, come a dire l'universo intero ed eterogeneo della materia gialla. Ritroviamo poi nella specifica vicenda deIl paziente zero il setting estero ed una certa propensione a maneggiare sostanza scientifica. Dicevano gli stessi in un'intervista fatta da noi: La scienza è molto presente nei nostri romanzi in quanto alla base delle storie che creiamo deve esserci sempre una chiave di lettura di carattere scientifico. Lo è stato in Soluzione finale, improntato sulla scienza medica e sulla storia e lo è anche in Per esclusione, in cui come detto focalizziamo la nostra attenzione su psicologia criminale e scienza forense. È il marchio di fabbrica dei nostri libri che intendiamo proporre anche in futuro, in modo da fidelizzare una certa parte di lettori attenti a certe tematiche.
Qui di scienza (e parascienza) ce n'è a iosa: il protagonista della storia è indicato appunto come 'paziente zero' proprio perché il suo organismo ha prima sviluppato un tumore e poi in breve tempo l'ha fatto sparire. Tutto sta a capire se il meccanismo 'sottrattivo' sia dipeso da un morso di uno squalo – animale che non sviluppa tumori – o da una precisa conformazione del DNA dell'uomo che pare simile agli abitanti di un'isola dell'Oceano Pacifico.
Un noir veloce, scritto con stile diretto e privo di fronzoli dove alla questione scientifica si aggiunge l'amore viscerale del protagonista per la sorella Isabeau (intendiamoci: non incesto, ma amore fraterno), il traffico di diamanti tra l'Europa e il Sudafrica, il surfing, il potere delle multinazionali e il ruolo ambiguo dell'Organizzazione mondiale della Sanità.
Non è poco: anzi, proprio questa troppa carne al fuoco mi fa preferire a Il paziente zero le due precedenti avventure del duo, soprattutto l'ultima (Per esclusione), che aveva una tensione stilistica oltre che d'impianto, che non scorgiamo in questa.
Ma forse l'artigianato, di cui si diceva sopra, rischia, come in passato e in altre esperienze narrative nazional-popolari, di rendere gli elementi costitutivi un po' sopra le righe, come se il bailamme contemporaneo dovesse avere di fatto un preciso corrispettivo.
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