RECENSIONI
Nicholas Blake
La fossa che inghiotte
Giallo Mondadori, Pag. 282 Euro 4,20
Chi di voi ricorda l'Eurofestival? Quella sorta di parata immonda di luoghi comuni musicali, dove l'arte delle sette note era immobile fin dall'alba della conoscenza e dove due note cantate e suonate bastavano a rivoltar la tomba mica di Rabagliati (per un pubblico italico, ovvio!), ma financo di Vasso Ovale (che secondo me non è morto e con questo non vorrei portargli rogne).
Il Giallo Mondadori, nonostante abbia molti estimatori (e quindi detrattori), è come l'Eurofestival: immarcescibile, e fisso (nel senso di stupito) come potrebbe essere lo sguardo del direttore del TG1 Minzolini di fronte ad uno sprazzo di intelligenza. O come avrebbe detto il Manzoni... così percosso e attonito.
Pensa tu il poverino (il Giallo Mondadori) che nel presentare George Pelecanos (chissà a chi era venuto in mente nelle vetusta collana azzardare un nome così 'inquietante'!) si scusò coi lettori per il linguaggio di un autore forte e 'hard'. Anche se, bisogna dirlo, esso (sempre il Giallo Mondadori) s'è liberato un po' del peso della tradizione classica di trine e cianuro e di delitti commessi in stanze chiuse dall'interno.
Ora che il sor Costanzo (Maurizio) è direttore responsabile, ma l'editor (Alan D. Altieri) ci fa sapere che non interferisce nelle scelte (a questo punto, ci si chiede: è carica questa del direttur 'carica' solo di soldi? Altrimenti non si spiegherebbe...) siamo alle solite: col Giallo si tenta la carta del noir, ma per tradizione non si può fare a meno di titoli ed autori della golden age del delitto.
Ma secondo me fanno pure bene (ma non si capisce però l'avvicendamento delle cariche no?).
E dunque torna Nicholas Blake.
Chi è costui direbbe qualcuno non proprio avvezzo ai 'classicismi'? Poeta di corte nominato dalla sempre arzilla regina Elisabetta, nei momenti di ozio si divertiva a costruir trame poliziesche (ed una volta, col rischio proprio di certi scrittori, di tentare strade originali a tutti i costi, finì, senza saperlo, con l'imbastire una storia che era straordinariamente simile ad una della Patricia Highsmith) con protagonista assoluto l'investigatore privato Nigel Strangeways. Che con modi per nulla strani risolveva intricate matasse.
Una di queste il presente romanzo: esempio perfetto dell'arte dell'inciucio, del pettegolezzo, e dello sfinimento verbale. Nel villaggio di Prior'Unborne c'è un tipo che si diverte a inviare lettere anonime agli abitanti e per queste macchinazioni è incaricato di indagare il suddetto Modistrani, che con pazienza certosina riesce pure a venire a capo di un omicidio di un vecchio eminente finanziere della zona.
Tutto davvero molto classico e rassicurante: manca solo Miss Marple e il cerchio si chiude. Ma nonostante tutta la struttura polverosa di una vicenda che scritta oggi farebbe ridere i polli, il naufragar è molto dolce in questo mar. E lo dico con profonda onestà intellettuale.
Basti questo. Anzi, visto che si parla di pettegolezzi... per chi ama il gossip: Nicholas Blake, il cui vero nome è Cecil Day Lewis, oltre che scrivere poesie e scrivere gialli, nei momenti più propizi faceva con la moglie le sue cosine, e da una di queste uscì Daniel Day Lewis. Ebbene sì, il premio Oscar e grande attore inglese. Non lo sapevate? Ma noi che ci stiamo a fare!
di Alfredo Ronci
Il Giallo Mondadori, nonostante abbia molti estimatori (e quindi detrattori), è come l'Eurofestival: immarcescibile, e fisso (nel senso di stupito) come potrebbe essere lo sguardo del direttore del TG1 Minzolini di fronte ad uno sprazzo di intelligenza. O come avrebbe detto il Manzoni... così percosso e attonito.
Pensa tu il poverino (il Giallo Mondadori) che nel presentare George Pelecanos (chissà a chi era venuto in mente nelle vetusta collana azzardare un nome così 'inquietante'!) si scusò coi lettori per il linguaggio di un autore forte e 'hard'. Anche se, bisogna dirlo, esso (sempre il Giallo Mondadori) s'è liberato un po' del peso della tradizione classica di trine e cianuro e di delitti commessi in stanze chiuse dall'interno.
Ora che il sor Costanzo (Maurizio) è direttore responsabile, ma l'editor (Alan D. Altieri) ci fa sapere che non interferisce nelle scelte (a questo punto, ci si chiede: è carica questa del direttur 'carica' solo di soldi? Altrimenti non si spiegherebbe...) siamo alle solite: col Giallo si tenta la carta del noir, ma per tradizione non si può fare a meno di titoli ed autori della golden age del delitto.
Ma secondo me fanno pure bene (ma non si capisce però l'avvicendamento delle cariche no?).
E dunque torna Nicholas Blake.
Chi è costui direbbe qualcuno non proprio avvezzo ai 'classicismi'? Poeta di corte nominato dalla sempre arzilla regina Elisabetta, nei momenti di ozio si divertiva a costruir trame poliziesche (ed una volta, col rischio proprio di certi scrittori, di tentare strade originali a tutti i costi, finì, senza saperlo, con l'imbastire una storia che era straordinariamente simile ad una della Patricia Highsmith) con protagonista assoluto l'investigatore privato Nigel Strangeways. Che con modi per nulla strani risolveva intricate matasse.
Una di queste il presente romanzo: esempio perfetto dell'arte dell'inciucio, del pettegolezzo, e dello sfinimento verbale. Nel villaggio di Prior'Unborne c'è un tipo che si diverte a inviare lettere anonime agli abitanti e per queste macchinazioni è incaricato di indagare il suddetto Modistrani, che con pazienza certosina riesce pure a venire a capo di un omicidio di un vecchio eminente finanziere della zona.
Tutto davvero molto classico e rassicurante: manca solo Miss Marple e il cerchio si chiude. Ma nonostante tutta la struttura polverosa di una vicenda che scritta oggi farebbe ridere i polli, il naufragar è molto dolce in questo mar. E lo dico con profonda onestà intellettuale.
Basti questo. Anzi, visto che si parla di pettegolezzi... per chi ama il gossip: Nicholas Blake, il cui vero nome è Cecil Day Lewis, oltre che scrivere poesie e scrivere gialli, nei momenti più propizi faceva con la moglie le sue cosine, e da una di queste uscì Daniel Day Lewis. Ebbene sì, il premio Oscar e grande attore inglese. Non lo sapevate? Ma noi che ci stiamo a fare!
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