RECENSIONI
Andrea Camilleri
La rete di protezione
Sellerio, Pag. 288 Euro 14.00
Ha senso parlare dello scrittore siciliano dopo quanto è successo e dopo quanto se ne parla anche non in via confidenziale? Sinceramente non lo so, e ancor più sinceramente non lo avrei letto se mia sorella, fan accanita del Camillo, non mi avesse detto che il libro era noioso e che non ci aveva trovato nulla di che.
Bene, andiamolo a leggere e valutiamo, nel caso ci fossero, gli elementi positivi e quelli (secondo mia sorella) negativi.
Vi dico una cosa: gli scrittori che svolgono attività seriali in genere non sbagliano, nel senso che la confraternita dei personaggi standard, pure in una dimensione ripetitiva, aiuta piuttosto che deprimere la storia. Ne La rete di protezione succede questo (non lo so, ma il Montalbano che riflette sulla prossima pensione – che ci sarà, altro se ci sarà – non credo d’averla letta in altre avventure): i personaggi sono i soliti, anche con qualche bischerata di troppo, ma nella tensione dell’accaduto mantengono una dignità ed un rispetto che non si fa fatica a mantenere.
E’ vero, la storia è quella che (in verità sono due): un po’ di difficoltà nella struttura c’è (prima che si arrivi alla dimensione più gialla del libro occorre sorvolare quasi la metà del libro), ma il tutto acquista una sua dimensione dinamica alla fine della vicenda senza scomodare chissà chi.
Lasciamo perdere i commenti di Sellerio al libro e a Camilleri (Fra argute intemperanze e astuzie varie, Montalbano riafferma le sue qualità rabdomantiche che lo fanno archeologo di trame sepolte e di esistenze nascoste…), si fanno solo per stimolare la curiosìtà del lettore. Diciamo che il testo regge (ma lontano il pensare che lo scrittore possa trovare altri ammiratori) e che se proprio vogliamo trovare qualcosa di stanco è nell’atteggiamento di Camilleri nei confronti del suo amato personaggio.
Della serie: t’ho fatto grande, ma adesso basta.
Prima o poi vedremo la fine meritata.
di Alfredo Ronci
Dello stesso autore

Il nipote del Negus
Sellerio, Pag. 271 Euro 13,00Non si usi Camilleri come fosse una rubrica: da portare, consultare e perché chi ne è privo è cheap. E chi invece lo 'sfoggia' e lo sfoglia, molto chic. Lo scrittore siciliano è autore di gusto, ma non nazional-popolare, nonostante lo straordinario successo. Di più: attua, e figuriamoci se sono il primo a dirlo, una perfetta sintesi di linguaggio, ma mai giocando sull'uso popolare dello stesso, perché questo valga innanzi tutto come elemento distintivo.

Il gioco degli specchi
Sellerio, Pag. 255 Euro 14,00Domande.
Ha senso parlare ancora di Montalbano?
Cosa scoprire nelle sue storie che non sia stato detto?
La scrittura di Camilleri è inseribile nella tradizione multi linguistica della narrativa italiana e che Gadda ha felicemente espresso nel suo Pasticciaccio?
La serie televisiva rende quanto i romanzi?
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