RECENSIONI
Guglielmo D'Izzia
La transazione
Les Flaneurs edizioni, Pag. 226 Euro 16,00
C’è forse qualcuno che mi può dire perché, di fronte ad una produzione massiccia e ponderosa del genere noir (e anche fantastica, dai), io abbia scelto di segnalare un titolo invece che un altro? Bella domanda. A tale risposta dico francamente: non lo so. E per quanto riguarda questo libro non l’ho scelto perché lui è un attore (ma figuriamoci) e nemmeno perché pare che il volume abbia avuto una prima traduzione in lingua anglosassone (e perché mai?)
No, forse l’ho scelto perché le note introduttive al libro dicevano: Due uomini vengono uccisi in pieno centro. Niente è come sembra. De Angelis, un imperscrutabile uomo del nord, è in viaggio verso una piccola città nell’entroterra siciliano per negoziare una transazione immobiliare. (…) Quello che segue è una serie di eventi inquietanti, da prostituzione minorile a omicidi spudorati, che portano alla fine improvvisa del suo affare…
Carino no? Macché, io non mi ci capacito. Anzi, di tutta la storia non c’ho capito un fico secco. Ma andiamo con ordine.
Stile. Il romanzo è scritto bene, in certi passaggi mostra anche una certa attitudine ad una semplificazione noir (non è una categoria, intendiamoci, è solo un modo di esporre la trama), anche se, e questo è un difetto, la eccessiva aggettivazione rende un po’ pesante la storia. Mi ricorda un po’ i temi che si facevano a scuola, dove la bella scrittura doveva in qualche modo sostituire la mancanza del costrutto.
Il resto (è solo una mia considerazione, gli altri, cioè i lettori, possono farsi un’idea del tutto diversa dalla mia) rimane dentro una sfera confusissima. A partire dal protagonista che, per carità, si trova dentro una situazione pericolosa, ma quando ti ritrovi quasi in fin di vita, forse è il caso di tirare le somme e prendere altre decisioni. E voi direste: ma allora il genere noir dove va a finire?
Lo ammetto: sono disarmata, non c’ho capito granché e nemmeno la copertina (mi attacco a tutto, pur di convincermi di qualcosa) mi ha ahimé aiutata. Fatelo voi, se lo ritenete opportuno.
di Eleonora del Poggio
No, forse l’ho scelto perché le note introduttive al libro dicevano: Due uomini vengono uccisi in pieno centro. Niente è come sembra. De Angelis, un imperscrutabile uomo del nord, è in viaggio verso una piccola città nell’entroterra siciliano per negoziare una transazione immobiliare. (…) Quello che segue è una serie di eventi inquietanti, da prostituzione minorile a omicidi spudorati, che portano alla fine improvvisa del suo affare…
Carino no? Macché, io non mi ci capacito. Anzi, di tutta la storia non c’ho capito un fico secco. Ma andiamo con ordine.
Stile. Il romanzo è scritto bene, in certi passaggi mostra anche una certa attitudine ad una semplificazione noir (non è una categoria, intendiamoci, è solo un modo di esporre la trama), anche se, e questo è un difetto, la eccessiva aggettivazione rende un po’ pesante la storia. Mi ricorda un po’ i temi che si facevano a scuola, dove la bella scrittura doveva in qualche modo sostituire la mancanza del costrutto.
Il resto (è solo una mia considerazione, gli altri, cioè i lettori, possono farsi un’idea del tutto diversa dalla mia) rimane dentro una sfera confusissima. A partire dal protagonista che, per carità, si trova dentro una situazione pericolosa, ma quando ti ritrovi quasi in fin di vita, forse è il caso di tirare le somme e prendere altre decisioni. E voi direste: ma allora il genere noir dove va a finire?
Lo ammetto: sono disarmata, non c’ho capito granché e nemmeno la copertina (mi attacco a tutto, pur di convincermi di qualcosa) mi ha ahimé aiutata. Fatelo voi, se lo ritenete opportuno.
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